cinematografico, cercando ognuna di crearsi una specie di sintassi cinematografica. una specie di reticolato grammaticale sul quale svolgere queste innumerevoli parti della dialettica cinematografica. Le parti della dialettica e i complessi elementi della narrazione cinematografica non hanno tuttaviu avuto nel corso di quarantacinque anni, un equilibrato sviluppo ed un equilibrato ordinamento. Le immense varietà di espressioni, che il cinema offriva, hanno dato vita a personalità troppo forti : queste non hanno potuto creare che un linguaggio adatto a sè medesime, adatto al mondo spirituale che erano chiamate ad esprimere; il ripetersi di soggetti dello stesso carattere nella produzione di ognuna di queste personalità comprova chiaramente tale tesi. Il loro linguaggio non poteva, elemento unico, formare una scuola; poteva formarla soltanto quell'assieme di linguaggio, di mentalità, di soggetti, di ambientazione che caratterizwva il complesso della loro produzione : ma una scuola, sorta in tal modo, era destinata, col volgere del tempo, alla completa monotonia. Tale fenomeno è riscontrabile oggi nel cinema americano. li cinema americano deve la fortuna, di cui ha goduto, alla creazione di un proprio linguaggio non da parte di un singolo artista, ma da parte di una organizzazione industriale, la quale, portata a servire i gusti di un pubblico semplice ed i/letterato, si è preoccupato di formare uno stile di racconto, chiaro, scorrevole non privo di una certa 2ra2ia e pulitezza, imposta dalla formula : "Presentar bene il prodotto». Questa formula, ambizione dei grandi commercianli e industriali, ha spinto le case di produzione a curare, ottre agli altri elementi della presentazione, (attori, messa in scena, ripresa tecnica) anche gli elementi propri del linguaggio facendo togliere tutti quei passaggi bruschi. quelle tortuosità di narrazione, quelle parti inutili. quelle insistenze fastidiose, cose proprie ad ogni linguaggio primitivo. Nonostante tutto questo; il cinema americano corre però verso la monotonia; cambiare soggetti. trovare 'sòggetti inusi- _ lati, misteriosi oppure tornare al vecchio u Western n, non rappresenta che un palliativo : il cinema americano è destinato alla monotonia perchè il suo linguaggio è ormai monotono. La monotonia : è questo il punto a cui /'industria ha portato il cinema. Gli esteti ed i puri traggono le consegue~ze da ciò per auspicare il ritorno del cinema in mano ai poeti ed agli artisti. Tutto questo, a parer nostro, sarebbe ugualmente dannoso : nessuna nega che alcuno di essi potrebbe creare un capolavoro di carattere faraginoso (cioè formato da elementi ottimi. ma impropri al linguaggio cinematografico). come in genere quelli già registrati dalla storia del cinema. Il cinema, al proprio apparire, fu appunto subito sovrastato da due pericoli di uguale entità : 1° - Il pericolo di cadere in mano ai letterati; ZO - Il pericolo di cadere in mano all'industria. In mano agli artisti ed ai ll-tterati, il cinema, forma d ·espressione piena di vita e di possibilità, avrebbe corso il rischio di cristallizzarsi in convenzioni letterarie ed in preziosismi estetici. Cadendo in marzo agli industriali si sarebbe ugualmente cristallizzato nella formula di produzione entrata nei gusti del pubblico e quindi maggiormente redditizia. Cadendo in mano agli uni ed agli altri in parte equilibrati, avrebbe potuto generare diverse correnti, ognuna della quali, cercando di sviscerare il e< fenomeno cinema » dal proprio punto di vista, avrebbe contribuito ad arricchire il cinema stesso di nuovi preziosi elementi. La migliore soluzione, dunque, non era che non cadesse in mano ad alcuno dei due, il che era impossibile, ma che cadesse in maso a tutti e due in' parti più o meno equilibrate. Il cinema invece, dopo aver per un certo periodo fatto rificrire tentativi e scuole d'avanguardia. rimase totalmente preda degli