(( Ì..a lomba verde)) e « ~ uvole sul gre• lo» sono i due frulli più fortunati cli quc• Ma st.1.i.gionrdi prevalente abbandono ;1i richiami fantastici. Non pcrchè vi sia smarrita o dimcntkatn la tendenza meditativa, ma per il maggior consenso serbalo all'invito melodico rispondente a una piì1 ser\!- na contemplazione. Per queste ragioni diremmo che uno dei gruppi cli lirich~ mi• gliori è << Stagioni >) nella C< Tomba verde »: si veda il <<Notturno>): << Un'eco, infatti, di rare • leggende J)are che viva • nello squillanle riso • delle chiarovc&tite - donne the $C ne vanno • lungo la trasognata - riva ... >>; l'(< Elegia di seuember », il << Lau• ro » o il pascoli.i.no « Canto d'inverno >>. F'ermeranno certi• tratti eostruili suf semplice intreccio d'immagini leggere: (( Al dondolar delle barche - l' .mima s'addormenta; • mano che scava diamanti - il remo all'acqua s'avventa )J (77); (( Soltanlo questa pianta • di lauro, sullo soglia - d'ogni giardino, è quella - che l'Autumw non spoglia n (88) certi sfoghi di canlo deli- •·ato~ « Un'ugualt! dolcezza in me di!-:cende • a quella che t'avvolge, o età dell'anno - che s(·endi a morte con mesla allegrezza,, (91). J temi, a rac<'oglierli, sarebbero esigui: sopratutto forse malfermi nella loro slessa enunciazione; ma ove è più rallenuto l'assillo dell'approfondimento concelluale, so• no riscattati dalla genuina voce che allora si spieg:1 r~1ccoha sulla visione delle CO!<e. In C( Nu"o1e sul grclo '> è il 1mnto di congiunzione pili felice clelle due coJHlizioni: l'a!-cohazione dei suggerimenti inlerni, l'affidamento al ricordo, il sollievo dato dall'evocazione di momenti vissuti, pure ndl'accoglimentc, di cercare intensità cli riHessione, si risolvono in canto perrhè un gimno equilibrio è conservato alla composizione. Si vecla il « Golfo d' adolescenza)>: (< Golfo d'argento, ancora riscinl illi. perduta gioia ... O flauti d'oro della speranza, qunli dolci e profondi suoni credetti sulla soglia di giovinezza ascoltare! Chi mi dirà per cosa t'ho perduta, gioia che mi parevi eterna come il respiro del mondo. ,, Dicevamo che H << Faust non è morto )> segna più sensibilmente H momento transitivo dalla fantasia alla riflessione, dall'accettazione puramente emoliva e senti• mentale, al movimenlo concettuale e moralistico. Non soltanto l'ultima scena, che nelle parole di Amleto si prefigge di sveJare, forse pleonasticamente, l'inten.r.ione programmatica del lavoro: « ... la vicenda •.• non fu un dramma ... No.i, che ·-1i abbiamo :,reso parte, 1a consideriamo un poco come un vaudeville morale: e vogliamo concluder1a nei modi dclln commedia dell'arte: togliendoci la maschera e .dic·hiarando ·i nostri significati più (lhmsibili. Chi.:,si1 che and1c questo non ~erva a jnsegnare qualrosa agli specinlisti del lea• tro! » (141). << Insegnare qualcosa >) dunque: insegnare << ad us(·ire una buona volta da!le ritrilc vicende quotidi:.rne e borghesi, per 1·rcarc di nuovo dei "c.'aratteri'' a grandi linee come fumn10 noi » { 112). Già la scelta d'Amleto a rappresentante del proprio pensiero era abhaslanza esplicativa: ogni 1>au• ~J ùella virenda raccoglieva 1a critica dei fan i e dei ragionamenti: Amleto vi era dunque diverfo o più <li ciì, eh~ l'Autore ,·red~ cl'averlo fatto: (( È chiaro che resto perchè sono Amle10, il dubbio, ma reslo nnrhe perchè sono a segretario dell'autore l) ( 1133; è la << riHessione n personifif On d aZÌOne Ruffilli - Forlì Pag. t1 cata, In presenza aslr:ittiva, Ìa persis1e11zn critica che segue e arrcsra ogni sviluppo