Via Consolare - anno II - n. 3 - marzo 1941

CINEMA Nuovo • cinema spagnolo L'interesse che rechiamo a tutte le attività della nuova Spagna, e il nostro particolare interesse per il cinema, ci fanno spesso ricercare la bella pagina cinematografica, che Carlo Fernandez Cuenca cura su Haz, settimanale della gioventù spagnola. Cinema spagnolo - e ci vengono alla memoria i nomi di Florian Rey e di Benito Perojo e quelle poche pellicole che abbiamo visto nelle nostre sale : "Il Barbiere di Siviglia u, « /I Peccato di Roge/ia Sanchez n. E' in crisi oggi il cinema spagnolo.> C. F. Cuenca - informandoci che nel 1940 sono stati girali in Spagna venti film - annota che « las peliculas espanolas de 1940 se h~n w.antenido in tono menor, discretas algunas, medianas otras, mediocres la mayoria ». Le cause di tale stato di fatto sono chiaramente accusate nella penuria d.ei mezzi materiali e nella scarsa preparazione dei soggettisti e dei tecnici. Venti pellicole nazionali - dunque -- contro 228 straniere introdotte in Spagna; i maggiori succes3i sono stati segnati da un film messicano « A/là en e/ Rancho Grande » di Fernando de Fuentes, che ha avuto I 19 giorni di programmazione a Madrid, e dall'italiano u Assedio dell'A!càzar 11, che sempre a Madrid, ha avuto 65 giorni di programmazione. Sarà interessante vedere a quali concetti d'arte si ispirif!O j. giovani cinematografari spagnoli : e lo sesso C. F. C uenca espone chiaramente tali concetti nell'articolo u El cine en el estado nuevo n, che si può ritenere un programma di grande nobiltà e di lodevole chiarezza. Premesso che oggi tutti gli artisti spagnoli di buona vo/o",,tà si affann.ano per dare all'arte una forma tale di corrisponde ai mandati storici della nuoua Spagna, il Cuenca afferma che contro i giovani ansiosi di fare dell'arte sul serio si levano ,!rie pericolé: u uno. hacer arte por el arte ; otro. haçer arte para la palìtica u, Ora da questi due pericoli bisogna guardarsi massimamente : « Dejemos la doctrinas del arte por et arte en su perspectiva 1>3sadadel novecentismo; tengamos presente que 'a sujeciòn del arte a la politica es sistema va moribundo. Y recordemos, sobre odo·, que cuando et Estado espanol ero tan grande que dominaba medio mundo. su Arte, igualmente dominador, no seguia modas ni modos, sine que el secreto de su perfecci6n residia en ser Arte y nada màs que Arte, en ruta paratela a del Estado : para Dios y para la Vidia. Valores teologicos, metafìsicos y humanos alumbraban todo lo que entonces era grandeza espanola ». La Spagna demo/ibera/e - continua il Cuenca - come non capi la poesia epica, nè il romanzo eroico, nè la grande pittura e /-'architettura, cosi non capi neppure il cinema, « realizaciòn dinàmica de totas las sarres 11_ Qual'è invece il programma dei giovani della Nuova Spagna ? « Enterremos et film anacrònico, sin contenido espiritual, sin razòn de substacia ni raiz de Fondaziones R.uffifli°:ntr5r·fieos y eterPa5. 18 nos... enterremos ese cine a fior de pie!, vacio de fondo y de forma, que impidìo la creaci6n en nuestra patria da un arte cinematogràfico proprio». Dunque il programma del nuovo cinema spagnolo è ancora in un ritorno alla pienezza della c/assicitd, nel compendio estetico-morale di u metafisica-teologia-vida )). Il Cuenca conclude invitando i cinematografari spagnoli al loro proficuo lavoro. assistiti dallo Stato, in amorosa tensione verso i grandi ideali, in « plenitud fervorosa de esfuerzo ii. Qualche considerazione : la prima è che i giovani spagnoli mostrano di aver superate le due concezioni esiziali al conseguimento della vera a~e : quella dell'arte per /'arte e quella dell'arte soggetta alla politica. Politicità dell'arte sarà il pieno ansito morale che informa la creazione, e il valore documentaristico che tale creazione viene naturalmente ad avere nel tempo. Questo cred-0 voglia significare il Cuenca, quando si rifà al trinomio u metàfìsica-teologìa-vida 11. Il nçtto rifiuto_ di una cinematografia senza contenuto spirituale-cinematografia a fior di pelle : si dice giustamente nello scritto citato - pone il lavoro cinematografico in una sfera di alta considerazione, da cui prescinde troppa produzione semplicemente rivolta al lucro da un parie, al divertimento dall'altra. Come possono tali opere (questo il Cuenca mostra di averlo capito