Via Consolare - anno II - n. 5 - maggio 1941

9arlorw donne COME LO VORREI Non una regola ma un dono di quanti gioiosamente si abbandonano alla vena di una fcmtasia pronta e vivace, ad ,ma perspicuità acuta e rapida, priva della preoccupazione di portare sopra la pagina questo o quel pensiero, capace invece di rivelare la vita interiore nella sua indistinta integrità. È per questo che io difendo la letteratura ermetica, non quella che entro l' estrosa architettura del verso o della frase racchiude un vuoto a cui l'autore invano si sforza di dare un significato simbolico, una potenza evocatrice, ma quella che, per dirlo col Flora è "estatica lievitazione dell' immagine,,, quella in cui "resiste, conte una fanciullezza la presenza del mondo visto,, , in cui anche " la scienza ass,ime gli aspetti ed i suoni e la ternperie e l' odore e il tatto che l' anima nostra serba dalla prima formazione poetica del mondo,,. Stile ellittico ed improvviso che dà ragione di un mondo fantastico, i cui contorni rotti e discontinui come perduti e rosi, si perdono in ,ina virtuale e scolorita atmosfera da c,ii germogliano fantasie vaghe e a stento emergenti dal flusso immaginativo e dal sangue. Vaghezza che non è difetto di serietà ma è fedele e sapiente inter- , pretazione di un naturale atteggia - mento fanta~tico, fluido e circolante atmosf erei intermedia fra il sogno ed il vero. Non è serio il vezzo di attribuire agli antichi scrittori gusti ed atteggicimenti della letteratura moderna; ma nell'intento di dare ad una forma estetica un battesimo legittimo e c~nveniente, parlare di un ermetismo leonardesco non è ingiustificabile. Affermazione questa che vale no" solo per i disegni, ma a"che per gli scritti ta1'to che, ricercando fra qucinto $i è detto e perisato di Leoriardo, niente mi è apparso più giusto di questo giudizio del Goethe: " Coriverte quasi la parola iri im- )nagirie pitto ricci,,, e di quest' altro Fondazione Ruffilli - Forlì di 1tida ~ani più antico del Castigliorie: "Ha così strani co1'cetti e nuo·ve chimere che esso cori tutta la sua pittura non saprà dipi,.gerle,,. Ma una grande distanza separa Leonardo dai moderrii scrittori. É come se pensassimo ad un' età di meravigliosa forza e bellezza, ad una età in cui, intorno al labile universo delle fantasie e degli istinti s' aggirasse illuminandolo un ,miverso scientifico di ugual forza razionale. Una visione più giusta olt;e che più bellci, perchè il duplice aspetto della scienzci e del mondo si fondeva agli occhi di quel- . le genti beate in ,mci armo1'ica ed essenziale unità. NlCLA VEGGIANI Ci rapivnno do,uie fastose rimenbrauze arcaiche. Ad ,,,,a ad una. in. sere di fortu.,,a di.leg1iava110, speranze portar1dosi via i.,uitilmente 11iswte, vite distrut.te i,,. bn,ccio al uaporare ,/elle ·lune, vergini seg,ii bruciati a sodclisfare gli lddii. (Le strade ,fol ritorno consumavau.o aeree impronte sul cam.millO, ri<levano città consnpevoli di iuesistettti i11di:i). La follia deBli an"i .ci smarriva nttgli orti e ,iei fiumi a m~z::.ogion10 rome cui i"gau."o at.roceme.1tte durato. O' ARRIGO FORTUNATO Luigi Servolini: Maternità tragica (litografia) Mostra Nazionale d'Arte• Milano l941-X1X 7

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