Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917

84 VITA FRA1'ERNA « Mi sembra che in questo appunto stia il significato del movi– mento femminile attuale - almeno per il suo nucleo più avanzato - che esso sia, cioè, diventato una cosa sola con noi. Non è più un'idea alla quale dedichiamo una certa parte della nostre vita, ma uno spi– rito che ci pervade, un atteggiamento che si fa sentire in ogni cosa, anche in quelle che si ritenevano finora irriducibili ». La voce di Maimie aveva avuto un'intonazione tale nel dir ciò che Margaret trattenne il respiro. Ma non disse parola quando sua sorella si fermò, ben sapendo che ciò sarebbe stato il miglior modo per incoraggiarla a ulteriori confidenze. Poco dopo Maimie riprese difatti : « Ho conosciuto qualcuno, Meg, che con una gran parte di me potre_i amare, ma non con tutta me stessa e non voglio abbandonarmi a questo sentimento se non in modo completo ». Era detta ormai tutta l'intima crisi in questa breve frase, e Mar– garet comprese come se la sorella avesse parlato per un'ora, e fu tutta subito con lei. • « Dimmi tutto quanto puoi dirmi di lui - com' è d'aspetto e ogni cosa :., - disse caldamente. « D'aspetto è fine ed intelligente », replicò Maimie parlando len– tamente. « Ha gli occhi scuri e profondi, i capelli neri, ma leggermente brizzolati alle tempia, per quanto non abbia che trentaquattro anni. La faccia· è rasa - la statura media e snella. In quanto ai tratti, ha una bocca simpatica, ma piuttosto grande e leggermente rialzata ad uno degli angoli ; il naso nè pure è perfettamente regolare e immagino che, nell'insieme, la gente possa differire nel giudicarlo a seconda dei casi, come accade anche a me ». Margaret continuava ad ascoltare in silenzio e Maimie continuò: « Interiormente è altrettanto contradditorio e variabile quanto al– l'esterno e non saprei proprio come descriverlo. Direi che in fondo in fondo è veramente molto largo di vedute e di simpatie, ma alla su– perficie convenzionale quanto mai. Lo conosco ora da un anno circa. Non fa parte precisamente del mio ambiente - nè di quello suffragi– sta - nè di quello di società - ma è abbastanza ben disposto verso il suffragio e l'ho incontrato per la prima volta appunto ad una riu– nione privata pro-suffragio in casa Uansen. lo stessa vi presi la parola quella sera e in fine egli chiese di esser.mi presentato, e dopo avermi parlato per un po' mi domandò se poteva venire a trovarmi. Gli dissi che ero orfana e che .vivevo da sola, ma che avrebbe potuto venire a vedermi al mio Club se desiderava. Così fece, e sempre con Biblioteca Gino Bianco

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