Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917

7 Ll\ SCl\Ll\ DELLA FELICITÀ « ... o Frate Leone, scrivi, che qui\·i è perfetta letizia. » T FIORETTI. Un signore, ancor giovane, sceso appena dal direttissimo, che giungeva sbuffante da una capitale straniera, si diresse, a passo rapido, all'uscita, e, senza sostare, si portò in una via solitaria e signorile. Ma, inoltrandosi nella via, riconoscendo, poco lungi, il palazzo che cervava, s'arrestò di colpo. Tutte le finestre del palazzo erano chiuse. Il petto dell'uomo, anelante, si fece ancor più anelante. Il raggio del suo occhio si spense, poi si riaccese 111 un pensiero di tremante interrogazione. E, a passi 1neno sicuri, l' uon10 giunse al palazzo. La vecchia portiera gli disse che, da ben dieci anni, gli antichi signori erano morti, la contessina aveva dovuto ven– dere il palazzo, ed era partita subito. I padroni attuali erano assenti. Saputo il nome del signore, la vecchia andò nella stanza vicina, e, dopo qualche minuto, tornò con una busta piccola, avente il nome di lui. La contessina le aveva detto, partendo, dieci anni prin1a, di consegnargliela, se un giorno egli fosse venuto. « Chi sa, chi sa cosa ne era stato di quell'angelo ! Passare dal gran lusso alla n1iseria quasi l Pensare quanto era allegra ! » L'uomo lasciò il palazzo, e, appena nella via, aprì la busta. C'era un indirizzo : l'indirizzo d'una grande, magni– fica città lontana. Egli ripercorse, più anelante, il cam1nino fatto, e giunse in tempo alla stazione, per prendere il direttissimo verso quella città. Quivi giunto, si lanciò in traccia della via, della casa. Piccola via, piccola casa. La commozione parve piegare l'uomo, quando ne fu a pochi passi. Biblioteca Gino Bianco

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