imporsi all'attenzione di pubblici maggiori. Unica riserva : la materia nella sua cruda e triste desolazione. Ottima la regia del Celestini, come sempre amorevolmente scrupolosa e condotta con mano sapiente e sicura. le scene del Sagrestani un po' troppo realistiche ma piuttosto buone, specie quella del Il atto. Un particolare cenno tra gli interpreti a Giovanna Scotto, che si è distinta, tra gli altri capaci attori dello Sperimentale, in una delicata parte di giovane suora; ben caratterizzata anche la figura di un originale professore da parte del bravo Niccoli. · A giorni il prossimo lavoro, ancora di un giovane: « L'arcidiavolo di Radicofani " commedia di Tullio Pinelli, l'ormai noto e valoroso autore di ,, Pegaso " e di molti altri lavori. Lo Sperimentale neppure quest'anno ha intenzione di riposare a lungo. BEPPE COSiTA Testo e spettacolo Convinti come siamo che le discussioni, per la impossibilità materiale di• tenere ben fermi i concetti e per il facile svforsi degli interessi ora su uno ora su un altro argomento, sono qualcosa se non di dannoso per lo meno di inutile, ci converrebbe concludere con un gilidizio completamente negativo sul convegno tenuto a Roma da Pacuvio, Fulchignoni e Costa appunto su questo tema, se non ci trattenesse l'inquietante pensiero che in effetti molti punti interessanti sono stati posti o sfiorati. Farne una cronaca precisa è impensabile tanto era il caos contrastante. A un certo punto tutti gridavano te proprie ragioni senza curarsi di sapere se gli altri ascoltavano o no. riconfermando in questo modo la regola per cui tutti noi crediamo di fare dei dialoghi con il prossimo mentre non facciamo che continui monologhi con la nostra vanità. Tuttavia si pu6 accennare brevemente. Orazio Costa. che ha parlato per primo, ha spiegato genericamente quella che chiameremmo la sua poeb·ca registica; in sostanza· sufficientemente interessante : il Costa che avremmo voluto più impegnativo di fronte al problema teorico che si agitava. si è limitato, dai brevi accenni che abbiamo potuto afferrare alla « posizione D'Amico». Enrico Fulchig11oni. a quanto e 'è sembrato di capire, fa una distinzione di generi in teatro. tra comico e tragico e per il resto "La tragedia della miniera". di Pabst (Fototeca Cine~ur Torino) tende verso una maggiore importanza da attribuire al regista. Posizione oscurissima questa di Fulchignoni. forse anche perchè non siamo riusciti a seguirlo e ne/l'ultimo caso chiediamo -scusa fin da adesso. Pacuvio con la sua bravissima dialettica, e con la sua immediatezza intuitiva dell'altrui pensiero ha diretto in certo modo la discussione. Come concezione dei rapporti tra testo e spettacolo quella di Pacuvio è forse la più personale e forse la più originale. Egli pensa che il regista sia una sorta di commentatore critico del testo. Cosa questa assurda, sia pure intelligentemente assurda, perchè in ultima analisi viene a definire il regista non come artista ma come filosofo. Non è razionalmente possibile dimostrarg/{ il contrario ma la personalità poetica del regista è affidata a un atto se non di fede almeno di constatazione. Il resto è stata quasi tutta eresia. A un certo punto si è accennato al testo come contenuto della forma-spettacolo: poi s'è distinto tra teatro (testo) e letteratura. L'interesse perciò è andato sempre più diminuendo finchè la cosa è finita tra lo scetticismo e la noia generali. La nota comica finale di un giovane che dopo tutta la discussione, prendendo la parola ha invitato tutti alla pacificazione delle idee, ha chiuso degnamente il burrascoso convegno. Si sono svolti a Roma, presso il TeatroGuf dell'Urbe, i