- Dico che non mi va giù questa broda. - - Eh, caro mio, dalla ai cani se non ti va giù. - - Mondo vigliacco ! - seguitò Giovanni - roba da cani! Noi siamo dei porci. - - Ma via - ribattè Luigi - che hai? hai dormito male? - Si alzò dirigendosi verso la capanna di Giovanni. Poi guardando verso l' alba : - E ora, mi pare - disse sputando su un sasso. Giovanni guardò il chiarore. Ora il sole illumillava la pianura. Ma c'è ancora l' ombra in qualche collina. Nel cielo non si vedevano nuvole. I due uomini erano silenziosi mentre le pecore pascolavano. Giovanni non voleva pensare a sua moglie. Solamente le mani si · poteva mordere, adesso che stava l~ntano. E poi non avrebbe saputo mente anche se Maria avesse fatto qualche cosa. - Mondaccio, - andava ripetendo mentalmente - Maria è stata sempre una donna onesta. - Qualche imprecazione gli usciva tra i denti, ogni poco, perchè Luigi si voltava a commentare. no. Giovanni, che pensi? Niente. - E allora che bai? - Niente. - - Di', ci pensi - "Che roba; mai a casa? tutti ci pensaNon fare il cretino ; io voglio dire se pensi a tua moglie. - E tu? - - Io ci penso. - Anche io ; chi è che non ci pensa. - E che cosa faranno, adesso? Chi lo sa ? Che vuoi .. Noi siamo qui, e loro sono a casa: Tua moglie potrebbe farti uno scher. !t. ~· r1 ~ . I~\_., !!~~- :~·F\ eJ\, IJ -': 1 Gianni Testori - < Studio per una nagellazione > !penna! 1941 Fondazi(81eRuffilli- Forlì zo. - Giovanni cercò di ridere dicendo questo. -. Tua moglie, proprio in questo attimo ... - ribattè Luigi, con malignità. - Che brutti discorsi ; siamo dei porci - troncò Giovanni. Tutt' e due erano taciturni. Avrebbero ucciso un uomo in quel momento. Si voltarono le spalle. * * • Maria era una ragazza seria. A starle vicino faceva venire un rimescolio nel sangue. Magari, quando aveva preso confidenza con qualcuno, si tirava su le calze senza arrossire, con indifferenza. Aveva ventisette anni; e in due anni di 1natri1nonio, Giovanni aveva dormito con lei solamente quatlro mesi. - Non è peccalo si chiedevano i giovanotti - a farla annoiare? - Maria, dopo la partenza del marito, si peltinava ogni mattina. I vestiti se li attilava alla vita; e rispondeva male alla vecchia Luisa. Una sera nella cucina Pietro disse: - Giulio, che te ne pare di Maria? - - Che cosa? - rispose Giulio sorpreso. - - Che te ne pare di Maria? - ripetè Pietro irritato. - Che me ne pare ? Che cosa pensi, Pietro ? Che c' è ? - Pietro non rispose. Ci fu un silenzio. Tutt'e due non seppero più muoversi D' uu tratto la madre Luisa entrò nella stanza. Pietro e Giulio trasalirono, sbigottiti. Poi Giulio si avvicinò alla soglia di casa, e guardò fuori, con le mani dietro la schiena. Quella sera mentre si mano-iava, Pietro e Giulio tennero gli ~echi bassi. emmeno bevvero un sorso di vino. Nella strada si stava bene seduti al fresco. Si udivano le voci dei giovanotti; c'erano anche delle ragazze. I cani accovacciati neuli angoli delle case sembravano 0 pietre bianchii. 11 huio si incupiva giù, verso la strada. Si confondevano con le siepi folte gli alberi neri dei monti. Era una sera incerta, senza luna. Giulio, chi sa, aveva paura quella sera. All'improvviso uli saltò in testa che in quell'istante 0 Giovanni avrebbe potuto indovinare i suoi pensieri. Poteva proprio accadere questo, e in breve tempo Giovanni avrebbe conosciuto i suoi desideri verso Maria. Con una lucidità ~he atterriva, Giulio pensava queste cose. Solamente dopo una breve ora si accorse di essere terrorizzato. Aveva freddo. Stava per muoversi, quando sentì dei passi. Era qualcuno che andava alla fontana. Giulio trat• tenne il respiro ; aveva un groppo alla gola. Capì che non doveva du• rare così ; si vergognò come un ladro, sentendo che il sangue gli saliva alla faccia. * • • Nel paese i giorni erano uguali come un gregge di pecore. Un mattino Pietro disse : - Ho deciso. Parto per la montagna. - Giulio restò impietrito. Quando Luisa, dietro la porta, abbracciò il figlio, Giulio dalla finestra della cucina fissava i sassi tra le fratte. Dopo qualche giorno Maria si faceva vedere spesso eia Giulio. Intanto il fieno falciato si ammucchiava per il trasporto. Giulio era tutto sudato. Appe• na solo con Maria gli era venuto un batticuore. Rispondeva poco e brevemente ; non voleva guardarla. Lo ~apeva che non c'era niente di buono in Lutto quello. Maria quando si abbassava, scopriva le gambe. Aveva una carne bianca, soda. Giulio ad un tratto si sentì soffocare ; gli s' erano gonfiate le mani. Non riuscì a parlare; si avvicinò a Maria. Maria disse: - Ecco Luisa - Poi si- sedè per terra come stanca. Giulio non sentì la sua voce. Allungò una mano, e toccò Maria. - Che fai, sei matto? - gridò. Giulio guardò gli occhi di Maria. Voleva ridere; ma ritornò al mucchio del fieno. Dopo la. cena le due donne erano andate a letto. Giulio nella sua camera provava un rimorso; ed era la prima volta. Si guardò le mani. Gli sembravano quelle cli suo fratello Giovanni. Lo stesso sangue scorreva nelle ·sue vene. Ecco che gli vt:niva un formi• colio, uno strordimento nella testa. Quasi dimagriva; proprio dentro c' era qualche cosa che lo consumava. Si toccava la faccia, le gambe. Una specie di afa, di calore umido lo assaliva. Si avvicinò alla finestra. Sudava. ~' immagine di Maria ogni tan• to gli veniva a sconvolgere il sangue. Era una smania violenta quella che l' investiva. Istintivamente si v·oltò verso il letto. Gli occhi gli s'erano gonfiati, caldi di tremolii. Un attimo non respirò, chinando la testa da una parte, leggermente. Sentì dietro la porta sua madre Luisa, che dormiva, con un affanno. Si portò le mani al viso ; un mugolio gli .uscì dalla bocca. Tra poco l' alba, pallida su 1 davanzale, avrebLe rischiarato la camera. l\lARIO ORTOLANI
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