Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917

dire che per essa agiremo con tutte le nostre forze, poichè per noi il volere e il credere no,n è un vago desiderare che si arresta nella tantasia, ma è forza d'azione ; o non è. Ebbene, 111ase vorremo la vittoria a questo modo, - la pace di dopo guerra non sarà mica un placido tornare al prima della guerra, poi. Tanto, un tempo facile e idillico non sarà di certo egualmente, - tanto, tutto sarà sconvolto, come il terreno squassato dal volente terremoto delle arti– glierie, tutto sarà da rifare, e certa roba rimasta intatta sarà da disfare peggio, e rinnovare di pianta, se è rinnovabile. :Ma chi vede oltre la discontinuità apparente, chi nella guerra d'oggi scorge la rivelazione \'iolenta ed infrenabile di uno stato insostenibile, di un contrasto inconciliabile negli spi– riti, e del nuovo orientarsi che dai pochi di prima ora vuol diffondersi ai molti, - chi ciò vede e non soltanto un cata– clisma distruttore, - ha dovere di tar tutto quanto è in lui. perchè una tale rivelazione non si frustri, (chè sarebbe ver– gogna dei secoli! un precipitar nell'abisso ognor più buio!) che l'orientarsi nuovo non rimanga nei pochi, ma si diffonda il più possibile a fare un po' migliore e più serena questa tormentata umanità che può tanto e vuole così poco ! Amici, noi ·1' abbiamo detto : piccole sono le nostre forze e non numerose, ma sono sincere e ardenti; noi parliamo perchè necessità di coscienza ci spinge, perchè sappiamo dover tutti e ciascuno con tutte le proprie energie tendere al 1neglio. Perciò noi cercheremo la verità, 1 a verità che non sappiamo n1a che attendiamo; e diremo la verità, la verità che sappiamo e la verità che crediamo ; e se qualcuno si accorgesse che talvolta noi non la cercassimo abbastanza o non la dicessimo tutta intera, saremmo a lui grati se ci avvertisse e ci riprendesse. E, ancora, noi cercheremo il bene, e attraverso le lotte, attraverso gli errori, attraverso lo sdegno, attraverso lo scoramento, 01t1·e,di là da tutto ciò, faremo prevalere la certezza, la gioia i nfìni ta della fede che suscita, - la forza imme·nsa dell'~more che vivifica. --- E se voi ci aiuterete, amici, non sarà possibile che amiamo troppo poco e troppo poco crediamo. 8 dire111bre 1916. BibliotecaGir.:io Bianco

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