Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917

I VITA FRATERNA 91 PJ\GINE LETTERARIE In Francia la guerra trovava molti spiriti desti: di quelli che parlavan prima nessuno potè tacere oggi e non _certo solo per vanità o per la tradizione victorhughiana del poeta e pensatore eco profondo dell'universo. Per un Barrès, per un Maurras, un Péguy, un Bourget e tanti altri, niente separava la letteratura dalla vita della nazione. Eran le correnti vive del pensiero ad affluire alt' arte, o l'arte che andava alla vita per guidarla e foggiarla? Quando la tempesta presentita scoppiò ognuno di quelli sentì il bisogno di segnarsi il suo posto, di aggrapparsi al presente per es– serne trascinato piuttosto che sorpassato. Ma ognuno, pur con sincerità d'intenzione, guarda il mondo sconvolto traverso la lente usa al suo occhio, vuole scoprire, affermare nelle cose nuove punti d'appoggio alla sua fede. Rimangon tutti gli stessi, se pur è più vibrante l'ac– cento, se li muove un nuovo e generoso volere di concordia. È significativo il titolo di un volume del Maurras « Quand les Français ne s'aimaient pas »; ristampa di articoli pubblicati anni fa e a ognuno dei quali il Maurras è venuto ora aggiungendo un breve commento, che è come una messa a punto dell'attualità di quegli scritti con la realtà d'oggi. Accanto a tanti altri ha destato viva attenzione il caso del Rolland. Non forse per la speranza di agire nel campo dei fatti, ma per un'af– fermazione, che par orgogliosa della sua intellettualità egli ha get– tato oltre le frontiere una voce di concordia. Restando in disparte, il Rolland crede di poter segnare il suo posto al disopra del conflitto e mette al suo J. Christophe un marchio di neutralismo che ne fa come crollare quell'umanità larga e vigorosa in cui, non solo il Rolland, ma anche n0i avevam creduto. Fra gli scritti di guerra della prima ora si è letto molto in Italia « Le sens de la mort » del Bourget. La guerra era ancora per noi al– lora la leggenda, leggenda nell'avvenire come vi sono leggende del passato. Poteva bastare la virtù di qualche parola per svegliare in noi il brivido della tragedia presentita, e non ci siam forse subito accorti che al Bourget la guerra serviva solo come spunto a una nuova variazione sul tema religioso, il quale, in compenso, non acquista nessuna pro– fondità di svolgimento. I personaggi sono inconsistenti, romantici e fra loro il solo che ha guardato la guerra, trascendendo ·il suo io, s'affretta BibliotecaGino Bianco

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