Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917
•• 25 Economia, economia, economia 11Comitato del « Board of Trade • esamina minutamente le cause del crescente rincaro. E conclude che la principalissima di esse, quella sostanziale, va ricercata, « nella diminuzione dell'offerta mon– diale :. provocata dai maggiori consumi per gli eserciti e dagli osta– coli che la guerra frappone al commercio. Presenta in conseguenza una qua:1tità di suggerimenti, il più vitale dei quali si riassume in tre parole: economia, economia, economia. Anzi, per le carni propone addirittura che « tutti coloro che non sono assoggettati ad un lavoro par– ticolarmente faticoso o che non combattono, si obblighino a non con– sumar carne almeno un giorno alla settimana. » L' Economist così commenta: « La calda esortazione del Comitato per la giornata senza carne, non è che I' eco di altri appelli che pur– troppo sono caduti in sorde orecchie. L'eccesso nel consumo di carni costituisce una delle molte forme dello spreco antipatriottico che si nota dovunque. Assolutamente occorre un energico intervento dello Stato per vietare le importazioni non indispensabili e per iniziare una vigorosa tassazione, che costringa a ridurre le spese private non necessarie. Gli uomini validi hanno il cempito di portare le armi. Gli altri che stanno a casa e_le donne devono avere il compito di fare economie ». « Giriamo questa ammonizione ai nostri concittadini, dice il Secolo. Si è ripetuto più volte quanto sia doveroso e utile per gli italiani sottoscrivere largamente ai buoni del Tesoro: perchè in tal guisa si sostituisce a un prestito pericoloso (l'emissione di carta moneta) una forma di prestito più utile allo Stato e ai privati. Per le identiche ragioni, l'economia è vantaggiosa e commende– vole. ·11cittadino che, guadagnando di più, consuma più carne, più zucchero, più pane dello stretto necessario, obbliga il governo ad altrettanta importazione dall'estero. Questa importazione significa esportazione di oro, o, il che è lo stesso, creazione di debiti all'este~o peggioramento della valuta interna, indebolimento del risparmio. Re– stringendo i consumi, invece, ognun0 di noi risparmia e può inve– stire danaro in titoli redditizi di Stato; e inoltre contribuisce così a mantenere fermo il cambio e quindi il valore della nostra moneta: in altre parole, realizza un duplice guadagno diretto, avvantaggiando la pubblica economia. Che se per convincere tutti di questa imperiosa necessità il nostro Governo ha trovato ora necessario controllare il consumo dello zuc– chero e prenderà domani altri provvedimenti non certo noi ce ne lamenteremo. Spetta a noi difatti di dimostrare che sappianw imporci volontariamente le doverose economie: che siamo uomini e non inetti fanciulli, bisognosi di- coercizione e di guida. » BibliotecaGino Bianco
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