Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917
C) YlTA FRATEl{Ni\ leste, nella quale, nè la meschinità dei suoi, nè l' ira nemica può nuo– cere, certo l'avrà salutato il Padre Kordecki circondato dal manipolo dei Corazzieri, e il Guardiano del faro con Janko il musicista e con Bartek il Vincitore (I) e insieme tutti i personaggi delle sue crea– zioni, col saluto che il coro degli Angeli rivolge a Zdanoborski, il de– gno Rappresentante della Repubblica: « O guerriero, o guerriero, intrepido nella lotta, paziente nel mar– tirio, amoroso figlio della terra insanguinata, ave in pace, ave in fe- licità, ave in letizia, in letizia ........ ,, • E' ben noto come Sienkiewicz amasse la terra Polacca, questa « base della vita • madre immortale di generazioni » e con quale co– raggio, davanti a tutto il mondo civile, prendesse le sue difese contro la sua spogliazione. l.:a sua morte quindi viene rimpianta da tutta la terra polacca, e specialmente dalla terra natale di Bartek Slowik. Ma su questa terra amata, nel suo Oblengorek, offertogli dalla nazione riconoscente, in premio del suo servizio fedele, non gli fu dato di chiudere il suo pellegrinaggio terreno. Da molto tempo soffriva di un vizio al cuore. Il 15 novembre a sera, si sentì molto male. Chiamato il medico, questi avvertì del peri– colo imminente. Un sacerdote gli amministrò i Sacramenti. Le ultime parole di Sienkiewicz furono un doloroso lamento: « Non vedrò più la mia Polonia indipendente ». E tosto incominciò l'agonia; mormorò: « ho sonno •, e si spense, a Vevey, ramingo, scacciato dal suo Oblen– gorek dal turbine della guerra. Le spoglie mortali imbalsamate dalla mano amica del venerando professore Lawskowski di Ginevra furono esposte nell' appart~mento del defunto, al secondo piano del Grand Hotel du Lac. Non era ve– stito dello sfarzoso costume nazionale, non aveva la spada al fianco, gli avevano posto l'abito più semplice ed egli giaceva immerso nel sonno. Fra ghirlande di fiori e un crocifisso tra le mani, stava quel– l'affaticato guerriero del Signore, quel generalissimo della spirituale forza guerresèa della nazione, disteso in una bara circondata di lumi. La gioventù polacca vi faceva la guardia. Sopra la sua testa pende– vano i simboli, nel nome dei quali sempre egli aveva servito i suoi fr~telli; il Cristo, appeso sulla croce, - l'immagine di colei che illu- (1) Protagonisti di ahri romanzi di Sienkiewicz. Biblioteca Gino Bianco
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