organismi industriali, mentre scomparivano completamente, per mancanza di mezzi di sostentamento, le iniziative e le correnti ispirate a fini artistici. Le varie correnti artistiche hanno un'importanza capitale nell'evoluzione di un linguaggio. Esse, cercando d'adeguare il linguaggio al proprio particolare modo di Walter Ruttmann: Ber/in FondazioneRuffilli- Forlì sentire (istintivo o ricercato : ciò non ha importanza) ed al proprio particolare modo di esprimersi, portarono il linguaggio stesso ad una forw e ad una fi.nezw di espressione sempre maggiore. Pittori neoclassicisti, romantici, puristi, impressionisti, cubisti, futuristi, espressionisti surrealisti, astrattisti, avendo l'aria di combattere ciascuno per sè. avendo /'aria di esprimere ognuno una propria infallibile dottrina, non fecero altro che svolgere ognuno un de~erminato problema, combattendo così tutti assieme per la pittura o, meglio. per il linguaggio pittorico. Poichè siamo entrati in tema di pittura, a chi ci facesse oservare che il linguaggio cinematografico non può essere considerato imperfetto. dal momento che ha creato dei capolavori. replitheremo che anche tra i primi graffiti tracciati sulle caverne si possono individuare veri capolavori, ma non si può negare con questo che la pittura fosse allora un linguaggio imperfetto. E· inoltre vero che il linguaggio pittorico non poteva essere colto e potente come ai tempi che sarebbero seguiti. qucmd.) allora. a/l'età delle caverne, la gente era rozza e· primitiva, ma è anche vero che il l.inguaggio cinematografico non è sorto in tempi primitivi ed ha tutto l'obbligo di essere al corrente. come gusto e finezza di espressione, coll'ambiente che lo ospita. La fortuna degli altri linguaggi (pittura, letteratura) è costituita appunto dal fallo che essi seguirono, passo passo, fin dagli inizii, il progredire della civiltà. Chiamati cosi n rispecchiare il particolare carattere. la particolare potsia di ogni epoca, essi si arricchirono a poco o poco, ordinatamente, di nuove espressioni e di nuovi elementi. Dalla mistica arte Bizantina. attraverso la forza del romanico, l'intelligenza del Rinascimento, resuberanza del Barocco, la grazia e la leziosità del Rococ6. fino ad arrivare all'Ottocento romantico e realistico o romantico-realista, il linguaggio pittorico, per tanti auni. si potenziò e si mantenne pieno di vitalità; fu soltanto in questi ultimi anni che. travolto dalla singolare e complicata poesia della nostra epoca, dimostrò la propria impotenza attraverso le convulsioni spasmodiche che lo hanno travagliato. Queste convul~ioni non vanno intese come aberrazioni: al contrario, mai tanta intelligenza e 1'0lontà fu messa in causa. purtroppo però inutilmente : la pittura non potè mai acclimatarsi al nostro secolo. I pittori più attaccati alla loro arte compirono allora un atto eroico : si disacclimatarono loro stessi dal secolo e si ,immersero nell'età passata. quasi con funzioni di archeo/oghi, di postillatori. Altri andarono contro il carattere stesso dello pittura, statico e contemplativo. chiaman1nla è..-uamrca ia particolari opere, dove righe e culori convenzionali stanno ad indicare un movimento che necessariamente non può avvenire. Ma gli uni e gli altri, •per salvare la pittura, non fecero altro che renderla un linguaggio difficile, imf'Opolare, riservato ad una ristretta casta di iniziati. Un linguaggio comprensibile a poc.lte persone, cessa necessariamente di vivere. Nei secoli passaii la pittura èbbe vita feconda e fortunatr. perchè una sua dote. che la faceva s11p1:rioreallo stesso linguaggio letterario era appunto l'immediatezza, la chiarezza con la quale sapeva giungere ad ognuno. Ani-hc oggi la salvezza della pittura non consisteva nel riempirla di contenuto espressivo (come fecero gli espressionisti, i surrealisti ed i metafisici) ma P«g. 19
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