Via Consolare - anno II - n. 7-8 - luglio-agosto 1941

FAVOLA RADIOFONICA IN TRE TEMPI GIOSUÈ, Il babbo BRUNO, l'amico la voce PERSONAGGI CELESTE,la mamma MARTINO, il VELIA, la figlia Un pastore Ad un certo pnnto è pacifico che esiste nn valore sostanziale dell' attribuzione, la quale non caratterizza, 111,a è caratterizzata addirittura dal contennto dell' opera. (Il contennto dal s1t0 modo i11trinseco dcilla wa intensità dal suo grado di maturazione dipende per il ritrovare la via d' esprimersi, e anche il modo con cui il soggetto creante sente il conte11uto una volta i11dividuato, per precisarlo.) BERTO, il figlio Una vecchia il cui valore poetico, sebbene contennto potenzialmente nello scritto risulta proprio nel momento dell' eseCtizione. Notiamo infine l'esistenza della libera scena radiofonica, in cui sono proiettati i personaggi con ,m nuovo rapporto di spazio, un rapporto risultante da valori poetici come ad esempio le seguenze dei sogni, composte secondo una linea di alogica spaziale, ma di logica poetica. Solo talvolta l' autore rivela una volontà di accomodamento, e precisamente quando preoccupazioni di carattere tecnico s'impongono dall' esterno. vetturino Coro di donne Coro di giocatori Coro di mietitori E' forse soltanto q~estione di mestiere che nel campo della giovanissima arte radiofonica non può esistere ancora, e quindi in questo caso particolare non esisterebbe tale questione ; ma è certo che si sente talvolta la mano del poeta pesare appena più del necessario; per un attimo chè poi la spontanea ispirazione radiofonica ritrova la sua armonia d' espressione. Ed è ancora certo che " Il prato,, costituisce· un apporto notevole all'arte della radio: l'apporto della pura poesia. TURI VASILE Così ci pare che l' attribuzione di " radiofonico ,, a " Il prato ,, di Diego Fabbri sia u11mome11to della creazione intensa,nente sofferto e .quindi realizzato più o meno bene, con i mezzi di un' estetica che non ha ancora i suoi canoni, ,na è in via di ritrovarli per valore come tale. P.RIMO TEMPO Ecco perchè deve ritenersi - a parer nostro - elemento radiofonico fondamentale la poesia, che c' interessa non ulla visione dei personaggi nel patire la loro vita, ma ai loro pensieri drammatizzati, all'atmosfera lirica e sopratutto alla presenza occulta trasfiguratrice del desiderio di una purezza assolnta e chiamata con dolce parola "prato,, il prato dei bambini. Tutto questa praticamente si traduce nel ritmo delle battute, in quell' accennato bisogno di adagiarsi in uno sfondo evanescente di mu• siche : musiche esse stesse con la loro melodia la loro armonia e composte secondo un criterio puramente radio/ onico di contrappunto. E per la prima volta anzi in certi momenti le battute acquistano valore assoluto di mttsica ; ossia come il breve spartito da eseguire e FondazioneRuffilli- Forlì MA ll'l'INO - (A.uomiato} Carrozza ... carrozza ... - Signor Berto : carrozza. Bmt'l'O - Non nf occorre, stanotte. MA U'l'INO - Siete il solo che ven.ite dalla città, col trenino, a quest' ora. ( Si $ente il treno fi:schiare e allon tanand). BF.ll'l'O • Non m'occorre, t'ho detto. Non seccare. Stanutle c'è la luna ; e allora io e il mio amico muoviamo le gambe. MAH'l'INO - (Piagnucoloso) Son venuto a~ posla per voi, come ogni sera. Avrò fatto un viaggio inutile, e il cavallo mangia ogni giorno. B~:RTII - Ecco gli spiccioli. E dà mano alla frusta. Via! ( Un cflvallo si allontana al piccolo trotto). MAll'l'INO - (Fiocn) Uuona noue ... (Pausa) (Da questo momentofi,io allafi11e della scena accompagnnre il dialogo con. uno sfondo sonoro in cui sia esprnsa la vita notturnra della campagna). BHUNO - (Lieveme11te ironiro) Ti chiamano Biguor Berto, ~h ! Bt<~H.TO - Cammina. Mi conosce da bambino. In campagna ci conosciamo tulli. Mi chiamo Roberto Beltrami. Mi chiamano Berto. BRUNO • Perchè lo dici con tono così seccato ? Dev'essere piacevole sentirsi chiamare: Berto. Nessuno, da wolto, m'ha ~hiamato per nome: Bruno. Nessuno. Da molto. BEltT<> • Al caffè. BHUNO · l\fi chirmauo: il bio11dino; mu è un'altra cosa. Siamo proprio in mezzo alla campagna. Qua non ci vengono a pescare, eh signor Berto? E' lontana la tua casa? B1<:H.TO • Tre chilometri dalla stazione. BrtUNO • Un tiro di schioppo, come dite voi di campagna. BK:HTO • Non lo so. Non vado -a caccia, io. BRUNO • E perchè non vai a caccia? BERTO • Bisogna alzarsi prima dell'alba. A quell'ora io ritorno dalla città. BRUNO - E perchè vieni ogni sera in città al Caffè della Torre? BEHTO • Lo sai. Per giocare. .BRUNO - Vinci? Perdi? 23

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