A.Grande o della riflessività Unn pri111,1 ,,ensibil~ singolarilà, for;-;t~ già fegno d'un'imtuietudinc nativa, seinbrerebhe scoprir:-.i ncll'andt11Hen10 della bibliografia di Adrianù Grande. Perchè da un inizio in cui p,ueva ogni sua promessa co1nenlrarsi alla poesia, tanto <·he Gargll1lo dopo « La tombi.l verde>) e << Nuvole :-:.ul greto)) poteva sc·rivere: << Si vide suLito •·hc nel primo volumetto << Avventure 1> l1927} importavano ass.ii meno le prose ,l, si è giunti, dopo Jieci anni, quasi nel un rovei-darnento Ji preotn1pazioni; e bai,la pensare nel un confronto dcllt:: << Poc~ie in Africa 1) (1938) con <l La legione Parini >l (]937) e col cc tlitrnllo di Genova,> (19-10). ~on già perd1è &i voglia respingere quel' 1a1110 cli lirismo c:he lievitu tuttora le; sue pagine di prosa migliori. ma piut1.osto per <JuP.ll'apcrtu maggior di:Sinvohura ,·he .-.ru s.ulla tJros.1 tonvergc come ullora sulle liri1'hc i-i disponeva. · Tra i primi c·he parvero acc·orgcrsi di que~lo !òJ\•olgin,ento, seppure nella nuniera possibile ()rima che l'Omparissero gli ultimi lermini più chiari al rilievo, fu Iletocchi, il quulc in un'ndclolorala notn (Front~.spizio, gcnn. '37) a proposito di (( Alla pioggia e al sole ,) (1935) sentiva « a mondo poelit·o di Adrh1110 Grande, come un Jimbo, come un limbo ~cnza attesa>) anzi con il dubbio t·hc fosse persino « senza linguaggio ~> o almeno l'On un linguaggio non l~ addol<-itorc lii metri; ma invece affaticai ore del pen~iero ·». Un punto era tocc.ito inlanto, che proprio in quegli aoni avrebbe potuto essere risolutamcnlc delineato dalJa 1esti111onianza di un'opera strana, che tulluvia, acloprl1la in qucsla spiegazione, lrova il suo pm-to: clidamc, il (( passatempo tealralc >> << Faust 11011 è morto» ciel 1934,. A riprendere. in ordine d'anni, i sette libri ciel Grantle (che non sono tutto il suo meritorio lavoro; sappi,uno infotti come il suo titolo ancora più forte sia sempre in quelle annate dei <(Circoli >) che ora si prolung:mo nei primi dig1·iitosi fascicoli cli <1 1\1:.iestrale ,,) ri~uha certa, per un lato una .illitudinc di fo111asia, leggera ed ariosa, t'ui vanno riconoseiuri i risuhati migliori 110n :;oltanto dcll.:i << Tomba vercle >> e di 11 Nuvole sul i:;reto n, ma già degli stessi ,·api1olelli tli <tAvventure)) (e non fnrcia1110 tenno dei « Versi ,) d1e come è noto 1u11i rientrano nella raccolta della « Tom• l,a nl; per l'altro una volizione cli discor- !--O, ili meditazione, per net'essità indecisa• menle pessimislii·a, che tanto sembra inrap::1re di sfug~ire i propri mo(1clli, come cli rr.ggiungere, in t·ondusione, cla essi una intonazione veramente personale. li disagio critiro accennalo da Betocchi i: pertanto risolvibile non !-.C:lrtanclo questa 11 c111ell:1prova, ma unÌt.'amente riconoscen• tlo in t.1uest'mnbiguità di ,·ondizione, in tjuest'inrérna divergen7.a cli ragioni il c·arnltcre dclri~pirazione dello scrittore. consegue c1ucgli sbandamenti che l'ivclano l'as::-:cnza cli neressità. forse egli stesso uveV~t co::-:t::ienzadi quesla sua posizione quan• do, pur con un accenno sminuito dal guslo <·apriccioso dell'eva11cstcnza, si definiva come « colui 4•bè ~ernpre guarda jntorno, al. la natura, Yivendo suo pensier fuor di se :,h!SSO" (.Avvenlure, ]52). Gargiulo a suo tempo avèva accettato un altro termine, o un'altra giustificazione: dcli\< esilio)); cm ancor;.1 dello stesso Gran• de; e ~ebbene l'inlcnzione fosse di rivolgerne il signific:Ho alla vit.i, e quindi per IJl"0tcggcrnc e as~icurarne: una diffusa (<lri- !