appieno) soddisfare a quell'alto valore morale e propagandistico del cinema? Il riferimento ai valori nazionali spagnoli per costruire una grande cinematografia spagnola è continuo : « Las peliculas espaiiolas so/o espanoles pueden y deben hacerlas)) -- è un senso di aristocrazia fisica e spirituale che detta queste parole, e dovremmo ricordarlo anche noi Italiani, che troppo spesso, quando non affidiamo addirittura la nostra produzione a stranieri, ci rifacciamo a schemi ispirati ad un gusto e una tecnica che con l'Italia non hanno a che fare. Conclusione : riconosciuta la nobiltà dei propositi, saranno da aspettarsi le realizzazioni per dare una precisa misura di questo nuovo cinema spagnolo, ed è quanto facciamo sinceramente augurandoci che tali realizzazioni corrispondano alle buone teorie. AGOSTINO BIGNA'RDI CINEl\lfA e linguaggio cinematografico !¼lii 'articolo in cm e esposto l'indirizzo programmatico dei collaboratori della Dot'omiti Film, che sarà pubblicato dalla, Rivista Atesia Augusta. Per noi esis!e una letteratura-....1rteu,na pittura-arte, un cinema-arte; per 11.oei siste un linguaggio letterario, un linguaggio pittorico, un linguaggio musicale, un linguaggio cinematografico e, dea eterna e immanente : la poesia. La poesia intesa senza limiti, senza dimensioni, cosciènte ed incosciente armonia di sentimenti e di sensazioni. Questa poesia esiste da quando è sorto il mondo e vivrà sempre nonostante il grande numero di poeti e di esteti professionisti. Questa poesia viva e imperi!ura non ha quindi bisogno di noi e noi non aspiriamo perciò ad essère poeti ed artisti; è nostra intenzione partire da basi, se vogliamo, più modeste ma più solide e lavorare per consolidare quell'elemento che nel cinema corre oggi veramente 1m grande pericolo : il linguaggio. Ogni linguaggio, per progredire, Ira.bisogno di arricchirsi di espressioni e di trovare, tra queste espressioni, legami armonici ed originali. li linguaggio cinematografico, al sorgere, avrebbe dovuto cadere, per il suo si.esso ~ene, in l'!ano alle personalità più disparate perchè ognuna di queste, impiegandolo ai propri fini, lo avesse ad arricchire delle proprie innovazioni e delle proprie immagini. Tutto questo in un certo senSo. accadde nei primi anni e negli anni circa che stanno tra il 1920 e. il 1934, poi il cinema seguì sempre più la sua tendenza a monopolizzarsi in una sola classe di persone : gli industriali, coadiuvali da artisti industrializzati, li linguaggio, che era ancora nel suo periodo di evoluzione. si arrestò. si adattò ai sentimenti comuni e convenzionali che veniva chiamato ad esprimere e, quel che è peggio, diede a tutti il senso di aver raggiunto il limite delle proprie possibilità. Queste possibilità del linguaggio cinematografico, nei confronti di ogni altro linguaggio, sono enormi, quasi incalcolabili : esso potrebbe esprimere sensazioni ora inesprimibili e raggiungere una preziosità di racconto paragonabile a quella della musica; è per queste ragioni che noi ci peritiamo d'affermare che il linguaggio cinematografico è impiegato oggi in modo assai lontano dalle sue vere possibil'ità. Gli stessi letterati ed artisti di un certo valore che entrano nel mondo cinematografico, convinti di portare un prezioso contributo, non fecero altro invece che allungare la serie delle opere mediocri ed incolori, appunto perché essi, fino a quel momento, si erano valsi di due linguaggi nobilitati ed arricchiti da personalità insigni di tutti i tempi : la letteratura o la pittura; con questi linguaggi avevano potuto produrre opere di alto livello e di ottima fattura, ma come si provarono nel cinema. si videro costretti ad esprimersi con un linguaggio empirico, non ancora vagliato e rifinito, corredato soltanto da qualche ricetta tecnica e da qualche buon esempio stilistico lasciato dalle maggiori personalità del cinema. Queste maggiori personalità, partite, come tutti coloro e/re si occuparono del cinema, dalla letteratura da cui traevano i soggetti, pur tenendosi strettamente legati ad uno stile prettamente letterario di racconto, sentirono necessariamente il bisogno, prima di svolgere una trama cinematografica, di fare un po' d'ordine in questa vera valanga di elementi che già da principio appartenevano al linguaggio

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