Un anno Anno scorso iniziavamo su queste colonne la nostra annuale rassegna del cinema. italiano souoliueando le continue provvidenza, gli autorevoli incitamenti, gli aiuti che il Ministro della Cultura Popolare dedica al nostro cinema, affinchè esso possa finalmente trovare quello e stile italiano», quel linguaggio suo proprio che faranno di esso non una opera morta, ma una viva e necessaria opera di propaganda mora le e culturale, come tutta la vera arte in genere. Le provvidenze miuiste['iali contemplano ogni campo : da quello della produzione a quello artistico, ogni settore del nostro cinema è attentamente seguito dagli organi competenti. E i risultati ? Dei numerosi film prodotti quest'anno, per supplire aUa mancanza deJla massima parte Jella produzione straniera • produzioue straniera che andrà sempre più diminuendo non entrando in Italia più alcun film americano ed essendo la cinematografia francese notevolmente "calata" in seguito aJla grande disfatta,- molti, troppi non hanno raggiunto il minimo decoro artistico, dimostrando di essere stati fatti da gente incompetente o preoccupata di fare molto presto. Le sale non reclamavano 61m e film, per riempire i programmi che minacciavano di rimanere monot-Jmcnte invari::,ti? Ma dallo sterpaio di brulle pellicole si salvano quest' anno, come I' anno scorso, un discreto numero di pellicole ottime sotto tutti gli aspetti e che, secondo noi, sono all'avanguardia della produzione europea. Come anno scorso si denota un certo evidente squilibrio fra pellicole buone e pellicole pessime, con la quasi completa mancanza di una produzione media di una certa levatura artistica. Ma che il cinema italiano sia decisamente sulla strada della rinascita, che anzi abbia intrappreso iJ duro cammino e con sicurezza si avvicini ad una meta precisa e ben definita ce lo dimostrano quei pochi registi e quegli attori che possono veramente chiamarsi tali. Esigua schiera di registi ed attori a cui si è aggiunto qualche uuovo nome che, con un film pe.r lo meno ecceHente, ha dato Ja sua brava tesi di hturea per essere considerato fra i campioni della regia ita· liana : i due laureati coi massimi voti sono Poggioli per Addio giovinezza! e Soldati per Piccolo m.o,ulo antico. In questa nostra rassegna vogliamo però parlare per primo del film di un poeta, poeta delle cose piccole e dolci, poeta pa• scoJiauo : di Camerini. Camerini che anno scorso con Grandi maga:::i11i e quest'anno con quella deliziosa Romantica avventura che raggiuuge una ideale e fantastica atmosfera di sogno, è il regista più continuo, sul quale noi possiamo fare maggior affidamento. Come tecnica e come realizzazione il film di C.amerini è senz'altro il migliore di quanti abbiamo visto ultima mente. Ha un Fondazione Ruffilli - Forlì dt Cinema:Jtaltano tono completamente suo, un tono pacato e fiabesco che sconfina neJl' irreale e nel so• gno di una candiJa e semplice rievocazione. Circa la direzione degli artisti, dobbiamo notare come io <1uesta pellicoJa Gino Cervi ha quasi dimostrato di rendere di più, quando sia ben dirello, nel cinema che nel teatro: il chè è tutto dire. Assia oris si è dimostrata ancorn una volta l'attrice nostra maggiormente prc• parata. Assieme all' Asse(lio dell' Alca;,udi Geoioa, la Romantica avveutura di Camerini è il miglior fìJm di questa annata. Ed è bene rilevare con Fernando Cerchio (Raccolta, ouobre 1940) ehe mentre ad una seconda visione dell'Assedio dell' Alca:ar si rilevano nrnggiormente le pecche di <1uesto film, prima fra tutte la rettorica di certi brani, "dalJa quale ci sembra risultare come da parte del regista Genina e dei .euoi sceneggiatori vi sia stato più freddo calcolo di etfeui, anche se abilissimo ed intelligente, che non viva e commossa partecipazione ai fatti narrati,,, rivedendo iuvece per la seconda volta una l~onurntica avvent.urn. il film ci appare sempre più vivo, di una bellezza cristallina da cui traspare lo spirito del regista e della sua chiara e poetica visione del mondo circostante. Ma anche Gen ina ha superato una prova 0011 facile: con l' Assetlio dell'Alcazar egli ha vinto una dura battaglia. u. Geo in a