CARLO:Accidenti. Queste trappole si guastano a guardarle. ADRIANA: Presto, sediamo facciamo finta di nulla. CARLO (preoccupato): Quasi lo pago subito, il vino. Cameriera. ADRIANA (divertita, con voce scherzosamente drammatica): Temo che sia stato un errore, averlo preso. / CARLO (Preoccupato): Il vino? ADRIANA:Questi posti sono dei trabocchetti. CARLO (un po' impressionato): Credete ... che se ne approfittino? ADRIANA:Propongo di dividere la spesa. Da bravi camerati. CARLO:Possiamo anche fare così. Se proprio ci tenete. LA CAMERIERA (accostandosi): Chiamato? CARLO· (eroico, mettendole in mano, con un po• di diffidenza, un biglietto da cinquanta): Sono ... cinquanta. LA CAMERIERA (offesa, andandosene): Eh, Io vedo. CARLO:A... attendo il resto. (ad Adriana): Ho anticipato io. ADRIANA (d'un tratto, divertitissima, indicando verso il lago, cioè verso il pubblico): Lusta! CARLO:Che c'è? ADRIANA(c. s.): Quel •ignorel Il cappello nel lago I (seguendo la manovra): Lo prende ... No ... (felice): Forse cade anche lui... (delusa): L'ha preso. CARLO:Che peccato. (contento di sè): Il mio è al guardaroba. ADRIANA (dolcemente, e quasi in segreto, come se facesse tma confi-. denza sentimentale): Credo che sparerò, sapete? Sparerò un sughero. CARLO: Spareremo. Sparo anche io. ADRIANA: E' terribile. Bevo del vino e non ci sono abituata. CARLO (superiore): Oh. A me non mi fa niente. Lo reggo molto. ADRIANA (incantata, commossa, indicando verso l'altra stanza, donde torna un suono di risa): Ma sentitele, ancora I CARLO:Quelle ragazze ? ADRIANA: Ridono perchè il lampone che hanno davanti è giallo. perchè la cameriera dice: • vengo, vengo•. perchè il lago è celeste, un po' verdino, perchè le vele sono bianche, leggermente azzurre ... CARLO:La vita è fatta per essere felici. ADRIANA: Sapete che cosa mi fanno venire in mente, queste figliuole che ridono? L'erba. l'erbaccia, la sciocca erba che viene su a ciuffi, fuori di porta, anche sui muri, senza nessun costrutto. Eppure essa cresce, deve venir su, viene su allegramente, perdutamente, meravigliosamente, è una cosa che fa piangere di gioia. CARLO (sentenzioso): Siamo nati apposta, signora. Ognuno di noi ha in sè un pugno d;Ha terra di Dio, da ognuno di noi deve crescere su un ciuffo d'erba, così. (un po• comic?, con tristezza). Non sempre ciò avviene. ADRIANA: E perchè, Lusta ? CARLO: Perchè qualche volta una grossa stupida pietra è caduta Il sopra, la nostra erba non nasce. Si poteva essere ... degli eroi, perchè no? Oppure dei tipi allegri; o invece, met1iamo, dei tipi ... buoni, affettuosi; e invece niente; la nostra erba non è nata. Certe vo1te, per esempio, mi figuro che io ... ecco, torno a casa. è sera, c'è una beH'aria fredda ... io vado fischiettando, con le mani in tasca ... e mi sento allegro:. ma veramente al• legro; allegro senza perchè, capite? Si incontrano tante persone cosi, anche io potrei essere cosl. Forse... non mi sono spiegato. ADRIANA: Io, da ragazzina, dopo cena, stavo alla finestra. Mi chiamavano: • Adriana, che fai?• - • Niente, sto qui•. Era buio, sentivo le foglie muoversi nel giardi 0 no ... e d'un tratto mi veniva... non so dire, una speranza, un batticuore... (si vince, ride). CARLO: Vi chiamate Adriana ? ADRIANA (ripetendolo come per sentirlo meglio): Adriana. E voi ? CARLO:Carlo. Che bel >ereno. ADRIANA (indicando in alto): Vedete? Là. Una falcctta di luna, si vede appena. (è apparsa la ltma quasi invisibile del pomeriggio). CARLO: Per essere veramente contenti, forse ci vuole questo: che ci vogliano bene. ADRIANA (dolcemente): E' come per l'erba: ci vuole la buona sta• gione. Lusta, si potrebbe far suonare quella canzone ... quella che dice: • All'ombra profumata delle mimose•: l\1i piace tanto. CARLO:Volersi bene. (con una impetuosa tristezza): A casa nostra, abbiamo dovu(o subito lavorare, andar fuori. Non abbiamo neanche avuto tempo, di volerci bene. Dev'essere cosi betlo. Fondazio26 Ruffilli - Forlì AORIANA (sottovoce): E' bellissimo. (accennando): Sapete perchè quelle ragazze fanno così ? Perchè c'è