pe che non ha forze sufficienti per nascere. non ne avrà certo per i faticosi lavori necessari alla colonia. Se muorn è uno sgravio per tutta la collettività. la quale non cura e non assiste che gl 'individui validi. ,Vige, in natura, un sistema selettivo rigidissimo. Nella nostra vita di uomini, tolto l'antico esempio di Sparta, siamo molto, ma molto indulgenti; forse troppo .. Perciò, chi si lamenta è veramente un vile. ❖ Poi. da un punto di vista spirituale, le difficolti'l irmbustiscono il corpo e temprano la volontà. Chi intende questa grande verità, sente pure che, se non ci fossero I•! difficoltà, bisognerebbe inventarle. Non alt!"imenti fanno i monaci, del resto. nei loro com•enti troppo bene organizzati, dove la vita corre facil::, pacifica, sempre ,,guale, cioè con là monotonia propria delle società perfette. Il monaco fervente ed ansioso della perfezione dell'anima sua, sente che, se vuol vivere spiritualmente, « deve » inventare preghiere, pratiche. cilici, lavori, penitenze atte a tener desto il suo spirito. Chi vive nella vita del mondo non ha bisogno di « inventare ,, difficoltà; pensa la vita stessa a procurargliele. Petchè rifiutare l'esercizio, che farà robusto il nostro spirito, quando ci viene offerto spontaneamente? Per la vita dello spirito, dunque, dobbiamo amare e volere le difficoltà. FondazioneRuffilli- Forlì Pctg. 4 Eroismo, audacia! La vita è bella appunto perchè ardua e difficile da dominare. Volgiamo i! nostro spirito v.:rso l'accettazione volonterosa della vita è finiamola di lamentarci ; finiamola coi lamentatori. ❖ Si fa presto a dire : « amare e volere le difficoltà "· Come si fa? Già, per la maggioranza è chieder troppo anche solo il sopportare e il ,~- cere; immag1niamcci poi se si chiedesse un bricciolo di eroismo, un po· di sacrifìc,o di sè. Non tutti i giorr.i del resto si presenta l'occasione di essere un eroe in grande stile. Si chiede molto meno per essere all'altezza dei tempi. Bisogna imparare, prima di tutto, a non lamentarsi di nulla e di nessuno. Non ti vergogni?, Tutti sanno che attraverso ogni tua lagnanza manifesti soltanto la tua impotenza e la tua bile di deluso. Meglio tacere. Devi capire ormai che aver la forza di tacere e non dir male. di accettare le difficoltà e superarle come meglio si pub è già un segno di una certa energia di carattere, che può onorarn anche i più timidi: è un'intrepidezza che avvia verso attitudini verament<! eroiche. Se non puoi vincere le tue difficoltà, se i tuoi doveri ti sembrano ~uperiori alle tue fo~ze, se chi ti sta sopra 1i sembra ingiusto, subisci senza lamentarti; taci, poichè è inutile annoiare il prossimo, sfogando il tuo livore; ti fai ripugnante per viltà impotente. "Il rancio", acquaforte di Brindisi Chi tace ed opera in silenzio possiede già 10· spirito eroico : I'eroism;i di chi sopporta con pazienza, l'eroismo sublime della rassegnazione, l'eroismo di chi sa soccombere senza una parola, ignoto, nell'ombra ... Vi è forza ed eroicità, anche nel sopportare, con intrepida rassegnazio-- ne, le difficoltà. Se non sai far di più, questo è già molto. Lascia alle donne le maldicenze ed i pia1,>11isteiS. ii uomo, sii, forte. sii eroico! Lavora il più perfettamente possibile, ~on onest~, in 5ilenzio, second,) i tuoi doveri. Soffri, sopporta e taci. Pensa che il dolore e le difficoltà ti sono necessarie allo spirito, come il pane al corpo; accettale di buona voglia e impara a sorridere lo stesso. Ama eh~ i tempi sieno difficili; detesta la vita facile e troverai che l'Italia fascista, tutta nervi e volontà, è il paese ove spiritualmente si vive. Solo allora la sentirai pii, intimamente tua patria e non commetterai l'errore, sia pure mentale, di scRmbiarla con il paese più ricco e felice del mondo. TELESIO MONTESELILO La partenza volontaria per le armi di molti collaboratori non deve interrompere l'assiduo ritmo di vita di VIA CONSOLARE. Affidata ad una nuova redazione, la rivista continua il suo lavoro con la stessa passione e con aumentata fede.
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