d'azione, ogui moto di fanlasia. Non ha che un gesto solo: quello finale che rivela Funsi, creatore della ricoslruzione fantastica, Ja rovina del suo sogno opcrnla da Pangloss; nrn i suoi monologhi sono, ben pili della resi5tenza dello scienziato, i veri ristruuori della fantasia faustiana. Grande vi 1;onsmna t.lialctticamente rutta fo sua posizione: « Accade verso questi uomini più energetici di quanto sopporti la natura o la socicrà, che noi esseri conlemplalivi, li ammiriamo pcrchè ci sembrano molto più di noi vicini alla 11ecebsi1à delle cose e percht! ci paion dotati proprio delle qualità di cui ci sentiamo privi... ma dopo un r.·erlo tempo, magari dopo secoli, ad aver ragione siumo noi •.. » (153). Ma questo pessimismo di Amlclo ,·he ~embra es:1ltarc la fantasia sull'azione, è a sua volta ~uperato dallo conclusione finale; non quella dichiarata che vorrebbe segnare le sopravviveuze dei « carnlleri » (Wagner, l'invidia; Leporello, la furbizia, Sando Pancia, l'uomo comune) ma que11a reale che vede il crollo t.?ella chimerica coflruzione poe1ic.:1 cli Faust. La fantasia è, dunque vinla dal « dubbio )>: <l senza di me n~ssuna fede è sincera, nessuna grandezza è vera, nessuna bellezza è perfetta, nessun'artc è compiuta)); cioè as~is1i:uno esattan1en1e alla ripartizione teorica cli un proceisso realmente ~volgentesi in lui. -E la prova si polrcbbe for5e avere nella frequenza delle inlrornisfioni dello scrittore nello svolgimento clclJa sua azione: segno di una assillua lenclenza a dichiararsi a scoprirsi cri1icnn1ente, con strenuo lavorio riflessivo. E le incarnazioni ~ono ripelutt e anche troppo scoperte: fino a legare i diversi pcrsouaggi che pure vorrebbero rappresentare cli&tinti (( car~1tteri » di reciproca somiglianza, ap• punto per quel molto di se sle&so che l'aulore lrasferi&re in ogni sua figura: e si \-eda come vidna ~ia la malinconi:.1 di Don Chisciolle monologante la strana preghiera prima del suo discorso, a quella cli Don Giovanni innnmorato. Più che prupo.ilo, si direbbe consentitor uno slato di prolralla adolescenza, che nella sincerità del trasmesso lsnguon! trova la sua interrrn e significaliva esJH'cssione: <l È come un continuo sapore di i,iuulo, cli un pianto doldssimo a piangersi. Ecco: una voglia di crear mondi di un fiato, di esprimere sensi ~lraoràinari. .. Fu sempre in me una smania d'uscire dal chiuso dell'anima, cH perdermi i;;enza fapcr dove ... » (63). " La guerra fu il risol\'i.mento di quesle incertezze, fu l'(( uvvenlura >> g,oduta fìnal. mente come una vacanz..i, come un fdite ritorno alle scmpliri e virali esperienze di umanità. Forse il vantaggio rotale di qm•- slo 1em1Jor.1.111eroi1rova111ento non è ancora consumato: ma i primi frutti sono gii1 nel Diario, mollo pili che nelle « Poei,1c in Africa >}. Dalla ricchezza e varie1à clelle \'isioni e ddle occasioni, non v'era scmupo se non nell"a<"ceuazione vh10.1ce dell'immaginazione: e le pagine rilrova110 spesso la frt!sca prontezza ch'era disc.esn misurai~, nelle liquide forme ,lella ,•ersifìcazionc nella r( 'f'omba » e 11elle « ruvolc ». Qui •·ontano cli nuovo i << rilrntti ,>: ma coniano perchè ~on sono pili quelli astratti, silloggizzati cli «Avventure)) o del ((F«uSII) ma disegnati clal vero, con rapida bravur:a e con hchiella vena coloristica. Nell'osservazione libera cl'ansie e di scrutamenìi interni, Grande costruisce pagiue fresche e vivaci «·ui lu naturale attenzione stilistica ('Oni:-ente felici risultati di espressione. Dicevamo che le (( Poe:;ie in Africa ,) meno godono