Via Consolare - anno II - n. 5 - maggio 1941

Nando Coletti - ," Vecchi alberi,, - 1940 lii Mostra Nozionale d' Arie - Milano scultore CJ3roggini O na recente mostra milanese di Broggini, nelle piccole (ma sempre piene di Yita) sale di " Corrente,,, ci ha dato J' avvio per questi appunti sulla sua scultura. Tra i giovani venuti ormai a buona fama, Broggini occupa un posto non indifferente: anzi, uno dei primi; e ciò sopratutto per la sua foga, per il suo impeto. che Gatto ha giustamente identificato con una naturale tendenza ali' inquietudine. Inquietudine, la sua, che rimane sempre, o quasi, al dato estedore, alla superficie e che ha la sua più efficace traduzione nei disegni di cui l' anno scorso al " Milione" ci ha offerto una non dimenticabile selezione: disegni dal tratto nervoso e pur limpido, dalla grafia elegantissima, aperta ad ogni più abile cadenza. Nelle sculture questa inquietudine non diremo che si calmi, ma, certo, trova anche solo nella materia un ostacolo ad una traduzione così spontanea e vivace, e quin• di il meglio di questo Broggini, (chè, come diremo poi, ne esiste un altro capace di opere ben più sigoi6catiTe) è da ricercarsi in alcuni disegni, o nelle piccole, veloci statuette, più che nelle composizioni di grande respiro. Le prove sue a questo riguardo più notevoli. sono: la stupenda "Ballerina,, (1938) della coJlf"zione Bernot, la "Figura,, di proprietà Alticbieri, e il "Nudo,. della collezione Sasso. Qui più che altrove Broggioi ci dona una delicatissima trasposizione del gesto nello spazio, chè per lui non esistono la ballerina x e la ballerina y, bensì gesti, ritmi neH' infinita armonia del tempo, ca• denze che si ripetono in un continuo FondaziOIJ.Ef,Ruffi-lliForlì di C}ian.m ~ rimando di echi e di suoni plastici. Da qui, certo, Ja ragione di quella SU• perficialità che forse può, al primo sguardo, stupire se non indisporre, ma che, se a fondo compresa, si risolverà in una inquieta atmo13fera di poesia del " movimento,,. Tuttavia sbaglia chi crede di iden· tificare in questo il Broggioi maggio• re. No, ce n' è un altro, ben più alto, an• che se qualcuno si ostina a µosporlo : il Broggini, tanto per intenderci, in cui è impegnata più a fondo una voce umana; allora si noi possiamo capire quelle statu• ette, di cui abbiamo prima parlato, perchè esse vengono a prendere un valore di parentesi, di sfoghi, di tentativi, tra le ope• re, rare, ma pur eccellenti, in cui lo scul• tore, ritenendo il meglio di quelJy poelica, trasfonde la sua esperienza di uomo. Volendo ricordare alcune di queste opere, inizieremo, seguendo un ordine cronologico, col u Ritratto di poeta ,, ese• guito ancora sotto la palese influ.enza del grande .maestro, e aggiungeremo quello magnifico di "Vecchio,,, così ben risolto nella sua rude espressione, il "Ritratto di Marco Smeriglio,,, basato su un prepotente gioco di luci e di ombre, sempre trattenu• to dall'innata eleganza, quello della collezione Barbieri, e infine e sopratutto quel• lo di "Ragazzo,,, ora alla Galleria d'Arte Moderna di llfilaoo, che è forse il più bello della serie dei ritratti per quell' ansia di sereno e di luce, che c' è nello sguardo e in tutta la testa, costruita con una saldezza in Broggini davvero rara. I due pezzi, però, che ci banno dattt la misura finora più completa e più alta del nostro sono: "L'ultima estate,, (del '33) e il "Crocifisso,, (del '39); la prima così sospesa nell'infinita malinconia del volto e delle forme, appena accennate, ma tot• tavia scavate nel profondo del dolore, è una delle cose più ispirate del nostro se• colo : della materia, qui, è rimasto un si• lenzioso ricordo, quasi un eco che si per• petua nel sogno, del dolore tutto l'intimo travaglio. Nel "Crocifisso,,, l'inquietudine si è trasformata addirittura in dramma, e la scultura vale per quel grido immenso di strazio su cui è modulato il corpo tutto contorto di Cristo, che nello spazio della morte anela sì al Cielo, ma nello stesso tempo sembra implorare sui suoi crocefissori la benedizione della pace. Queste due sono hpere di altissima poesia, e non sapremo quante sculture vi si potrebbero avvicinare. oi ci auguriamo che 8roggini nell'avvenire ci dia altre prove così alte della sua arte: per noi, questo, non è augurio ma certezza, Dovendo terminare questi brevi ap punti, lo salutiumo con la voce di un poeta a lui tanto caro e vicino, cou la voce di Alfonso Gatto, in una delle sue poesie più felici: •• Poesia d' amor:e" : (e quì l'ispirazione è così vicina a quella di "Ultima estate,,, da richiam.irsi vicende• volmente, c1uasi legate da uno stesso moti• vo, nate da uno stesso sentimento.): « Ritorni più calma della notte• a rivedermi passato, - la città dorme sulle sue finestre . d'aria nata per morti supini, • per mari fermi agli orizzonti.• Non cambierà sereno, ed ogni giorno mi cerca per ripeter~ un 'tramonto.• Avevl un monolono cuore, l'estate.• ella veste sbocciata alle braccia,• gli occhi fitti sul riso I dei denti, - il corpo s'apriva al suluto: • dolce dormivi e ti scaldavi • nella maglia l,ianca come un inverno immaginato a gote di cotto. È rimastu dolce la luna • calmata dal• la tua stanza, . ritorna • col mesto sereno, a dormire. Io ti cerco • im111agine ,l'amore e non più mia. elio sguardo che lascio • per dolcez• za a compirti • giusta nel sonno e nella pace • io ti proteggo morta, e l.1 mia vita • è il male da cui scampi•· GIANNI TESTOUE Carlo de Roberto - "Cinque donne,, 111Mostre Nazionale d'Arte • Mileno

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==