Via Consolare - anno II - n. 6 - giugno 1941

Ha fatto bene la Galleria del " Milione,, , a esporre Virgilio G1tidi, e molto bene ha fatto a presentarlo con una serie di o/ii, acq narelli e disegni, esegniti in II n periodo molto lnngo, comprendente cii-- ca venti anni, che va dal 1922 al 1941 ; noi che lo conoscevanio piuttosto souunaria,nente, abbiamo così cwnto modo di accostarcelo, di stndiarlo nelle s11ecose pià rappresent,ative. Per G11idi si potrebbe tessere l'elogio della costa.nza; di rado infatti ci è capitato di vedere nn pittore proseBnire s11lla s1w strada con una tenacia così ferma, e - vorremmo dire noi • quasi indifferente. Non si, v110/ q11ì dire che egli non abbia partecipato alle esperienze di questo ultimo trentennio, nè tantomeno, che non ne abbia risentito, ma piuttosto che il sno mondo piuorico si è sempre tenuto in disparte, a persegnire nel pi,ì raccolto silenzio, il suo sogno astratto e incantato. G1tidi non lw mai fciuo troppo chiasso, e d'altra parte non si è mai preoçcupato di farlo, ma continuando n :,oddi~f are ln s,w ricercn, e obbedendo ci una istintivn disposizione a racchiudersi in uno schema, ci ha dato 11na. seuera lezione di "stile,,. È q11esto l' appnnto che " lni comunemente viene fatto - (la, recent,e mo,,tra milcrnese ne è stata la provn) - senonchè, chi questo app1mto lw fallo, o fa, dimostra di 11011 comprendere la sna pii.tura, confondendola con altra che solo s1tperficialmente le si p1tò accostare: il 'rigore s1ilistico di G11idi, nasce da ,ui bisogno della fantasia, e non da ,uw prelesa snobistica, come in molti per altro più val11tati di lui. Il nome poi sovente pronnncianto di Campigli ci sembra pcirecchio buco (si confi,ont,i d qnesto scopo il quadro " La finestra aperta,, con le tele del Campigli : chi non nota come nel primo l'urgenza del colore dà vita alla coniposizion.e, e co111e invece nel secondo la tonalità stopposa ammortizza, e dà quel senso di arcaico, di mnseo egiziano, tanto caro a Campigli, e come in definitiva per Guidi lo schema non vizia mai il dipinto, mentre in Campigli troppo spesso scade a cifra, formula, oltre alla qunle è ben difficile trovare 1.m benchè minimo nccento di poesia ? ). Ciò che regge Guidi nel suo lavoro è una contin11a freschezza, 11n perenne rinnovarsi di " incanti ,,. La sconfinata libertà di luce e di spazio dello stupendo olio " Il .pittore all'aria aperta,, (1924),cmdrd sempre più calmandosi, meglio resuingendosi costretta da un continuo lavoro di approfondimento, e di ricerca; la "Donna che cnce,, del '27, a appena tre anni di distanza, ne è già un valido esempio. Proprio in questo ritratto (almeno di quelli che erano esposti al " Milione ,,) • ci sembra di poter scoprire il primo " incanto ,, di Guidi. Così possiamo ricordare la " Passeggiata a cavallo,, del '30, d'una modzilazione tonale tanto spavalda da sconcertare, la " Villa Veneta ,, del '31, e sempre dello stesso anno la bella " Ragazza tedesca ,, mentre di Fondaz~e Ruffilli- Forlì. 7 J_ qua_lche dnno dopo è la "Veneziana dal cappello giallo ,, tutta tesa in delicati, anche se avolte ,m po' sfuocati, rapporti tonctli. Nel '35 Guidi dipingeva il "Rirratto di uomo ,, ora alla Galleria cl' Arte moderna di Rodi {Ji.anni ki,o,u ma, una delle sue cose pi,ì convincenti, in cui univa all' inten~ sità lirica, in lui sempre così alta, una dolorosa esperienza mnnna. Ma il suo capolavoro, il suo quadro più "incantato ,, resta la mngnifica " St1tdentessa,, del '40 : mai come qni la visione esteriore, l'oggetto, trascende I' atmosferct reale per uniformarsi a un climct di incanto. Il vertiginoso accordo del rosso dell'abito con il nero dei capelli, si, placa nella misurata. stesura del fondo ; Guidi ha reso delle cose il vcilore lirico, il canto, e lo ha ricondotto a, ,uia armonia tonale di una purezze• stupendn, quasi abbagliante: dcivvero qui .il colore "è leggibile fino in fondo,, e nella sua assenzn st11pita lo sg11ardo della ragazza, solo, lo doniinu. • A questa atmosfern cl' incanto, sempre ci richictma il Guidi pi,ì aute,uico, e a lei è affidata I' immagine di lni pi,ì sincera e duratura. Francesco Meuzio - < Luisa> lii MOSTRA BELLEARTI • MILANO GIANNI TESTOHI

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