C!,o.m,media ln, 3 .atii di 1),(}0- 13etti Un giartlinetto con panchine davanti all'edificio della Prefettura. Pomeriggio di domenica, si sentono in lontananza musiche di giostra. SCENA PRIMA CARLO (gioviuolto con occhiali e capelli alquanto irti, spia, fa cenni miste1iosi; si ,nodera accorgendosi di aver suscitato i sospetti d'un sergente dalle guardie). IL SERGENTE (sbircia pitì volte, prosegue). (Eutr'n la signora Adriana con Roberto e Lia suoi figlioli, e con iHiche, amico dei suddetti. Miche cammina avanti con Lia). ADRIANA: Ecco, siamo arrivati. Grazie, Miche. Siamo proprio davanti a1 portone della Prefettura. M1c11E (un giovanottone rosso e timido, con addosso unll visi.osa giacca sportiva): Sicuro, signora. li portone della Prefettura. ADRlANA: Si vede benissimo, di qui. M1c11E: Non si potrebbe veder meglio. LIA: Auff. Me ne vado, mamma. ADRIANA:~on essere impazienle, Lia. Il babbo non potrà tardare. Pitntosto ,~oi, Miche, non fate complimenti, andate pure. Avevate un impegno, mi pare? RoBERTO: L.1 signorina Miche ha sempre degl 'impegni. Bravo, bravo. M1çHE (arrossendo e dando un'occhiatina a Lia): Sissignora ... cioè, nossignora, signora. Posso anche rimanere... ancora un pochino .... LIA: :Mamma. è mezz'ora che si aspetta e si gira su e giù! 'ADRUNA: (orgogliosa): Ma è un'adunanza molto importante, fi. gliola. Vero, signor Miche? Il consiglio superiore della Prere1tura in ~eduta plenaria. Mio marito deve tenere un discorso. MICHE: Certo, è una ... seduta plenaria. E' importantissima. ROBERTO:Volete scommettere che aspettiamo per nulla? Che il papà è già uscito? ADRIAl'\A (rivolgendosi gentilmente al Portiere della Prefellura, che è apparso da qualche istante e sembra ce,.care qualcuno): Scusate, il consigliere Norburi, per favore ... IL PORTIERE (interrompendola, importante, e indicando verso le finestre della Prefettura): Lassù. Seduta plenaria. Cose gravi. ADRIANA:Grazie. (avviandosi, con iW:iche·e i figlioli): Ragazzi, facciamo ancora due passi. Tu Lia, va pure avanti col signor Miche. Però bisogna non perdere di vista il portone. ROBERTO (disgustato): Finiranno col segnarci a dito. (escono tutti e quattro, Lia avanti con Miche, Roberto dietro con la mamma). SCENA SECONDA IL PORTIERE (vede Carlo, gli fa cenno di accostarsi). CARLO (accostandosi, ansiosamente): Ebbene? Che fanno? Che dicono? IL PORTIERE (i,nportante): Dispiace più a me che a voi, signor Lusia. Ho paura che l'onorevole Consiglio Superiore della Prefettura sia molto in collera con voi. CARLO (tlisperato): Naturalmente. IL PORTIERE (dolente): Signor Lusta, è pm d'un'ora, .ormai, che il Consiglio è adunato; e sta ad aspettare proprio voi, ciot, non per offendervi, ma un semplice vicesouoarchivista aggiunto ... CARLO (continuando, disperato): ... fuori ruolo ... IL PORTIERE (terminando): E voi non vi presentale! Non ci vuol molto a capirlo. Gli onorevoli consiglieri erano venuti apposta cla11a vi11eggiatura, per l'adunanza; per vostra colpa, rischiano di dovervi tornare senza aver concluso nulla I Il consigliere Norburi.., Lo conoscete? CARLO: Non troppo. IL PORTIERE:Rigido. CAkto: L1 sola cosa che io conosco di lui è la sua calligrafia. Ho Fondazione·Ruffilli - Forlì spesso occasione di legge1=1anei biasimi che egli mi infligge: per colpe che, generalmente, io non ho affatto commesso ! E la sola cosa che egli conosce di me, cioè di