Via Consolare - anno II - n. 5 - maggio 1941

RIVISTA DEI GRUPPI UNIVERSITARI FASCISTI EDITA DAL GUF DI FORLl Diretto do PAOLO SILIMBANI e ARMANDO RAVAGLIOLI Direttore resp.: BRUNO MASOTTI Copo redottore, NICLA VEGGIANI Redattori: LIVIO FRATTI • BIANCAMARIA MO ORE EZIO COLOMBO - TURI VASILE - NEVIO MA TTEINI VITTORIO BONICELLI • WALTER RONCHI • GARIBALDO MARUSSI • GIUSEPPE SANTANIELLO MICHELANGELO MURARO DIREZIONE - AMMIMIMISTRAZIOME FORLl - Palazzo Littorio C/C postale B16395 MILA HO • Via Monteverdi, 9 A OMA - Via Orazio, 25 SOMMARIO ■AS : Epopea eroica. : Il Patto d' Acciaio. : l'onore delle ermi ei soldati dell'Impero e al Duce di ferro. GIUSEPPESANTANIELL0: la leggenda di Bardie (coro 1egtonario). EZIOCOLOMBO NICLA VEDBIANI NICLA VEOOIANI : Un matrimonio per bene : Sogno {poesia). Il Pastore !poesia). : L' ermetismo : come lo vorrei. D'ARRIGO FORTUNATO : Parlano donne (poesia). BRUNO MASOTTI BIACOMO OIRIOELLI CURZIOCOSSA ENRICO ■OROVICH : Oro:zlo vate della rom11ni1tà. Carme secolare (traduz.) Apoteosi (treduz.) : I problemi dell' inter• prelazione estetica. : la madre (poesia). : 11 contadino e la camerista. CORRADINOCARELLA : Clisura (poesie). EDOARDOROSSI : viaggio per molti mari (racconto). O. •· : Le gloria degli Alpini. QARIBALDOMARUSSI : Che il destino non muti non importa. GIANNI TESTORE : lo scultore Broggini D. F. : Autori del teatro italiano: Ugo Betti. UGO BETTI I Une belle domenica di settembre. ■ANUEL SANCHEZ - CA■ARBO T.V. DIEQOFABBRI ALBERTOPERRINI WALTER RONCHI ARRA El Teatro ectuel in Espen•- · : Alessandro Briuoni. lettere d'oggi. : "Le Procura,. di Turi Vuila. : Gli attori del Toalro • G.U.F. : Una proposta. : Anche Il divismo. : Evviva le lucciole. lettere della 100 città. Fondazione Ruffilli - Forlì EPOPEA EROICA Segnata nei suoi limiti materiali ed impressa indelebilmente nel patrimonio storico e spirituale della razza, la zona sacra della no5tra guerra contro il nemico ellenico comprendente Quota 731 e l'altura di Monastero, resta la testimonianza viva e palpitante del valore italico. Il combattimento, aspro e ,lungo, ha avuto in questi luoghi le sue fasi più drammatiche, epicamente eccelse, degne di offrire la ispirazione più alta all' esaltazione poetica. Quello che hanno fatto i nostri soldati a Quota 731 e sul Monastero è talmente straordinario da sembrare più motivo di leggenda che di storia recente, vicinissima. Di fronte a simili gesta cade la preoccupazione della rettorica perchè non c' è rettorica laddove si cerca di esaltare con parole purtroppo inadeguate gli eroismi sublimi di cui sono stati protagonisti i fanti d' Italia, vinti e risorti ; piegati dalla dura legge della inferiorità materiale ma così generosi.e valorosi da riequilibrare con stremia volontà un divario numerico di mezzi e di uomini ; costretti per un lungo periodo ad una resistenza quasi impossibile, ma tanto esuberanti spiritualmente da potere alimentare nel dolore l' orgoglio della riscossa totale, travolgente, luminosa. Gli eroismi del Carso, le resistenze miracolose del Grappa, divenuto l'altare della Patria, gli sforzi titanici compiuti sul Piave, quando resistere significava sopravvivere, quando reagire significava dare all' Italia il suo nuovo e più grande avvenire, sono certamente uguagliati dagli episodi della guerra ellenica, guerra che pochi hanno sostenuto contro molti quando contingenze disgraziate- avevano · creato una delle situazioni più critiche e preoccupanti per il nostro prestigio, guerra che le nostre Divisioni hanno vinto superbamente qiiando gli squilibri sono stati resi meno sensibili. , Abbiamo tirato fuori a bella posta la questione del prestigio; allorchè le nostre forze, tanto esigue da creare un rapporto proibitivo con quelle greche, furono costrette a segnare il passo e a 'retrocedere, molti all' estero ed anche all' interno pensarorw che il fatto sarebbe rimasto come un' onta incancellabile del rw_stroesercito. La miopia cronica di questi tali, la loro maligna ipersensibilità critica hanno avuto la risposta secca che meritavano. Il soldato italiano non ha ceduto, 1;a resistito con un orgoglio smisurato ed in sei mesi di lotta furibonda ha logorato irrimediabilmente il nemico, preparando nei giorni più oscuri e dolorosi la grande vittoria. Bisogna riconoscere oggi che il prestigio del nostro esercito non è stato affatto scaljito, ma invece ravvivato da episodi sublimi. Quando si scriverà la st_oria di questa guerra d' Albania, e la storia ha il merito di cogliere gli aspetti veri, essenziali delle cose, trascendendo gli artifici momentanei della cronaca, si corwscerà che l'esercito ha scritto in Grecia una delle pagine più belle, se non la più bella. Anche l'Alleato, con quel suo stile inimitabile fatto di chiarezza cristallina, come deve essere fra amici che si stringono energicamente la mano e che si guardano negli occhi senza sottintesi° e senza mire nascoste, ha riconosciuto il prodigio del nostro sforzo, sforzo dal quale scaturiscono diritti indistruttibili. Giarabub, Bardia, Quota 731, altura di Monastero sono nomi che esprimono tutta un'epopea gloriosa. In questi nomi sta il pegno più sacro del nostro diritto quando sarà giunto il giorno della vittoria definitiva. l\lAS 1

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==