Via Consolare - anno II - n. 7-8 - luglio-agosto 1941

N UML ~ I UNI(I I.__D_I _T _T_□_A_I _A _□_m_R_□_n_□_u_ E' segno di civiltà piena di un po• polo !l consumo di carta, di sempre più carta stampata, ·il ricorrere alla stampa p~r aiutar,i a definire in forme compiute una passione collettiva, a dare una concreta evide,ua a un mondo di forme ideali, speranze, ansie, sarcasmi. I nostri goliardi che han.no imbracciato il moschetto non ha,uio saputo, a un certo puuto, dimenticarsi di avere altra volta usato la penna e di avere avuto dime,tichez:a col proto e gli inchiostri tipografici. Si son.o messi d'accordo, hnnno tratto profitto dalla decade militare, hanno stri::uato il cervello e 11e sorao ven.uti fuori certi giornali, certi opuscoli, certi freschi e gu1tosi quaderni che vien voglia, in quattro e quattr' otto, di prender su e d'andare con questi ragazzi alla conquista del mondo. C è la politica e c'è il frizzo un1-oristico, l'accenno ai fatti di fuori e l'amabile polemica con quelli di dentro della modesta cerchia delle mura di caserma. C'è tutta la goliardia, il cappello sbarrazzino che esce dalle ,,ieghe <lella bustina contegnosa. Alpini e granatieri e artiglieri e bersaglieri e carristi e funti. Ognuno la sua voce, ma un comu.ue <lenomiflatore unico; la volo11tà di essere iti linea e di portare avanti l' lt.alia. Abbiamo sott'occhio un fascicolo lt,- minoso di colori, ricco <li foto, di disegni, di caricature, di scritti: è il ,u,mero unico della Batteri.a universitaria <lell' ottavo Artiglierifl di Corpo d' Armata. Sembrerebbe che la serietà degli studi e la ponderosità della prepa,.a:ione molteplice de· gli artiglieri dovesse fiaccare un po' la naturale e•trosità giovnnile e il gu..u.o della satira ; nou ci potrebbe invece essere smPll• tita migliore di quest.a. E uon si potrebbe trovare spirito più spregiudicato, allegria più sana, mentre la se;ietà e l'abito alla meditazione appaiono nelle pagine d' apertura d' i,,toua:::ione più sosta11ziosa. C'è un discorso al Duce siucero ed appassionato che rivela tutl.lt L' 1111.ima<legli 1rniversit11ri italiani accorsi. alle armi e li. dice pronti al dovere d'oggi e già preparati auche al compito di vincere la pace, oltre alla ,iuerra. Il numero unico destiuato al sileu:io e ai tarli delle scrivanie dei pochi clae laan110 partecipato dell' atmosfera da cui è nato, ~ frut.to precipuo della fa,1tnsia di nlcm1i giornalisti e diseguatori universitari quali: Armottdo Uavaglioli, Renato Angelo,1i, Antonio Bouora, Umberto Domina, Gualtiero Jucopetti, Pietro Montini, L11igi Oddi e Domeriico Sgriguoli. Noi abbinmo voluto present.arlo perchè si sap11ia che i giovorii <lelle università souo vernmente - ,·ome <lebbouo -Jermf'nto e palpito della caserma e della. triucea. Fondaziq~ Ruffilli - Forlì Rimarrà. sempre dibattuto il problema se sia la natura ad ispirare l' artista o l' artista ad attingere dalla propria sensibilita gli accenti divini che dà.nno alla visione della natura il carattere soggettivo dell'arte. Per quanto le moderne teorie estetiche, influenzate dal soggettivismo idealistico, suggeriscano la seconda soluzione del problema, si può notare tuttavia come dalle cose emani talvolta una stràna potenza attrattiva, per cui pare che siano es~e ad imporsi all' artista nella peculiarità. dei lòro caratteri. Tale fenomeno si riscontra ad esempio nella produzione di A nacleto Rossi, pittore romagnolo, la cui tecnica, robusta e profonda, pare il germino ed immediato prodotto della sua terra natìa. Tale è l'impressione di chi ha imparato a conoscere questo giovane artista solo attraverso una visita alla sua mostra personale <• Milano. Nessuno osa certo contestare la verità. di tale impressione che costituisce il più legittimo riconoscimento dell' effettivo valore di tt11 uomo che "senza tnaestri nè aiuti di f orttuia,, - come ebbe a dire u.na volta Anselmo Bucci nel Corriere della Sera - è riuscito a Jormarsi un gusto, un anirno, u,na tecnica piuorica e una personalità. veramente distinta. / Tutto ce li palesa : la tormentosa ricerca della sintesi e degli essenziali caratteri, dove il colore si fa robusta e succosa espressione, la voluta trascuratezza del di-Segno per certe parti secondarie della rappresentazione, infine quella precisa acutezza nel risolvere i problemi vitali di luce, di volume e di ambiente che nasce solo dalla consuet,uiine di wi lungo studio e dall' amore per il modello prescelto. E il modello prescelto e preferito è sempre la Romagna, nei suoi più essenziali ed umili aspetti, tutta imbevuta della sua c1tlda atmosfera strapaesana, colta nelle visioni m etti la predilessero poeti ed artisti. La " Mietitura ,, la " Trebbiatura ,, ed il grande quadro " La battaglia del grano ,, hanno ottenuto un s1tccesso di critica. Con quelle opere una realtà ci è posta dinnanzi; nic, l' atuiosf era di forza e insiem.e di pace che da essa promana ce ne dice anche l' inconfondibile ed inesauribile poesia. NICLA VEGGIANI Ma sarebbe leggerezza o ingenuità non distinguere, dietro la perfezione formale dei quadri, i segni di un lungo studio e di un profondo travaglio. Gianni Testori - e Ragazza con il mazzo di fiori > (acquarello) 1941

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