Via Consolare - anno II - n. 5 - maggio 1941

ADRIANA (con un sorriso, e .Jorse gli occhi pieni di lacrinie): L'ho dello così... per sentire ... che Lu mi volevi henc. '.'Jon era mica vero. NoRBURt: Ma io l'avevo capito subito! (bacittndola): Sei il mio angelo, cara. (va verso la porta; si /erma un attimo): \'uol dire che se ,Aldenai mi <lO\'CSSetrattenere, la mia fcua cli tona mc la serbi pe1 clo1nani. Ti riesce sempre così bene ! (esce). ADRl,\NA: Sì, Federico. (Un silenzio). - CARLO (va " grandi possi davanti ad Adrùuw, deciso a tutto): Lo sapevo che vi avrebbero ancora abbandonata. Però io ho u11a cosa da dirvi: che voi dovete lasciare questi egoisti.. e ve11ir via con me. Con me, capite? AoRIAN,\ (sbalordita): Lusta ! Ma voi ... CARLO: Non sono pazzo. C'è una cosa nuova, stupenda: ho capito d'tm lrauo che il mondo vicino a voi, sarebbe per me ... non so: una festa, una gioia, una meraviglia! Ed anche per \'Ci, sapete? Jo non voglio più mandare biglietti di sollomissionc a nessuno. Morirei di crepacuore tutti i minuti sapendovi in balia cli quell'uomo opaco, che prende il bicarbon:no. ADRlANA (come pensierosa): Quclruomo è pili buouo cli voi. Lust::t. Non mi consiglierebbe mai una slealtà. CARLO: Ma non vi ama. Voi non siete stata mai amata, fìnora. Voi siete così giovane ! ADRIANA (C. s.): Non è ciò che si dice alle donne che l1:1nno i pri1ni capelli bianchi? CARLO: Nessuno vi ha mai compreso! Vivere accanto a voi, vuol dire sentirsi il cuore pieno ... di fiducia, di sole .. ADRIANA (Pens!erosn, guarclaudo fuori le f>rime lampalle che si accemlouo): Che bella sciata, Lusta ! .E voi siete il più buono e sciocco ragazzo ciel mondo ! CARLO: Voi non sapele che cosa sia, esser felice! ADRIANA (c. s.): Forse nessuno lo sa veramente, Lusta. Ma basta una sera così per crederlo, di essere felici. Mi ricordo quando ... anche io ero fidanzala ... le belle sere ... CARLO: Venite, Trayersate il giardino e via. ADRIANA: Oh, Lusta. Le vere donne non fanno mai questo. CARLO: Dunque voi amate questa baracca di convenzioni, di meschinità, cli abiLU<lini? A.DRIANA (c. s.): Degli esseri che hanno fiducia in noi, e che han~o bisogno di noi. La famiglia. (quasi fra 'sè): ~isogna pensare al corredo di Lia, fra poco ... CARLO (grid<mdo): Ma non sono degni di voi I Si sposeranno, si, i signorini; e poi, sapete che faranno? Vi metteranno in braccio i figli cli vostra figlia ! E vi pianteranno ancora, sola, qui dentro, coi marmocchi al collo! Ecco, che cosa faranno! ADRIANA (doJJO tm silenzio, quasi fra sè): Oh, sì. Tra poco ci sar.\ molto da fare, qui. Che felicità, Lusta! (u.n silenzio). C.\RLO: Buona sera, signora Adrbna. ADRIANA:Addio, Lusta. Un bacio, come a Roberto? Cli somigliate un po·. CARLO (le si accosta, ha dalla donna wi bacio sulla guancia, poi si alloulana). SCENA NONA ED ULTIMA (Lll donna è restala sola). ADRIANA (<lopo aver <1ccesola lampada, pensierosa): Nonna. (mette ordine niacchinalmente sul tavolo; poi con un sospiro e pure sorr.idendo, ripete): 'onna. (con gli occhi assorti, già entrala nel 11uovo destino, set/endo nella poltrona, accanto al lume, rorne in un'incisiofte): Nonna. FINE DELLA C0~1MEDIA Fondaziorlii Ruffilli - Forlì " La Decantada vida y muerte del General Mambrì ,, (La decantata vita e morte del Generale Mambri)

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