Via Consolare - anno II - n. 6 - giugno 1941

QUADRO SECONDO (squilli di guerra - la tempesta •- la sfida) La tempesta: Dispàri o sole! Centauro: Irta di lampi cupi e taglieggiante di folgori io ti scaccio. Nessuno s'eleverà nel cielo tutto azzurro non più, nessuno contrasterà le nuvole. Che parli, Spettro nero ? un nemico di più non m' atterisce ; la tua fionda cupa che si tende all' agguato io la sfido, io la vinco : "Molti nemici fanno molto onore!,, ad arme corta combatterò con te, nera nemica del cielo di cobalto, del fiammeo sole, e del mistico canto del motore. QUADRO TERZO (osare - eroi del cielo) Mess. di Dio: Iddio mi manda a te, Centauro alato che lanci il cuore oltre le nubi, che spasimi la mèta, per tracciarti la via. Centauro: Su questa spiaggia pazza di sereno e di sole io m' inginocchio a ringraziarti ; ti seguirò anche se sulla via s,i troveranno spine e brandelli di carne e cuori inf ran,ti ; ti seguirò anche oltre il mio destino. E m' udirai sgranare orrendo e bello il mio rosario di mitragliatrice. Io voglio solo vento cielo e gloria ! Sul.la piana e sul monte un pulverio di sangue si confonde a rauche grida, a osanna di vittoria. Sorge l' Italia, sorge! Mesa. d. Patria: O genti ! Bello come la f1tr.ia di 1tn ciclope balza nel cielo il Centa1tro. Contro quattro nemici s' è lanciato. Ecco s' impenna e piega riprende LLnpoco poi scivola d' ala, precipita colpito e insieme a l1ti tre cortine di f 1tnw si disperdono! La ling1ta rossa de!la fiamma segna la sua corona nell' apoteosi ! ' QUADRO QUARTO ·(olocuasto) Centauro (ferito): Ferreo come una lama che fende il destino • e bronzeo come LLna campana di gloria, ho lottato ! A te, Messaggero di Dio consegno l' anima mia che non si piega. La porterai fino a col1ti che dice : " È necessario volare, vivere non è necessario ! ,, FIN E CORRADINO CARELLA testo scolastico collocati nella vagheggiata libreria, accanto ai libri più belli e cari della letteratura nostra con• " Sia benedetta la nuova Scuola Media l ,,. Proprio così verrebbe voglia di esclamare, pensando che la letteratura contemporanea entrerà finalmente nelle nostre aule. Respinta con spregio dalle cattedre universitarie (i titolari di letter:1tura italiana che intendano con sensa• tezza scrittori e poeti contemporanei, stanno in palmo di mano), sorvolata con ignoranza acrobatica' nei Licei, ottiene pieno riconoscimento (ma è occorsa una esplicita raccomandazione del Ministero ...) nella Scuola Media. Le Antologìe di letteratura quest' anno sono piovute con scrosci addirittura torrenziali. E non sono mancati i soliti (conosciutissimi) fa. citori di tomi raccogliticci, abbor• racciati. Molti sono ancora d' avyiso che Antologìa bella equi valga a Galleria di " pezzi-capolavoro ,,. Ben si dovrebbe intendere che l'antologia non è tanto un libro d'altri, quanto di chi la fa. Se chi affronta simile compito non è. scrittore di molta sensibilità e di aperta intelligenza, l'opera sua sarà il prototipo dei " mattoni ,, (pur colla presenza del " pio bove ,, carducciano, dell' " aquilone ,, pascoliano, della pioggia onomatopeica di D'Annunzio, e del1' " addio monti sorgenti ,, di Man• zoni ecc. ecc.). temporanea. Eccovi nomi e cannotati: " L'albero della fanta• sia ,, di Giansiro Ferrata (Ed. Val• lardi); " Saper leggere ,, di Vecchietti-Lombrassa (Ed. Le Monnier) ; " Avventure e scoperte ,, di Muscetta-Alicata (Ed. Sansoni) ; " Centostelle ,, di Piero Bargellini (Ed. Vallecchi); "Stradamaestra,, di Antonio Baldini (Ed. Perrella). Giova porsi una domanda: nelle adozioni, questi volumi otterranno i:esultati pari ai molti anonimi spul-- ciatori (zelantissimi • tra l'altro - nella cura dei propri affa~i) ? Varrebbe la pena di improvvisarci amanti di statistiche, poichè s' otter• rebbe - con amabile stratagemma - uno spiraglio di luce sulla sensibi-- lità letteraria dei nostri insegnanti FondazioneRuffilli- Forlì V' ha però il conforto d' aver salvato dal saccone dello spazzaturaio (ogni giorno, di questi tempi, è solito bussare all'uscio mio) cinque o sei volumi e d' averli - fatto di importanza eccezionale per un pro• fessore che vive sprovvisto d'ogni 13-

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