di questa condizione: segni d'una clisconlinuilà minacciano acÌ ogn: lt:~ ma una minorazione. Ogni volla all'a11i1110 Jihralo d'urn:1 felice conlemplazionc è aggunciato il peso d'una didascalia o soprames1m la 1nor1i6cazione (Pun commento meditalivo. Si vecla in C( Croce clel sud >) come ad un composlo inizio: <' Alta :iull"orizzonte, • ,·hiarn costellazione, - in queste noui che .la luna hnbiauca - boscaglia e dune • noi ci sentiamo come navigunli - a fior cli sc·hiume )> (133) ~cgua pesante il commenlo: (< ci p.irlnvano <li te gli avvcnlurosi • libri per don: fuggono i ragazzi )), Per un'estrema riconferma dei due clislinti momenti dell'ispirazione di Grarulc si polrebbcro accostare il (< Compalimcnto di nemico caduto>) e << Presso l'Errer )): una pura riflei;sività e una quasi nuda Llef<;cri- ;dune. Ma nell'impassibilità di sottrarre a quedla seconda maniera un tono compositivo quasi cliclattfoo, sempre pili si <"Onferma necessaria al raggiungimcn10 dei risultati più sinceri la convivenza equilibrata dei due caraueri. Forse è il r:1so degli uhimi esempi an• cora sparsi dove è subentrala una Iran• quillità di emozione, cui risponde una larghezza d'immagine e una distensione cli frase forse nuove al poeta: (( Sali e risali, e mai non varchi il ::uolo, ansia c:ontinua continua marea: riscendi sempre in rassegnalo duolo)>. {RiRusso, Front., '40) V'è (]uniche novità forse persino di vo1·abolnrio, oebbene ,·ontinui una prc,]ilczionc cJ'immagini e di termini (« vanno i pensieri sulle srhiumc - dei giorni inquil.!li come :1lghe divelte)>) ligure e marinaresca. Del re~to gran parte della !>Uavena utilizza l'ambiente nativo: il << Ritrnuo di Genova >) è pili che un onrnggio alla propria ll'rra: vorrebbe essere un canto spiegalo: <t &e avessi voce quant'è il mio sentimen• IO» (pag. 5). Da ogni capitolo traspira la felicità dell'argomento: ogni angolo raccontato, ogni momcnlo o stagione evocata, fodlnienle muovo il lrallenuto liri51110 del discorso: e, Oi nolte, il tempo, in queste strade e piazze è <lei lullo aboli10. Semibuie e deserte, il passanlc che le percorre si smernora dell'ogf!i; fatali i suoi passi: e pare che lo conducano irresislibilmeute a un convegno definitivo l'On la sua anima ,). Sensihili, forse per la prima volta decib.1.lmenlc, cerli insegnamc111i cecchiani nella viega del perio<lo, nel 1·itrovmrnmto preciso e convèniente del particolare oggettivo e neH'impiego sa1>icnle dell'aggettivuzioJ1e (« Certe giornale d'inverno c'è in aria un'insolita nebbia cbe la pioggia altraversa. 11 :;elcialo nero dellu Stazione l\1arittima è lustro e riAeue il fumo llclle locomolive, formo a mczz'aril'.1... n (63). Ma personale è il ritorno improvviso alla proJJria sensibilità e alle piì1 ca1·e lendenze: ci par notevole, <·ome confessione, l'uh ima proposizione di <1uesto ~,qua(lèrno 1> di ttf• fetti familiari: è l'immagine della ca~a della propria vecchiaia: « Jn una di quesre, ~c·akinata, coi fregi sbocconcellati, gli s,·a• lini in,·urvi: i pavimenti di matloni rolli, io morirò tinlancfo tabacco e mag:i~1.Terrò :!Ila finc~lra !'erbi! care alle massaie genovesi; la rula e il basilico. Tuili i piro'lrnfi rhe p;.1r1ir.111noli vedrò uscire dall'aninrn mia)) (61). Ogni evento del suo mondo, mondo no• olalgico e lievi cli conchiusi orizzonti, esre veramente dalla sua anima: oc,·asionc di pensamenlo e cli meditazione, cli delicato dolore e di canro. E la misura d'ogni prova per Crnnde, resta Cor:;e a quesht feclehà. NINO BADANO
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