ne ; e Marcello non riusciva a levarsi dagli occhi quella biondina che gli aveva chiesto : "La tua 1.namma è qui cou te? ,, . "No, no: sono solo,,, aveva ri:Jposto .Marcello. "E dove abiti? ,, . 0 Lontano. In via .... ,,• E s'era scelta una strada dall'altra parte della città. Gli capitava tanto Ji rado di potersi dare di queste arie! Sarebbe stata una veu infamia contro se stesso, dire che, invece, casa sua era lì dietro, avpena voltato l'angolo delln piazza. SorriJeva, Marcello, pensando a queste cose. _F.,rse, chissà, non esser tornato fra i compa <•'i come aveva promesso poteva a n. che contribuire a reude;lo interessante Certe., era andato per conto Suo, magari - e rabbrividiva di gioia - con qualche ragazza. Quasi non si sentiva infelice, quella sera, henchè ci fosse ancora tanta luce fuori e quelle strane e opache ore che fan da anticamera alla notte coutiuua~sero ad ap - parirgli le più belle, d'estate, da pa.ssar lontano dall' uscio di c.:,sa. Poi t1i ricordò della madre e del suo iusolito contegno quand'era arrivato, e scese in cucina. - Buonasera, signvrioo. Maria, la donna di servizio, era sempre la stessa, allegra ed estranea a tutto quel che avveniva inLorno a lei. - Buonasera, Maria. Dov'è la mamma? - Di là - e indicò la stanza accanto - Sta appareccLiaudo. - Perchè ? Si cena giù ? La donna si strinse nelle spalle. Evidentemente la cosa non aveva molta importanza, per lei. Marcello andò a vedere e scorse, infatti, sua madre che già aveva diestesa la tovaglia sulla tavola da stiro. - Come mai si cena giù ? Nemmeno ora la madre si voltò a guardarlo. - Babbo non torna. Mangia fuori - rispose. Questa volta fu il ragazzo a stringersi nelle spalle, benchè la notizia lo interessasse infinitamente. Gli andavan tutte belle, quella sera. Suo padre non era in casa. Una fes!a, per Jui. Quasi si dimenti• cò della strana aria che aveva la madre, per assaporarsi intera la prospettiva di mettersi a tavoJa, e di mangiare, senza che il padre lo guardasse con quegli occhi chiari e giovanili, acuti senza parere, intelligenti di proposito, che gli paralizzavano la voce e il cervello. E Marcello amava suo padre. Si sarebbe ammazzato per lui. Fu, invece, una cena molto più triste di quanto avesse immaginato. Con la madre in quelle condizioni (non voJeva farsene accorgere, ma gli occhi le brillavano ; e più d' una volta s' era alzata d' improvviso andandosene in camera, certo a lavarsi la faccia) Maria, che pure era sempre cosi piena di voglia di ridere, non osava fare una sola parola. Levava i piatti, metteva quelli nuovi, portava i tegami e cambiava le posate, facendo conto di nulla, ma mostrando chiaramente come, anche lei, si sentisse presa da queHa cupa aria di dramma, forse ingiustificato, che gravava su tutta la stanza. Marcello, con la sua contentezza sciupata, aveva finito per rassegnarsi a non Fondazione Ruffilli - Forlì Nando Coletti - <Paesaggio> 1941 farla vedere, limitandosi a godersela da solo nel pensiero di quel eh' era successo durante il giorno, al giardino, e di quel che poteva accadere nei giorni seguenti. S' era azzardato, sì, a chiedere; • Senti, o clae l'è successo? ., ma perchè lo riteneva un suo dovere, non per altro. E mamma non aveva voluto rispondere. e: Nieute. Che dev' esser succejSO ? Mangia , . Strana serata davvero. Più tardi, il ragazzo s'era riaccostato a Maria e Je aveva domandato la ragione di quella cena fredda e silenziosa. E Maria, alla fine, s' era lasciata sfuggire una sua idea che, per lei, bastava a spiegare le cose. - Credo che il padrone debba partire. Ma di preciso non lo so. - - Babbo parte? Quando? E dove va·?