è il maturo regista eclettico, dal mestiere infallibile, daJla sicurezza tecnica piena : ad averne voglia, lo si può definire il Duvivier o il Brown italiano, ma più saldo di quello e più raffinato di questo. Il suo Alcazar è un modello di regia CO· sciente, dove una mano ed un talento coerenti giocano a Comporre ogni parte del lavoro, a calibrare in un ordine il raccon. to ,. (Gianni Puccini, "Bianco e Nero " aprile 1941). ·Subito dopo le due pellicole che noi mettiamo senza reticenza in testa alla pro• duzione europea (mettendo su uno stesso piano storico • documentario L' Auedio dell'Alcazar ed Ohm.. Kruger iJ nostro film risulta assolutamente ed incondizionatamente superiore per fantasia e per l' in• veutiva del nostro regista che non attinge direttamente come Steiuhoff da precedenti pellicole) parleremo ora delle due gradevoli sorprese che ci hanno riservato Pog• gioii e Soldati. Addio giovinezza di Poggioli ha riportato sullo schermo il simpatico e sentimentale mondo studentesco della commedia di Camasio ed Oxilia. 11 regista ha dimostrato con questa pellicola di saper narrare con garbo e di saper ricostruire con proprietà e con intelligenza un ambiente svanito ne• gli anni. Inoltre Poggioli ci ha presentato due veri artisti: Maria benis e Hirnoldi che per la prinn volta vediamo agire con una correttezza espressiVa mai vista in precedenza. Quanto abbiamo detto vale specialmente per Maria Denis, che nono• stante i suoi precedenti film, si può affer• mare che sia stata "scoperta ,, da Poggioli. Per Pir.colo mondo antico tratto da Soldati dal noto romanzo di Fogazzaro, il discorso potrebbe essere lungo. Fatte le nostre riserve per l,1 sceneggiatura curata anche da Soldati (la quale ha ridotto il romanzo agli elementi maggiormenti spet• tacolari e quindi cinematografici, lasciando da parte certa intima atmosfera, . tanto da fare qua e là una pellicola puramente illustrativa- propria del dramma del due protago• nisti), dobbiamo notare specialmente circa il paesaggio della Valsolda come il regista abbia creato dei brani da antologia. Paesaggio superbo, atrnosfera viva da poter essere confrontata io certi punti con quella di Cime tempe~tose. Secondo H nostro parere Soldati ha reso frammentario iJ 61m, non gli ba dato una logica armonia, lo ha privato di un suo ritmo, appunto perchè è partito, assieme agli altri sceneggiatori, dal primitivo e sorpassato concetto di ridur• re e non t-radurre per Jo schermo l' ope• ra letteraria. Degli attori c' è poco da dire: non eccezionali, al loro pr,imo esperimento serio, hanno reso quanto banno potuto, seo• za fare miracoli. Alida Valli rimane, nonostante tutta la sua buona volontà, nel ruoJo di attrice di buone ma modeste possi• bilità : Massimo Serato lo ttspettiamp ad una prossima prova ; Ada Dondini ha invece ottenuto un personalissimo successso, dimo· strandosi una magnifica caratterista, caratterista che per la prima volta abbiamo visto sugli schermi italiani. Come il lettore avrà notato, quelli che noi consideriamo i migliori quattro film dell' annata, sono tutti tratti da soggetti ambientali storicamentP.; cbè anche l' im• presa epica dei cadetti dell'Alcazar è ormai leggenda e relegata fra gli eroici a vvenimenti della storia dell' ardimento umano. E' stato più volte notato come i nostri registi si tengano lontani dalla vita presente, anzi la aborriscano addirittura .. ~folti hanno urlato al sacrilegio, e parecchi cri• tici hanno quindi invitato gli esponenti della nostra cinematografia a " fare,, dei film improntati al momento che noi viviamo. Sono stati per questo costituiti comi• lati ed altre belle cose e vedremo fra poco i risultati. Premesso che anche certi film storici sono assolutamente attuali, ci sia permesso dire che se i nostri registi non sanno far rivivere con poesia i motivi che ispirano questa nostra vita di ogni giorno, non è colpa nè del.la produzione ecc., ma di essi steni che non sanno interpret~re o non sanno avvicinarsi alla storia che stiamo creando. Solo i registi che saranno permeati della vita della nuova Italia, che la abbiano 33
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