All''il'©>iD DIEl lrffiAV!Rl@G. lYJ. IF. Il problena più importante che si presenta ai Teatri • Gnf è costituito dalla scelta e dall' inquadramento degli attori. Chi si occupa dell' orga• nizzazione diretta dei teatri - Guf, saprà per esperienza che le maggiori preoccupazioni prima e durante le prove di uno spettacolo sono date appunto dalla soluzione di questo problema. Alcuni propongono la costituzione di un complesso drammatico di attori scelti solamente tra le file degli universitari; altri sostengono invece la necessità di servirsi esclusivamente di attori professionisti, quasi . professionisti e filodrammatici; altri ancora, infine, per esigenze pratiche, preferiscono riempire i · quadri con attori universitari, professionisti e filodrammatici, senza rustinzione cli sorta. Ognuno cli questi criteri à il suo lato buono e il suo lato difettoso per numerose ragioni pratiche e teoriche. Soltanto chi eia anni si occupa ciel!' attività ciel teatro - Guf può, attraverso una laboriosa esperienza pratica, comprendere la difficoltà di questo problema, che si è dovuto risolvere volta a volta più o meno felicemente. Credo inoltre che sia pressochè impossihe applicare rigidamente, in questo riguardo, schemi organizzativi derivati eia criteri teorici, per le esigenze che sorgono dalla quotidiana dinamica dell'auività pratica. Programn1i organizzativi in linea di massima, studiati a piori, si possono e si devono applicare, ma quasi sempre bisogna lasciare un largo gioco all'iniziativa immediata per non sacrificare felici soluzioni che, quasi sempre, s'impongono per difficoltà impreviste. Creare un complesso drammatico di attori universitari, sarebbe l'ideale per ogni Teatro • Guf. Questi attori di sensibilità e cli mentalilà ana• loga a quella dei registi può creare quella fusione necessaria per la buona riuscita degli spettacoli. In sincronismo con i registi questi attori possono collaborare portando il loro contributo di verginità artistica, di buon gusto, di intelligenza e di cultura. Dalla fusione di lutti questi elementi di identico peso specifico potrebbero risultare senza dubbio sintesi veramente notevoli ed interesFondazione Ruffilli - Forlì santi. Ma gravi difficoltà, spesso insormontabili, _fanno in modo che questo criterio costruttivo rimanga, nella maggior parte dei casi, una utopia. Le difficoltà consistono nel1' esiguo numero di universitari idonei (senza alcuna preparazione) ad essere attori appena un poco efficaci; nell' intollereuza di molti a sotto• porsi ad una rigida disciplina di prove; nel tempo (spesso lunghi mesi) occorrente per l'allestimento cli uno spettacolo dignitoso, che provoca quasi sempre un giustificabile assen• teismo dopo la prima rappresentazione. Questi inconvenienti di ordinaria amministrazione hanno condotto molti Teatri-Guf a completare i loro quadri con elementi professionisti e filodrammatici. Se questa soluzione transitoria è accellabilissima dal lato pratico per il minor tempo occorrente alle prove, per una larga scelta di elementi sicuri e per una maggiore varietà di esperienze e di en1ulazioni, non può essere giustamen te la migliore soluzione del problema per l' ovvia idiosincrasia tra le diverse personalità artistiche degli attori, con effetti di recitazioni diverse e incompatibili fra loro. Per quello che riguarda poi la costituzione di un còmplesso esclusivamente di professionisti e filodrammatici, bisogna considerare il lato pratico (facilità e risparmio di tempo nelle prove) e il lato puramente teorico. Sono ancora molti coloro secondo i quali gli universitari possono dare il loro contributo alla vita del Teatro come autori, critici, registi, scenografi, organizzatori, e soltanto eccezionalmente come attori. Probabilmente a costoro sfugge l' importanza culturale e psicologica della recitazione. Bisogna, al contrario, secondo il nostro pareri!, mettere in evidenza il valore suggestivo e propagandistico di que• sta attività spirituale, non di certo inferiore, per esempio, alla regia, come spesso in questi ultimi tempi siamo stati portati a pensare. Oggi l' esperienza ci autorizza a precisare che la recitazione è uno degli elementi formativi fondamentali di quella coscenza teatrale, che noi ci siamo proposti di approfondire nei giovani. Il fatto che in questi ultimi anni alcuni attori universitari si sono dimostrati buoni attori, più intelligenti e sensibili di molti professionisti e privi dei difetti costituzionali dei filodrammatici, dimostra inconfutabilmente come l' attore universitario non sia una creazione arbitraria e artificiosa, ma una realtà che si è imposta e si va realizzando i-u perfetta armonia con le nostre finalità, dove l' educazione raggiunge i vasi capillari di ogni manifestazione spirituale. Ritornando quindi al criterio dei complessi professionistici - filodrammatici, non credo che la loro allua:"ione, anche se praticamente m0lto comoda, rientri nell' economia della funzione dei Teatri-Guf. L' attività rimarrebbe allora ridotta - dal momento che la materia prima, gli a Ltori, ne sarebbero es tra• nei - ai registi, agli organizzatori e agli scenografi, che nel Teatro non sono certamente tutto. Conclusione? E' facile tirare una conclusione, ma è difficile proporre una conclusione compatibile con le esigenze pratiche dei Teatri-Guf. Quello che è indispensabile è la continuità e la serietà del contributo degli attori universitari al loro Teatro. Questa "continuità,, si potrà realizzare in pieno quando l' istituzione di scuole di recitazione e regia interne in ogni Teatro-Guf e l' istituzione di borse di ~tudio mensili, anche minime, da assegnarsi agli elementi più assidui e dotati, sarà un fatto compiuto. Soltanto così si potrà ovviare ai vari inconvenienti già citati. La soluzione del problema consisterebbe allora nel creare complessi drammatici, senza ruoli fissi, com• posti da una ventina di elementi giovani, che possono essere anche non universitari, tanto meglio se ex allievi di accademie e scuole di re• citazione. L'importante e che siano giovani, disciplinati, assidui, e riescano a raggiungere quella fusione spirituale ed artistica indispensabile ad ogni Tealro-Guf. Se questo delicato settore organizzativo dei nostri Teatri sarà molto curato, con agevolazioni e assistenza agli attori, potrà dare il suo buon contributo al palcoscenico nazionale, riuscendo ad essere un eccellente trampolino esperimentatore per la lunga e difficile carriera dell' attore drammatico. ALBERTO PERRINI Abbonatevi a "Via Consolare Il 39
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