Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917
-3- zienza nell'attraversare la stanza e, volgendosi a chi parla~a: « E proprio necessario, mia cara ? » domandò in tono lieve di protesta. « Mi sembra sia stata qui così da poco! » « Sono nove mesi, John » disse la donna con un'ombra di stanchezza nella voce « e poi mi pare sì, proprio necessario• ». Suo marito andò a sedere in una poltrona accanto al fuoco di legna che ardeva allegramente in una di quelle stufe di terra cotta, aperte e quadrate, così comuni nelle case di Roma, e che danno quasi l'illu– sione del focolare inglese. « Mi spiace che ti paia proprio necessario - disse col tono seccato di un uomo .messo alle strett~. ·– Sono più occupato che mai in questo momento, .e mi sembra che Maimie porti sempre nell'atmosfera della casa qualcosa di vulcanico, che rimescola te pure, oltre il resto »: • Un'espressione di dissenso passò sul viso 9ella donna, che però non rispose immediatamente, e solo di lì a poco ricominciò in tono più caldo e gentile: « Vuoi proprio rifiutarmi il permesso d'invitarla, John ? » « No, no, mia cara ! - fu la sollecita risposta - ' è tua sorella e puoi invitarla quando vuoi. Tanto più che - aggiunse in tono più basso - se tu dici che ce n' è un bisogno speciale, io non metto in dubbio che ci sia veramente ». La donna si alzò repentinamente e · venendogli dietro, mise le due mani sulle spalle di suo marito e lo baciò lievemente sul capo. « Grazie » disse sem– plicemente, e uscì dalla stanza. Lasciato solo, l'uomo rimase come assorto per un poco. Un'espressione di profonda contentezza gli aveva illuminato il viso alla carezza della mo'glie e ancora vi s'indugiava, mista a una grande tenerezza· e a una certa perplessità, « Se potessi almeno capirla sem- Biblioteca Gino Bianco
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