un essere dotato di volto, di anima e nato da una scintilla divina, sono i miei biglietti di sottomissione, sapete che cosa sono? Delle leucrine sempre uguali con le quali l'inferiore promette di non più commeuere ciò che non ha mai commesso. lL PORTIERE (abbassando la voce): Comunque stiano le cose, il con• siglierc Norburi parla di prendere dei provvedimenti a \'Ostro riguardo. CARLO (spaventato): Ah. Dei provvedimenti? lL PORTIERE:Oei provvedi~ne1\ti. (scuotendo la lesta): Signor Lusta, santo cielo, ma scusate: non lo sapevate, che oggi dovevate fungere? Fungere da segretario del Consiglio? Jn seduta plenaria: CARLO:Se lo sapevo? Non ci dorm.ivo da una settimana ! IL P0RTICRE: E allora? Come è potuto succedere che invece ... siate mancalo? CARI.O (qtuui fra sè, feroce): Come è successo! lo stesso me lo domando. Un ingranaggio di combinazioni addirittura diaboliche! lL PORTIERE: Santo cielo! E perchè ad ogni modo non vi presentate ora, benchè in ritardo, implorando clemenz.a? CARLO (disperato, scoppia11do): Ma perchè ho perduto la chiave, capite? La chiave della sezione 7• Archiviamenti Il 41 (frugandosi angosciosamente addosso, benché gid sappia che non troverà nessuna chiave). E pensare che l"ho sempre tenuta in tasca, fino a stamane. E' spaventoso. IL PORTIERE.: Che fatalità. CARLO: Non abbandonatemi, signor Portiere. (con un filo di speranza): Sentite, fate un atto generoso; andate un pò su, vedere voi, tante volte l'avessi lasciata nella toppa, la chiave; oppure lì, sul chiodo. Vi ho già spiegato l'ubicazione del mio _ufficio... (indicando l'edificio): Lassù. IL •PORTIERE:La seconda finestra del quarto piano interno. CARLO: Per carità. Sotto. L'occhio di bove. IL PORTIERE: Perfettamente. L'occhio di bove. Lì. CARLO (disperato, ·facendo cenno di no): Non 11, signore! Ll c'è l'archivista capo. (con pazienza, come ripetendo una lezione): Ma è da quella stanza che parte il lungo fosco corridoio che vi ho descritto. A metà circa di esso... IL PORTIERE:L'altro corridoio ... CARLO (jJaziente, facendo cenno di no) ... : la scala. Si scende; una ponicina nel muro; poi a destra, due gradini, poi ... IL PORTIERE:... a sinistra I CARLO: No, a destra. A questo punto, fra due vetusti armadi ... çoraggio I La scaletta I A chiocciola, di ferro, misteriosa, non si può sbagliare. Sotto ... IL PORÌ'rERE:Voi I CARLO (facendo cenno di no): Niente. Il vicearchivista. Gli aggiunti fuori ruolo, dei quali io faccio parte, sono nel corridoio; cinque usci, cinque nomi. Il quinto uscio. Lusta. Carlo. lvi, nelle oscure viscere di questo palazzo è la specie di sottoscala dove ar~·ivano i biasimi e dove un uomo nel fiore degli anni passa ogni giorno tutte le ore in cui il sole è visibile copiando in bella calligrafia delle schede.di cartone. Vi aspetterò su questa panca. IL PORTIERE:Vado, signore. Speriamo. Ma il caso è brutto. (esce). SCENA TERZA (Rientrano Adriana, Roberto, Lia e Miche, mentre Cari.o nervoso e furtivo si aggira fra le aiuole). LIA (che ha guardato il suo orologio e poi ha dato una furtiva tira. tina alla giacca di Miche): Le quattro. Pare che siano le quattro. ROBERTO (Prorompe11do): Non attendiamo che da tre quarti d'ora! Davanti ad un portone ~i Prefettura I Ci prenderanno per vigili urbani I M1cHE (dopo aver tlato un'occhiata a Lia, timidamente): Allora ... 19
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