- Maria aveva allungato le labbra in una mossa vaga. - In Africa, ·m, è parso. Il cuore di Marcello balzò come una palla di gomma lanciata con forza contro il muro. In Africa ? Così lontano? E lì: per lì non seppe se l' emozione gH veni va da una specie di dispiacere che non avrebbe potuto avvertire prima, o se, davvero, quella cbe provava era gioia soltanto. Senti che nel sangue gli si accendeva qualcosa. - E quando parte? - ripetè. Domani, credo .... Domani ! Possibile che, dovendo par• tire il giorno dopo, babbo non tornasse a cena quella sera? Ci doveva per forza esser dell' altro. Eppoi, per quanto sua madre amasse il marito, non era, quel~o, il primo viaggio di lui. Due anni avanti era già stato qualche mese in Sardegna. Più vicina, la Sardegna, d' accordo. Ma, insomma, anche li c' era il mare di mezzo ; e la lontananza, in fondo, non è una questione di chilome• tri. Non solo : sua madre a volte non riusciva a nascondere il senso di sollievo che le dava l' ipotesi d' un po' di tempo da passar con H suo ragazzo e basta. Adorava il marito, ma quel suo cervello su cui tutta quanta la casa era imperniata ( c:... non faccio il muratore, mettetevelo in testa. Ogni centesimo che guadagno deve uscire di qui ..•, e si. batteva la fronte con r indice) spesso faceva provare anche a Jei una pesantezza di piombo sulle idee e sui nervi. In Africa. Ma, sia pure andando in Africa, quanto poteva star mai fuori, suo padre? Mesi. Un anno a dir molto. E per questo sua madre piangeva? Chissà perchè, ma non riusciva a crederci. No, no. Ci doveva esser dell' altro, per forza. Babbo, con i suoi discorsi così intelligenti, non avrebbe sopportato il racconto che lui, Marcello, gli poteva sempre fare. e: Lo sai? mamma ha pianto tanto, la sera prima che tu partissi •· Sua moglie io lacrime? Per carità ! • Piangere? Perchè? Andare in Africa non è forsè la stessa cosa che andare, per esempio, a Livorno? •· No, che non era la stessa cosa. E lui che lo sosteneva, si vedeva fin troppo bene quanto poco ci credesse. Ma diceva cosi per due motivi; per evitare il pericolo di doversi commuovere egli stesso, e, forse sopratutto, semplicemente per comportarsi in modo diverso da come si sarebbe comportato chiunque altro. Anche questo, in fondo, non era un darsi delle arie? Non era come mettere in vetrina, ogni sera, iJ suo mal di testa per ciò che aveva dovuto faticar la sua mente durante il giorno? Un mal di testa che esisteva davvero, intendiamoci; e proprio per quella causa .. Ma il ragazzo pensava che, al posto del padre, non ne avrebbe parlato, non avrebbe messo a parte del suo lavoro (un lavoro r-- diceva lui - tanto più alto, e nobile, e ammirevole, di tutti gli altri) una dolcissima donlfn normale e un bambino di dieci anni appena. Lui era .convinto di capirlo benissimo, e anche di poterlo giudicare, il lavoro di suo padre; ma suo padre oou poteva pensarla cosi, non gli poteva riconoscere una mentalità così .aperta, lo giudicava un ragazzino e basta. Sennò, avrebbe fatto a meno di mettergli davanti agli occhi tante impossibili ipotesi per il futuro, con la convinzione che venissero credute. « T' accorgerai in seguito di quanto poco desideri di tenerti legato alla famiglia. Cresci un altro po', e ved.rai dove ti scaravento. Parigi, Londra. I ragazzi hanno bisogno di respirare •• E. 11
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