Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917
88 VITA FRATERNA « Quello che noi osserviamo generalmente nel confrontare un se– colo coll'altro, Maimie, è uno sviluppo di cose già note ed iniziate, ma quello che sento esservi di diverso in questo secolo è l'avvento di cose che sembrano assolutamente nuove - lo spuntare di nuovi po– teri, di nuove facoltà nell'uomo, che devono per forza portar con sè un nuovo modo di vedere, nuove leggi - cambiamenti tali che, per chi li guardi solo dal di fuori, non possono chiamarsi altrimenti che « rivoluzionari • e che invece, osservati più attentamente, devono mo– strarsi come il semplice· frutto de11'evoluzione, perchè tutti connessi collo sviluppo naturale di nuovi poteri interiori dell'uomo. Questo era ciò che intendeva il Cristo, Maimie, quando diceva: « Il padre sarà diviso dal figlio e il figlio dal padre » e con quelle altre parole: « Non sono venuto a portar la pace, ma la spada». Egli alludeva al– l'avvento di una visione spirituale nell'umanità - quella visione che vede tanto più in là e più profondamente che non quella puramente morale, e che rovescia, molte volte, superandoli, i semplici precetti morali. E tu - sorellina mia - eri appunto tocca da quella visione quando sentivi che, esprimendo in qualche modo - in qualunque modo - quello che vedevi - ubbidivi ad un bisogno più forte di tutti gli altri. E il fatto appunto che non potevi farne a meno - che la « fiamma ", come tu dici, ti prendeva volente o nolente, è questo il seg110, mi .pare, che tu appartieni alla generazione nuova che raggiungerà la completezza ». Margaret si fermò un istante, ma Mairnie continuò ad aspettare in silenzio e la sorella maggiore con calma proseguì: « L'umanità non si rende ben conto ancora di questa « fiamma I), Maimie. Essa non è stata finora nota_tache nei santi e nei genii e si ritiene che sia una cosa così rara da non doverne tener conto ordi– nariamente. Ma oggi non è più così - tu, per esempio, non sei certo nè una santa, nè un genio, cara, eppure senti quella fiamma: che, co– me tu dici è « più forte di te ». Ed ho osservato la stessa cosa in molte altre persone. Qui in Italia, per esempio, è quello ~he più di tutto m'impedisce di sentire la nostalgia, perchè ingenera un senso di affinità più forte di qualsiasi differenza, un « senso di patria » più profondamente radicato di quello che deriva dal sangue. Qui, in Italia, è soprattutto in fatto di religione che vedo accendersi la lotta, come ti ho detto altre volte, giacchè non vi è qui ancora un vero e proprio movimento femminile tale da far pens?re ad un fuoco sacro. Ma la diversità del campo di battaglia - il diverso ambiente - non fa che mostrare tanto più chiaramente l'identità di questa « fiamma ». È sem- Biblioteca Gino Bianco
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