Via Consolare - anno II - n. 6 - giugno 1941

mai effettivamente ancorate al porto della gretta materia ma perennen1ente naviganti nell' an1pio, cristalli- ,neo mare dell'idea trascendente. "Il mondo per il Fascismo - ha energicamente dichiarato Mussolini (3) - non è questo mondo materiale cbe apparn alla superficie, in cui l' uomo è un individuo separato eia tutti gli altri e per sè stante, ed è governato da una legge naturale, che istintivamente lo trae a vivere una vita di piacere egoistico e momentaneo. L' uomo del Fascismo è individuo che è nazione e patria, legge morale che stringe insie 0 tue individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l'istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per istaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti cli tempo e di spazio,,. Ricordate: "Nessuna azione sollratta al giudizio morale; niente al mondo che si possa spogliare del valore che a tutto compete in ordine ai fini morali. La vita perciò quale la concepisce il fascista, è seria, austera, religiosa: tutta librata in nn mondo sorretto dalle fol'Ze mornli e responsabili dello spirito,, (4). Codesta concezione etica della vita non può non avere, è ovvio, una ba.se e un coronamento reJigi,osi. Se è vero che il fascista deve respingere ogni molle quietismo, vivendo pericolosamente, neJlo sforzo che non ba termine, cli elevare la realtà ali' ideale; ancor più vero è che la dedizione clell' ani,ua ali' ideale postula la fede in Llna Realtà superiore, in un Assoluto divino, come fondamento del valore e della realizzazione cieli' ideale medesimo. Ne deriva che "il Fascismo è una concezione religiosa; in cui l' uomo è veduto nel SllO immanente rapporto con una legge superiore, con una volontà obiettiva cbe trascende l' individuo particolare e lo eleva a membro consapevole di una società spirituale,, (5). ' Codesta "Volontà obiettiva,, è il Dio del nostro popolo, il Cristo romano. Il Duce in proposito non ammette e non tollera esitazioni, sco1·ciatoie, sconfinamenti. Fin dal primo discorso alla Camera Egli ha dichiarato: "l'affermo quì che la tradizione latina e imperiale cli Roma oggi è rappresentata dal Cattolicismo,, (6); per poi aggiungere (7) che il "Cattolicismo è la religione latina per eccellenza,,," lo sfogo gigantesco e riuscito cli adattare a un popolo come il nostro una religione nata in Oriente fra uomini di altra razza e di altra mentalità ,, (8). "lo sono cristiano - ha affermato Mussolini (9) - in quanto cattolico,,. Ed il fratell~ ,Arnaldo, sano virgulto della millenaria italica stirpe, non è stato meno limpido nel!' argomentazione della propria fede. "Tutta l'opera del Fascismo - Egli ha detto nell'ultimo discorso alla Scuola cli· Mistica (10) - è tesa a creare la solidità della famiglia, la serenità della scuola; la re- (1) Mussolini: La Dottrina del Fascismo, I, 2. (2) Mussolini: La Dottrina del Fascismo, I, 1. (3) Mussolini: La Dottrina del Fascismo, I, 2. (4) Mussolini: La Dottrina del Fascismo, I, 4. (5) Mussolini: La Oouriua. del Fascismo, I, 5. (6) Mussoliui: Discorso del 21 Giugno 1921 · in Scdui e Di: scorsi, V ol. II, 185. FondaziStneRuffilli- Forlì ligione come tessuto spirituale, la Patria come mondo ideale e reale. Ecco il substrato della grandezza e della potenza di un popolo ... E non parlo qui del Dio generico che si chiama talvolta per sminuirlo Infinito, Cosmo, Essenza, ma Dio nostro Signore, Creatore del Cielo e della terra, e del suo Figliolo che un giorno premierà nei regni ultra terreni le nostre poche virtù e perdonerà, speriamo, i molti clifelli legati alle vicende cieli.a nostra esistenza terrena ,,. Le citazioni potrebbero seguitare. Ma non è necessario. Ciò che è stato affermato dai due massimi esponenti cieli' idea fascistica è incontrovertibile. Così come sono rettilinee le conseguenze ideali e pratiche, individuali e colleLtive che ne derivano. Fermiamoci sul fattore culturale, che cli codesta an,pia e tersa poJla di fede religiosa deve essere per tutti gl' Italiani, così come è per i veri fascisti, la solida base della personalità. . li Fascismo, cbe non intende la cuilura come impersonale corpo di acquisizioni razionali organizzate a sistema sibbene come valore del pensiero in funzione cieli' uomo totale, proclama alto e forte che la conoscenza non può confluire da sè o sollecitata dagli impulsi emotivi e volontaristi nella visione dell'Assoluto Hivelato. Con questo non si pretende cli schiomare la fede religiosa delle fronde raziocinanti; giaccbè essa è una adesione cieli' intelligenza a una verità accellala in virtù di una testimonianza, aJ cui autore si riconosce scienza e verità, ovvero, più breven1ente, essa è, secondo le parole di S. Paolo, un ratiouabile obsequium. Per il Fascismo (spalanchino bene gli occhi ed aprano bene gli orecchi certa gente infetta daJlo spirocheta egoarcbico) non esiste il conflitto tra Fede e Scienza. Il Dnce ha tagliato il nodo gordiano con la scure affilala sulla cole deJla tradizione italica, romana e callolica. Egli ha eletto: "Non c' è dubbio che la scienza tende al massimo fine, non vi è dubbio che la scienza, dopo aver atudiato i fenomeni, cerca affannosamente di spiegare il percbè. li mio sommesso avviso è questo : non ritengo cbe la scienza possa arrivare a spiegare il perchè dei fenomeni., e quindi rimarrà sempre una zona di mistero, una parete chiusa. Lo spirito umano deve scrivere su questa parete una sola parola : Dio ,,. (II) Nella luce di simile guida, occorre sempre più amorosamente rjspettare l'inconcussa gerarchia di .valori che sussiste nel mondo delle coscienze e delle cose. Solo così la cultura potrà acquisire la capacità cli elevare edifici di valutazione sempre meno relativi, sempre più universali. Solo così infine lo spirito preserverà la vita, illuminerà e trasfigurerà le foi-ze clell' impulso volontaristico, garantirà ali' uomo il sacro tempio della Patria e della famiglia. NEVIO MATTEINI (7) Mussolini: Diuturna, 1 Gennaio 1922, pag. 398. :s) Mussolini : Diuturna, 17 Lugl.io 1932, pug. 445. (9) Oelcroix: Un uomo e un Popolo, Firenze, I 928, pag. 412. (10) Arnaldo Mussolini : I Discorsi, Hoepli, .Milano, 1934, pag. 192-198. (11) Mussolini: Discorso al Congresso delle Scienze, Bolvgoa, 31 Ottobre 1926, Scritti e Discorsi, Voi. V, pag. 464.

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