Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917

VITA FRATERNA 87 mente non agisco così di proposito. Nella calma della notte, quando veglio, sento di combattere specialmente per l'anima di Hugh in quelle lotte - per la sua libertà, la sua vera vita, non meno che per la mia. E che così sia effettivamente, Meg,_che ci troviamo finora sulla buona strada, s.embra provato dal fatto ch'egli finisce sempre col ritornare a me. Poichè ciò non sarebbe -· non è l'uomo che si farebbe più ve– dere - se questi miei scatti diminuissero mai in qualche modo il ri– spetto che ha per me. Ma tutte queste riflessioni non vengono ad in– coraggiarmi che nei momenti di calma, capisci. Nei momenti di esa– sperazione, non so affatto in che cosa consista il bene di Hugh, non ci penso nè pure, sono tutta ed esclusivamente compresa dalle cose ch'egli ha offese e scatto perchè non posso farne a meno. Se potessi sempre fermarmi a ragionare, Meg, forse mi mancherebbe spesso il coraggio, ma quando la « fiamma » m' investe, la cosa è più forte di me - s' impossessa di me, e fa di me ciò che vuole ». Margaret si era alzata ed ora passeggiava su e giù per la stanza in preda ad uno stato di agitazione contenuta. Questa era la nuova generazione - pensava - ah sì ! questa era certamente la nuova generazione I Ma si dominò e sedendo presso sua sorella cominciò dopo un momento:· « Maimie, non saprei rispondere se non in modo indiretto e ge– nerale a tutto ciò che mi hai detto. Posso solo provare a darti la mia visione della vita, cara, - specialmente quella dei giorni nostri - e tu vedrai se la tua esperienza vi corrisponde 1 >. Toccò ora a Maimie di raccogliersi in un'intensa attenzione e vi era una speranza - la profonda speranza di una realtà che ne cerca un'altra - nello sguardo che ora rivolse a sua sorella. Margaret cominciò d'un tratto: « Maimie - il pensiero che mi ha sostenuta per molti anni - che mi ha aiutata a veder le cose nella loro vera luce, ad attinger forza e mantenere una certa fermezza d'animo in molti casi, che altrimenti mi avrebbe·ro indotta a disperare, è stata la convinzione che la società sta attualmente attraversando sotto ogni riguardo, e più di quello che ce ne rendiamo conto, un periodo di transizione. Naturalmente », ag– giunse sorridendo, « qualsiasi epoca può dirsi, in un certo senso, « periodo di transizione », ma non nel profondo senso interiore in cui l'intendo parlando del nostro secolo ». Margaret sostò per un momento come per acuire il suo pensiero alla maggior possibile chiarezza, e riprese tosto: BibliotècaGino Bianco

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