Vita fraterna - anno I - n. 3 - 10 marzo 1917

76 VITA FRATERNA perdere la sua libertà, sta per diventare strumento a fini obliqui. E quei professori che impinzano di frottole i cervelli giovanili?.... Po– poli all'erta! » - I popoli, inf-àtti, cominciavano a mormorare e disgu– starsi e rivoltarsi. La fatica era troppa e il profitto troppo poco. (Continua). 13. c. SOLA Q_ _______ _ e;- Sola tu siccli fra pietre segnate d' a11 tichiss imi segni. A quali occhi mai sorrise la viva bellezza fragile di queste, che miri incise nel duro sasso, pieghevoli foglie, flessuosi steli composti in curve di grazia indicibile e pura? Minima creatura tenace e forte, la dura gramigna spunta all' irigiro: nodosi gambi, aspre foglie che ognun calpesta, niun coglie, niun fiore allegra. Ed un piccolo murnuire canta di fonte nel mite giorno velato, nell'aria il cui dolce fiato alita appena, e ristà. Piccola fonte, anche in te odi un cantare sommesso d'ignota musica lene d'ignoto accento dimesso d'ignoto profondo bene. Inerti son le tue ,nani contro l'usato: non tessono fili sottili per fingere in molle aereo tessuto fiori per amor dei fiori che non saranno domani; non cercano di fissare qualche vaniente nube Biblioteca Gino Bianco anrea di lume solare fosca di pioggia ventura per dì che il tedio scolori che l'ombra assideri i cuori ; per ricordare in chiusi cortili, in tristi case, a te, ai diletti tuoi, luce di scorsi giorni, gioia che non ritorni, vita che non sia più. Tu posi immobile: tu non parli, tu sei ben sula. Non in attesa d'un passo siedi, che il cuore ti faccia balzare, ma da ogni sasso tacita · voce ti parla sguardo nascosto ti guarda; come una fiamma che arda, non vista e muta, nel cuore celi un tuo chiuso fervore. Tu senti volgersi i cieli arcanamente su te. Oltre le nuvole snwrte oltre gli spazii sereni oltre le altissime stelle, varcando quali mai po"rte verso qual mai mistero ? piccola sola e oscura levi, smarrita e felice, trepida e pure sicura, le ali del tuo pensiero. ANNA MARIA VENTURA.

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