• IIIP!ltIIIR1111 6111\1V0 A\~ 1111 A\ U lllr O IIIR liii Allo scopo di incoraggiare la nostra produzione teatrale, çhe sempre più si distingue per interesse poetico e nuova sensibilità, VIA CONSOLARE curerà, a partire dal numero di ottobre, la pubblicazione di commedie scritte da •autori giovani. Con ciò si intenderà indicare quelle opere che giovandosi di una certa validità artistica e perchè opere di giovani, hanno ben diritto di essere inserite nei repertori dei vari Teatri-guf d' Italia. I lavori saranno scelti da giovani critici (Giuseppe Antonelli, Diego Fabbri, Gerardo Guerrieri, Ruggero Jacobbi, Turi Vasile) per i quali un tal vivo problema di arte e di cultura non si pone in termini burocratici come avverrebbe con una paludata commissione di dotti, e la scelta sarà convalidata dall'approvazione di Cesare Vico Lodovici. Si invitano quindi tutti i giovani autori ad inviare i loro lavori in triplice copia, indirizzandoli alla Redazione romana di VIA CONSOLARE,Via Crescenzio 43 - Roma. attenti a ogni rumore, sensibili a ogni i potesi. li gelo e la premeditazione del duca di Mendosa ossessionano la scena : Don Giovanni senza passione, la menzogna elevata a sistema. Dall'altra parte l'amore scocca frecce misteriose e implacabili: ma come faranno a incontrarsi amore e frode ? Questa lotta stringente tra il bene e il male, fra dne principi ridotti alla malvagità o alla passione dell' nomo, dà alle commedie di Abarcòn il senso dell'auto, di una prova estrema : e solt'!nto l' estrema subtilitas di questi per• sonaggi struggenti come lame ha . ragione della propria passione, vince quello che sarebbe in un regno pn• ramente affettivo l'ebrezza della morte. E i sainetes di Ramòn de la Crnz risolvono poi orchestralmente situazioni di un impressionismo per natura mordace e satirico. Ecco il Prado, di notte, intenso chiaroscuro poetico e pittorico di ombre e voce notturne. Nè si può, è un'osservazione di carattere generale, prescindere· dalle forze e dagli impulsi morali, Fondazi~ Ruffilli - Forlì da un nativo bisogno di motivi a giustificazione o a giudizio. Non è possibile svalutare in favore di una poesia letteraria come raggiunta o non raggiunta, come tendenza dei riduttori, la potente costruzione etica di tutto un teatro. In esso vengono investite e colpite le regioni più vicine e precarie dell' uomo : raramente l'estetismo appare qui nna giustificazione. Troppo vicino è il peccato, troppo stolto l'onore e l' amore, troppo imminente il castigo, perchè avvenga l'imperdonabile diversivo del gioco. Certo la poesia risolve tutto in un coro esemplare ed unico ; ma un trasporto moralistico e peccaminoso, che è tutt'uno, trascina e accende le anime. La lirica, quando giunge, non soffoca queste prepotenti responsabilità, ma proprio allora giunge a liberarle e sciogliere il volo. Così al teatro spagnolo è dato di rappresentare, fino in fondo, la storia del destino umano, di una pace faticosamente conquistata. La riabilitazione costa sforzo, è lenta, ma fatale; si ripete per ognuno, ed è la felicità e la morte. Una poesia così concreta e vicina alle radici dell'uomo, porta a simboli concreti : così le risse di San Giovanni, nell' intèrmezzo del vecchio geloso di Cervantes, che portano pace. La pioggia di San. Giova,uii guasta il vi110 e non da pane: 11ia le risse di San. Giovanni portan pace a tutto l, anno. GEHARDO GUEJlRIERI ♦♦♦ NOTA. Il libro di cui si parla è l' antologia del 'l'eatro Spagnolo, edita da Bompiani e diretta, con sensibilità e gusto segnalati, da Elio Vittorini. Gli autori sono tredici : Fernando de J<oias, Gil Viceiite, Ce•·vantes, Lope de Vega, Tirso, Ruiz. de A larcon, Calderòt< de la Barca, Ramòn de la Cruz, Moratìn, Tamayo y Bans, Valle lncldn, Grau, Garcia Lorca, con le loro opere più significative. Lodato il criterio di · scelta, riguardo alle tradizioni non si devono tacere almeno riserve. Prima di tutte sn quelle di Carlo Bo, che non nascondono una frettolositd e una sciatteria che è spiacevole notare. Francesismi e alterazioni di ogni genere deturpano un lavoro da cui ci si attenderebbe cura e dignita senza tradimenti. Pressochè oscure le tradizioni di Traveno, e non brillanti quelle di Vittorini. Per una iniziativa necessaria corne questa alla cultura nazionale, letteralmente povera in questo campo, e meritevole d' altra parte di ogni lode, ci sembra fosse necessaria una elaborane più coscienziosa, e un' edizione in traduzioni esemplari. Valga l' esempio di Eugenio Montale, cui dobbiamo le tre più incise trascrizioni da Cervantes della nostra letteratura. IA BBONAME NTI Preghiamo i vecchi abbonati e quanti altri desiderano ricevere la nostra Rivista di volere trasmettere col versamento in e/e la loro quota di adesione. Abbonemento ennuo Sostenitore ed Enti Benemerito •••• L. 20 L. 30 L.100
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