Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917

6- sfatta. Poi, a venticinque anni, aveva incontrato John Ayrton, allora un uomo sulla quarantina, culto.re distinto di archeologia e un gentiluomo nel miglior senso d.ella parola. Stanca della mediocrità degli uomini che vedeva generalmente in società e delusa in molti modi, Margaret Elder aveva accolto Ayrton con piacere, ·prima come amico e poi, passato un' anno soltanto,– come marito. Ripensando ora alle va~·ie considerazioni che l' a– vevano spinta a quel passo, sapeva che non erano state quelle solite. Non era stato nè desiderio di farsi una posizione da donna maritata, nè l'inettitudine a vi– vere una vita individuale, ma il vuoto ch'essa trovava nella vita finora vissuta. Il suo vivo senso della realtà le aveva domandato di esprimersi, le aveva ingiunto di aggrapparsi alla vita in una maniera o nell'altra e di parteciparvi in modo vitale; e tale bisogno aveva parlato con forza ancora più imperiosa di quella con cui la sua gioventù anelava alla felicità. Ed essa non aveva cercato d'ingannare. Aveva detto francamente ad Ayrton che soltanto simpatia, non amore, essa poteva offrirgli ; e gli aveva pure confessato di avèr già a~matoun altro uomo_con tutta l'intensità di cu'i era capace la sua indole appassionata. Ed era stato appunto questo, cioè una simile rivelazione, ed il modo con cui era stata accolta, che li aveva vera– mente uniti Chiaramente come se fosse stato ieri, Margaret si ricordava ora il giorno in cui, spinta solo dal suo_ proprio de_siderio di una vera intesa, essa aveva nar– rato ad Ayrton dettagliatamente e completamente la storia del ·suo primo· ed unico amore. Non l'aveva guardato mentre parlava, ma aveva tenuti gli occhi fissi fuori della finestra sopra alcuni alberi spogli della piazza deserta. Aveva fatto la sua narrazione in frasi brevi e concitate, fermandosi solo quando temeva un tremito della voce; giacchè, per quanto queste fossero cose ormai sepolte, esse avevano BibliotecaGino Bianco , .

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