Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917

19 PJ\GINE LETTERARIE Nelle ore più fosche i popoli serbano in sè qualcosa di quell' im– passibilità serena per cui la terra emerge da ogni rivolgimento nella sua forza eterna e giovane. Quel che non avviene quasi mai per I' in– dividuo, avviene per le nazioni: un popolo sfugge con una parte di sè alla morsa del presente, sente che la sua vita non ha confini perchè rientra nel ciclo di una vita più vasta che si protende fra passato e avvenire, e dal fondo della mischia cerca con lo sgua~do le arcate su cui correrà la via delle nuove generazioni. Il cammino per cui andiamo oggi è inesorabilmente tracciato, e in ogn.i paese il problema, sotto tante forme, posto, dell'indomani della guerra non segna forse impazienza di raggiungere la meta, nè è indizio di coscienze ... neutre che fuori della corrente e dalle finestre delle case loro s' affissan a orizzonti lontani. Formulati nelle riviste, nei libri, quei problemi affioran dalla coscienza di tutto un popolo con la sua fede e la sua speranza. Se pensate che nella domanda quale sarà la letteratura dopo la guerra, vi è la speranza di una nazione che al di sopra della sua ricostituzione politi~a e economica sogna una voce in cui s'immortali la passione eh' essa ha vissuto o reclama imperiosamente un'arte per cui s'affermi quella sua coscienza ideale in · cui per la prima volta forse ha profondamente creduto come nella sua vera e indi– struttibile forza, se pensate che in quella domanda c' è l' ans~a di quest'affermazione, di questa rivelazione la sentirete salir su dalla vita. Nella varia forma e grado in cui nei diversi paesi si esprime questa preoccupazione del dopo guerra, si leggono i caratteri sempre uguali delle razze. In Germania dove se non si abbraccia la traiettoria delle ar– cate si misuran, si squadran e sopratutto si ammucchian le pietre alla costruzione, il governo ha provveduto a dare un foglio ... di vita alla gioventù in cui i dotti universitari han riconosciuto giacimenti di materia cerebrale atta alla produzione della nuova letteratura. Li vedete questi imboscati del genio portar atta la fronte a cui l'auto– rità statale, in vista dell'alloro, condona il purpureo nastro di sangue dell'umanità straziata d'oggi? Vi figurate questo semenzaio di aedi della Germania vittoriosa, questa serra della cultura? E ancora una volta l'affermazione di quella spaventosa ignoranza psicologica della gente tedesca che la guerra ha per tutti illustrato e documentato. BibliotecaGinoBianco

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