qualcuno, accanto a loro, che le ama. Esse lo sanno, e allora... (d'un tratto come incan• tata, come dicendo una canzone): Quançlo sappiamo che ci vogliono bene, allora diciamo delle cose buffe, stupide, scheniamo. Si ha voglia di fare delle burle, di nascondersi dietro gli usci; anzichè camminare si vorrebbe andar per la strada saltando, correndo, come ragazzi: perd1è sappiamo che ci vogliono bene. Facciamo anche delle prc;potenze, alle volte mettiamo un po' di muso, di broncio: perchè sappiamo che ci vogliono bene, sappiamo che. ci domanderanno: Adriana, che hai ? Piangiamo. anche, ma è bello, perchè sappiamo che ci vogliono bene. (fra sè, canticchiando): • All'ombra profumata delle mimose•· Guardiamo dalla finestra, vediamo una fogliolina che si muove ... e d'un tratto ci sentiamo ... si, come avete detto voi, contenti da morire: e sembra che non ci sia una ragione. Ma c'è. La notte ci svegliamo e subito ci sentiamo. in tutto il petto, una delizia, un benessere ... perchè sappiamo che ci vogliono bene ... Ci sentiamo le orecchie calde, il cuore caldo, le guance calde, perchè ci vogliono bene. Com'è bello. , All'ombra prOfu'J'ata delle mimose ... •· CARLO (dopo un istante, pensieroso): A voi ... vi vogliono bene? ADRIANA (con un riso, incantato, e anche leggerissimamente civetta, cioè donna): Si. Tanto. (guarda Carlo, ride, ripete): Tanto. CARLO:Allora voi siete tanto felice? ADRIANA (incantata dalla sua stessa invenzione): Sì, felice. CARLO: Siete sicura che vi voglia bene? ADRIANA: Si, sicura. CAno: Come fate a essere sicura? ADRIANA (c. s.): Perchè queste cose si capiscono. E poi ... me lo dice. CARI.o: Ve lo dice I Sarà piuttosto noioso sentir sempre ripeLerc la stessa cosa. ADRIANA: Io glielo dico. che è noioso, ma non è vero, è una cosa bellissima. E' geloso. (ride). Mi mette dei bigliettini, me li ritrovo nelle tasche... (ridendo) sotto il tovagliolo I CARLO:Non è stupido, questo? ADRIANA (c. s.): E' divino. Mi tiranneggia. Vuol sapere dove sono stata. Dice che pensa sempre a me. sempre sempre. io lo sento, questo suo pensiero, come un tepore, su me, una cosa morbida, non so, di lana. sulle mie spalle ... Dice che non può vivere senza di mc, non potrebbe ... respirare. Io gli dico; • caro, sei sciocco•. (incantata): Ma è la felicità, che è sciocca. Se non fosse cosi sciocca forse non sarebbe così stupenda, stupenda, stupenda. (ride, ride perdutamente). CARLO: Dio, come siete bella, signora. Si sente una melanconia, a guardarvi. Dev'essere meraviglioso sentirsi amati da voi. ADRIANA (minacciandolo scherzosamente): Attento Lusta. Attento. CARLO: Si vorrebbe restare sempre a sentirvi. Ridete anche voi come quelle ragazze. sapete? ADRIANA (ride, ascoltandosi -riderei il luogo è rimasto vuoto e forse ciò contribuisce a renderla ardita). C,uu.o: Sentendovi mi è venuta in mente una fontana, che era nel nostro cortile I ADRIANA (dolcementé canzonatoria): Argentina? Cristallina? CARLO:Nbn il suono. No: quelle maglie di luce in fondo alla vasca, quando ci batteva il sole. ADRIANA (seguendo il suono d( un ballabile): Zitto. Oh, è proprio questo. Che bello. • All'ombra profumata delle mimose ... , (accennando con la mano e la tesla incomincia a canticchiare senza parole il motivo del ballabile; seguitando ad accennare con la testa): Sapete ballare, Lusta ? CARLO: Non ... credo. ADRIANA (alzandosi): Provate, coraggio .. CARLO (si alza goffamente; la saletta è vuota). ADRIANA: Si1. Da solo. Con Ja musica. CARLO (Prova a fare un passo da solo, si ferma, ride): Non ci riesco. ADRIANA (ridendo): Come siete buffo, Lusta I (ed ecco, canticchiando sottovoce il motivo e guardando con un sorriso davanti a sè, fa alcuni passi di danza da sola, come con un invisibile cavaliere; d'un tratto si trova davanti al grande specchio dei • biscotti al cioccolato • vi si guarda, si ferma; il sorriso lentamente le sparisce dal volto, d'un tratto si volta spaventata verso la porta vetrata come se qualcuno fosse apparso sulla soglia; invece 11011 v'è nessuno).
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