prelittoriali del concorso di teatro. La commissione di lettura composta da Cesare Vico Lodovici, Ugo Belli e Giulio Pacuvio, dopo una prima discriminazione dei diciotto concorrenti, ha ammesso alla lettura e alla discussione i lavori di Giovanni Gigliozzi, Alberto Perrini, Giuseppe Proja, Antonio Santoni, Luigi Somma e Turi Vasi/e. E' stato nominato Prelittore di Roma Turi Vasi/e, con la commedia: « La procura ». Sono state altresi scelte per l'invio a Firenze le commedie di Antonio Santoni e di Giovanni Gigliozzi. La Commissione si è compiaciuta di constatare l'alto livello medio di tutti i lavori presentati. • •• Il 7 Marzo u. s. sono andati in scena. al Teatro dell'Università, le due novità annunciate di Saroyan e di Landi. u Il mio cuore è· sulle alture n, di William Saroyan è staio curato da Una Costa, e "Qui s'insegna a mb.are» di Stefano Landi. da Mario Beltramo. Nello stesso mese ha avuto luogo la rappresentazione di " La Pentolina » di Plauto per la regia e la traduzione di Turi Vasi/e. Le cronache al prossinio numero. "La tragedia della miniera". di Pabs! (Fototeca Cineguf Torino\ Fondazt&i;iér,HuiimJ l'l!ilifaprJ;l; Pocrio, 13 - Tele(ono 22.235 LA FOTOTECA Il CINE-GUF di TORINO, per iniziativa dei Fascisti Universitari Baldo Bandini e Virgilio Sàbel, ha istituito il 21 aprile 1940-XVJII unq speciale raccolta di docu- · me'nti fotografici denominata « FOTOTECA CINEMATOGRAFICA del CINE-GUF TORINO». Ecco qualche caratteristica della nuova cc fototeca u : essa è costituita esclusivament1 .da fotografie tratte direttamente da foto. grammi ingranditi dei film, che non hanno nulla a che vedere, perciò, con le « foto. grafie di scena » che le Case di Produzione distribuiscono come corredo dei loro film, e che, come è noto, non corrispondono quasi mai alle rispettive inqnadrature del film. Le fotografi:c della "fototeca» offrono quindi allo studioso del cinema non una fotografia concepita all'origine come materiale pubbl(citario, ma una vera e propria autentica parlicella del film. Dove però il materiale della « fototeca » ha la massima importanza, è nel campo delle fotografie che riproducono le inquadrature che, per non presentare particolari attrattive pubblicitarie basate sovente sulla figura degli interpreti, le Case di Produzione trascurano di diffondere: e cioè f0tografie interessanti lo studio delle scenografie o dell'inquadratura o de/l'illuminazione ed altri particolari anche specialissimi. come ad esempio lo studio di determinate sequenze (documentate con una fotografia pr ogni pezzo di montaggio) ; ecc. li lavoro fotografico per trarre i negativi è stato eseguito con la massima cura; naturalmente bisogna tener conto dello stato di conservazione dei film, talvolta vecchissimi. Poichè la «fototeca» è a scopo culturale, e quindi divulgativo, il CINE-GUF TORINO è a disposizione degli studiosi e degli articolisti ai quali può /,;,l'nire, a modico prezzo, copie delle /olografie facenti parte della «fototeca». Ecco l'elenco del materiale : la "fototeca» possiede un totale di circa 1500 fotografie tratte dai seguenti film : Variétés di E A. Dupont En Rade d; Alberto Cavalcanti I due timidi di René Clair Il Milione di René Clair La tragooia della Miniera di G. W. Pabst Atlantide di G. W. Pabst La kermesse eroica di facques FeyÌfor Allegria di Willy Forst ed ino'/tre una buona raccolta di fotografie tratte dai maggiori film di produzione torinese del periodo 1912-1925, e di alcuni film francesi della stessa epoca, "La tragedia della minier11", di Pabst (Fototeca Cincguf Torino) Responsabile: BRUNO MASOTTI
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