Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917
2 D'un tratto, essa si volse e rientrò nella stanza. « Le dirò di venire a passare un mese con noi », mormorò andando verso la scrivania che stava in un angolo della stanza. « Temo che ciò non farà un gran piacere a John, ma è evidente che quella figliola ha bisogno di me, in questo momento ». Sedette, cominciò. a -scrivere e di mano in mano che procedeva nella sua lettera, l'ansia le spariva dal volto per dar luogo all'abituale espressione che rive– lava la sua vera personalità. Era, sopratutto, una espressione di alto riserbo che lasciava intravvedere delle grandi riserve di forza e di energia, il volto di una donna che aveva raggiunto l'equilibrio e la dignità se non ancora la pace. Non eravi in esso traccia di vera bellezza, ma i nitidi tratti, i chiari occhi profondi, lo sguardo tranquillo, nonchè l' atteg– giamento dell'alta e snella figura erano tutti indizi se non altro, d'una singolare personalità. Di lì a poco l' uscio si aperse ed un uomo entrò, un inglese sulla cinquantina, dal viso e dal fare di studioso. La donna levò gli occhi dal suo scritto e: « John, » disse, « sto scrivendo a Maimie di venire a passare un mese con noi ». L'uomo si fermò con un moto represso d' impa- ragione per non servirli mentre sono nel loro primo stadio puro ed er_oico.Piut– tosto è la lentezza dell'umanità ad apprezzare ed assecondare questo primo stadio che li porta allo sfiorimento. - Gli animi nobili ma troppo timidi si astengono, i piLì volgari si associano, e sef!ue come conseguenza inevitabile il decadimento. Ma la guerra presente con tutti i suoi sacrifici e tutte le sue f!randi conquiste, interiori anche più che esteriori, ha disposto la società ad intendere meglio che in passato tutto ciò che è nobile, e intimamente cristiano in ogni lotta onestamente sostenuta per un principio. E sembra di buon augurio che sia stato un gruppo italiano, nello stesso tempo femminile e religioso, a chiedere al– l'autrice il diritto di pubblicare questo romanzo così schiettamente militante. Oltre tutti i suoi possibili errori di giudizio, lo spirito di lotta è l'unico che possa donarci un avvenire migliore, L'unico che nel se,nso più profondo è eterna– mente nel vero, ed è nella speranza e nella fiducia che la generale psicologia dell'eroina di queste pagine possa « edificare » più che non abbia a distruggere il suo particolare orientamento politico, che l'autrice anch' oggi concede lieta– mente il suo ritratto ad un pubblieo italiano. L'AUTRICE. Biblioteca Gino Bianco
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