Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917
VITA FRATERNA 97 colo, per mezzo del quale il santo Monaco aveva salvata la Repubblica dall'invasione svedese. Sienkiewicz fece risplendere la letteratura po– lacca e le conquistò fra tutte le altre letterature un diritto di cittadi– nanza~ suscitando con la sua potenza creatrice un'ammirazione e una riverenza così generale come nessuno fin allora aveva raggiunto fra i nostri aut<?ri,e ciò in un'epoca, in cui da più di cent'anni il nome della Polonia era stato cancellato dalla Carta d' Europa, e sulla nostra Patria pesava, nonostante la pretesa civiltà del secolo XX, lo spavento implacabile di un'oppressione sempre nuova, cementata da mezzi sem– pre più raffinati. L'autore delle lettere aperte al ministro di Russia, a Bjornson, alla Baronessa Sutner, a Guglielmo II, e l'organizzatore della famosa in– chiesta sull'espropriazione, apparteneva a quei veri Polacchi, che non « firmano patti coli' ipocrisia», che per i vili sono « uno spavento e un'offesa ». Ma il sinistro: Mané Tekel Fares, in uno stile come que– sto : « Maestà! La misura della persecuzione dei corpi e delle anime è al colmo! ... » che il Sienkiewicz mandò nella lettera aperta a Gu– glielmo II, poteva solo uscire e difatti uscì da chi era il vero Gene– ralissimo dello spirito nazionale, e aveva avuto da Dio stesso questo potere. E' in nome della patria, la quale, sebbene « smembrata, conqui– stata • mai non ri nnegò il suo passato glorioso, mai « cessò di lot– tare contro la forza brut a.le e di portare alto lo stendardo dei diritti sacri a tutte le libere genti », è in « nome di Cristo, testimone dei no– stri patimenti secolari » che Sienkiewicz, unico eletto, potè con tanta efficacia, nel suo appello ai Popoli civili, invocare aiuto per la nazione polacca, " affinchè potesse superare I" ultima, la maggiore prova del destino e scorgere vicina l'alba della « Risurrezione ». Ma egli stesso non resistette a quest'ultima tremenda prova, e ci lasciò! Ci lasciò il grande « educatore • del popolo, che sempre ci porgeva del pane sano. Agli occhi dei pellegrini incamminati verso fa Patria libera, si spense la Colonna luminosa, accesa dallo spirito del Signore, e a noi tocca ancora d'attraversare la spaventosa selva della nostra peregrinazione .... Nel cruccio per il corso degli avvenimenti della Patria, si spense in lui la lampada della vita. Lo spirito del laborioso deputato della Repubblica, che lungo tutta l'esistenza seppe così animosamente lot– tare per essa, avrà avuto premura di giungere alla celeste Patria degli Spiriti Polacchi, per poter continuare a rappresentarvi la Polonia da– vanti al Tribunale del Dio giusto. Sulla soglia di questa Polonia ce- Biblioteca Gino Bianco
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