-.lezza ,> che :111pariva come cl.ima (t< Mi ~enlii c.5iliato sullf1 terra dal giorno della Ha~cita, incapace a vivere, inutile, vuolo ... », Avvcut., 99), tuttavia si può cvnsegnarc. in estensione, anche alta poesia. « Peso dei ~ccoli, pcrcbè così :;pcs:;o mi pieghi? Perchè sempre m'allo11ta11i dal mio u~gi, 111ivic1i <li godere il mio mattino?)> (Avv .• 127). Citiamo con doppio risultalo probativo: del s\!nso deUa confc:,sione, e dcll'efTcllO dell'espressione. (A lratti non m,uwava allora qmdche momentanea inclul• genza agli aforismi di gusto tagoriano: (1 Il cuore dell'uomo è un m·cello boccheggiante ~ur un cumulo rli foglie ~ceche ai JJicdi dell'albero natale !>, Avv., 135). D"altra parie la stessa inconsistenza clel sennò• neggiamento logico, costringeva a cerc;ire delle ragioni più significative che non po• levDno essere che anlececlenti e più genuine: e la prima indicazione nell'indagine ~ra fornita dal risultato evocativo, dall'effetto poclico propo;lo, nei mo1uenti più liberi, clalle parole. Il limite era dunque quello posto dolln memoria; nella sfumata concretezza del rit·ordo di qualche paesaggio, o cli qualche ora, era raggiunta quella coloritura di frase ,·hc:: giit sembrava il miglior dono anche dei versi. « A ripensarla la fanciullezza si riaffa,·• eia in me con una fronda in mano verde chiaro~ in quella strada provinciale mi vedo correre sotto il sole cnn1a11do, o nella notte frcmcmlo di timore dinanzi all'ingresso d'una cascina, mentre i grilli face• ,-an d'intorno più mislerioso il silenzio ». (Avv., 135). Le rifles!-ioni si intersecano, si sovrap• pongono: ccrli tr::illi richiamano Can1pana (« Solo una nuvola, ferma, sovrasta Je piante. fliflcssa nell'acqua la Ella immagint" si dHTorma e r~1!-somiglia un diffuso e tremolante moslro che d::il fondo riassommi lentamente. l\'fa su, contro H lumi110s0 e assorto azzurro di un delo di tristallo, essa bpÌl'Ca l'andicfomcnte, ri(·olmando gli occhi con la sua morbida e sfumante fresd1czza ,,, AV\ ., 137), altri più concessi agli i:foghi (li lirismo che dispone in accentuala vcrsilìi.:azionc il periodo fanno pensare alJ' importanza della lettura di Ceccardo (C\ ••• :s'avvolse cli gramaglie il suo tempo frnpreciso e il pensiero, laguna fredda, ri• flettè un cielo !-e11za più sorriso >J. \Avv., 157) e all'a(.'condiscendenza del gusto dei poemetti in prosa. Se t·erd,imno in l< Avventure)) i primi c·apitoli: l• Propilei» e l< Ritr:111i >> (l,e1whè :-.ia forse indi<·ata per essi la data lorllana del 1916) o anche quakuno dei sutcessivi, per esempio <, Orizzonti° d'un tnffè )l o <• Si·andagli )>, li vediamo sollo il segno dd la ri,·erca rillessiva. impuntai i ad un valore di profondità di pensamcnlo che, l>TO• prio per l:1 sua im·ertezzo.t di composizione, ·'Capriccio" olio di Angelo Savelli (proprietà Galleria d'Arte Moderna di Roma) Fondazione Ruffilli - Forlì Pag. 7
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