Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917
90· YIT A FR .\TERNA .Margaret si fermò, ma gli occhi ardenti di Maimie la pregarono di continuare. « La tua sofferenza, Maimie, > concluse teneramente, « la tua lotta e il tuo possibile sacrificio, tutto deriva da ciò. Giacchè la rivolta politica esteriore delle donne non significherebbe nulla, se non vi fos– sero centinaia e migliaia come te, che combattono l_asegreta battaglia per un rapporto più alto e completo fra l'uomo e la donna. Tu dici che Hugh è debole nell'azione; ora l'azione, Maimie, non è che l'e– spressione generale della carne e di solito è necessario averne il fer– mo comando prima di poter esercitare qualsiasi controllo in un campo così particolare e difficile come, ad esempio, quello sessuale. Questo può non applicarsi in modo speciale a Hugh, mia cara - ne sono anzi certa dacchè tu gli vuoi bene - ma sì riconnette sicuramente al bisogno fondamentale dei nostri tempi ed è legato, io credo, alla tu:1 passione per l'integrità - ali' esigenza che Hugh o qualsiasi altra per– sona manifesti sempre nella vita la sua personalità completa. E il fatto che tu non possa tollerare delle infrazioni - contraddizioni - disin– tegrazioni qualsiansi; che la « fiamma » ti faccia sempre insorgere contro di esse, che tu lo voglia o meno, questo, mia cara, te lo dico aticora una volta, è la tua salvezza! Significa che tu possiedi già quel potere unificatore che questa generazione si sforza di conquistare - tu potrai soffrire·· - tu soffrirai certamente, ma non potrai soffrir tanto q_uantoaltri di questa generazione che vedono questo nuovo potere da lontano e sanno di non poterlo raggiungere ! » Margaret aveva concluso con un'intonazione tale nella voce che Maimie ,alzò rapidamente il capo. Ma non vide che la solita tranquilla espressione sul volto di sua sorella - se essa celava qualche moto più profon_do, non doveva rivelarsi allora. « Questo è tutto. ciò che posso dirti per oggi, Maimie - sarà ser- vito a qualcosa? » Maimie le rivolse uno sguardo più eloquente di molte parole. . « Mi hai aperto un'orizzonte, Meg - si può domandare di più? t> Margaret si alzò con un sorriso. « Vieni, > disse, « dobbiamo andare al Lyceum - forse vi vedrai qualcosa che allargherà ancor di più quell'orizzonte t>, (irad. da PAL'.\IIRA Z.\ CARIA) (Continua). ,. Biblioteca Gino Bianco
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