Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917
23 a quelle, in parole povere, sfaccendate e leggere, alcune paroline se– vere, che è bene ripetere e non dimenticare. « Di questo sopra tutto, ha detto il Giacosa, molte signore do– vrebbero persuadersi: che in questo momento sono esse che eser– citano una decisa influenza sui giudizi che si fanno di noi all'estero, perchè le relazioni che esse hanno col mondo diplomatico o con le classi elevate che si danno convegno anche adesso nei grandi al– berghi e nei luoghi di cura e nelle stazioni climatiche fanno sì che la loro condotta, la sola che si conosce, le loro parole, le loro cor– rispondenze, -sono accolte e citate come documento della condizione della nazione a cui appartengono. Tutti sappiamo di forestieri venuti da noi che furono meravigliati del lusso che si sfoggia ancora nelle vie, nei teatri, nei convegni; da noi è un poco troppo deciso il di– stacco fra la zona di combattimento e le retrovie: e la stessa circo– lare di Cadorna sul contegno di alcuni militari in zona di guerra, affer"ma questa condizione di cose. A Londra, dove le massime sim– patie vengono incontro ·all' Italia, dove le signore tr<?vano il tempo di lavorare e raccogliere e mandare indumenti ai nostri soldati, la constatata diminuzione dell'attività femminile italiana fa un triste effetto: peggiore poi quando le lettere delle amiche o le. relazioni di personaggi che hanno frequentato l' Italia confermino loro che nei grandi alberghi, ai laghi, a Varese, a Salso, molte signore che l'anno scorso calzettavano umilmente hanno ripreso il ricamo e il volante che certo non sollevano nessuna miseria al campo. E nei salotti si parla, si commenta, si pronunciano giudizi che non colpiscono solo le colpevoli, ma che si allargano a tutto il paese; questo paese che ha contro di sè il peso di una tradizione che lo ha fatto ammirare come creatore di bellezze e disprezzare come coltivatore di caratteri e di energie, di guisa· che per conquistare il posto che ci spetta dob– biamo demolire una riputazione per ricostruirne un'altra. » · La guerra e le lettere italiane Roberto Bracco è stato il primo scrittore italiano· che abbia ten– tato, con successo, di riflettere in potenti quadri d' arte, l' Internazio– nale, l'Amante lontano e Uocchie conzacrate, il dramma sanguigno della guerra, mettendo in evidenza il proposito e la speranza che il sacrificio delle generazioni combattenti possa divenir fermento di vita migliore e più degna. BibliotecaGinoBianco
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