NORTAREI IO Ncn 11ella violenta disperazione, non nei mali modi deve trovare sfogo il nostro tormento o il nostro dolore. Mi pare che il tono giusto per la nostra vita debba essere una dolce malinconia, nella quale lutto fluisca ordinato e consapevole. Già, ragazzo, mi si era offerta questa soluzione ai miei crucci e alle esitazioni dubbiose e schive sul!e soglie della vita: oggi m~ ne sono stati svelati gli inferiori significati. La sostanza del 11ivere è la sofferenza; senza lurbamento, come potremmo noi tendere ali' equilibrio? Senza fame, come potremmo desiderare del cibo, del buon, cib1J spiri/I/a/e? /11 un continuo orgasmo vol11tluoso, come p()- /remmo desiçlerare il puro amore? La ,ensazt0n_f di una mancanza, di una incompletezza. <ii una inferiorità, è la sofferenza che ci conduce innanzi, la vera sofferenz,1 dc!la 1•if'a, di cui gli allri d·?lori pi1ì evidenti, pere/tè più esteriori e pii, materiali, dolori che toccano prima la carne che le fibre dell'anima, non sono se n1J11le ripetizioni fisiche in que/1.a mimesi che impegna scimmiescamenle la nostra materia nei confronti del nostro spirito. Se sofferenza è la sostanza della vita, chi più vive, più soffre: chi più wmmina nella vera vita, piri deve soffrire ( ed è spiegala la dura sori e delle anime fini e dei meditativi). Ma citi più soffre. possiamo consolarci di rimando, più è sicuro di viven, più certo di progredire ... Cri uomini si sono creata uno schema di virtù, un campiouario, 1111,e1sposizione permanente. E pare che tu/ti debbano possederne 1111 po': animati dallo spiri/o del collezionista di farfalle. eccoli che. fi11 dall.t1 tenera età. essi si sforzano di fare qualche prova in tulle e di tutte assaggiare 1111 bocco11cino. Passauo gli a1111ip, are che se rre scordino, ma. se scalfite be11e. trovate sempre una intima 11oglia di avere 1111po· ii quelle doli. di assomi,;liarsi in esse. tutti. E non capisccnv che la vita dere èssere varia. che ognuno di noi ha 1111 suo scopo da perseguire quaggiù e che perla11to deve possedere una faccia diversa dall'a/lro: non s, accorgoni .che persino certi sarlli. i più statuari, quelli più simpaticamente umani. posseggono di certe virtù, ad esempio la pazienza, quel briciolo limite senza di cui si dive11lerebbe proprio preda di Belzebù! Adesso furti vorrebbero essere eroi. o sensibili poeti, o giornalisti (non ,, ques/'11//ima la mauia del giorno? 1 ). Ma, San/o lddio? ! c'è posto per /11/ti! Og111111l0a sua strada. E 11011rompiamo le tasche alla g1:11testrofinandole wntinuame11te sollo il ,mso. come pietra di para.[!one, quel consunto campionario di /ulfe. dico trii/e, le virtù! Dico la verità, che ci si stanca anche dell'esser primi. Da qua11do son nato (primogenito sono) ho goduto del/è considerazioni proprie di colui che è primo. Primo, poppante. nelle gare di crescenza coi pargoli coetanei, primo. all'asilo. nella compostezza in chiesa; citato a modello dalle madri per il rendimento in terza elementare; primo dell,1 schiera dei compag11i nel 'essermi atteggiato ad uomo; primo nel 'essere entrato nei quadri della vita con 1m mio dovere determinato ... E adesso mi ossessiona l'idea di dover~ tenere alla la bandiero del primato in tul1a la mia vita che mi figuro a11cora abbastanza abbondante. Ossessione, sì. PerclH) quand'ero a scuola il voto che per l'ultimo era motivo di ''aia/azo'', era per me segnale di bandiera abbrunala. i. ora, i miei prim,1ti di impegno e di 011ore significand cl,e mi è tolto di essere pazzo come fui/i a vent'anni, significano che tutto ciò che io faccio deve costarmi uno sforzo di riflessione, anche l'amore. E io vi chiedo se non è umano che uno 11 ,w cerl'o punto chieda mercè < che si domandi se. tu/ti i suoi prima/i non siano che una lustra per indorargli una meschina pillola. Ma quel che è peggio è che questa ribellione non mi riuscirà mai perchè il germe del primato mi è entrato nel cuore e, se dovesse andarsene, ne morirei. Ho veduto ultimamente due Pira11dP.l/i. due suoi diversi 1·01ti, quello propriamente esteriore e polemico del "Questa sera si recit.1 a soggetto" e l'altro più intimo del "Come tu mi vuoi". Debbo dire che 1111 Pirandello, lanto intelligente, fan/o effervescente e pieno di brio è maledetta.mente invecchiato e che l'altro. piLì simile a tutti, che non imposta situazioni troppo nuove, ma rivive le vecchie con cuore che non è da tutti sta fiorendo ai nostri occhi in uno sboccio meravigliose. Grande Pirandello. nostro buon maesfro, Ha voluto lo/tare col suo tempo e ha consumato tanto del swJ ingegno in 11nadura battaglia per rifare gli uomini' contemporanei. Ma quella sua opera rimane come 11/l documento rtorico che sta per morire con lui. Rimarrà ai futuri l'altra _sua opera che il superbo ingegno gli ispirò, forse contro il suo espresse, programma e che fa uso del penetrantissimo acume spirituale non per scarnire passeggere posizioni del momento. ma ·per illuminare le pilÌ remo/e pieghe dello spirito. Quelle che nessuna generazione, per q11a11tofaccia. riuscirà a dislendere mar. · Quant'è che non siel'e stati alla periferia di 1111ametropoli? Figuratevi di giungervi in treno, di vedere fui/e le case della campagna assecondanti il molo della vostra carrozza, accorrere a raggrupparsi. a stringersi da presso. Trascinano pezzi di campi, orti. strade polverose. Poi le case si levano in punta di piedi come per guardare 1011/0110s.ostengono fili distesi delle linee elettriche e telefoniche. assumono un'aria corrucciata. un'espressione irritata da certo baccano di autobus e dallo scampaneliare indisciplinato d• sgangheratissimi tranvai. Chiudete gli occhi ed eccovi in città. Ta11/evolte 11011si pensa; ma capita il giomo che questo fallo vi fa senso, vi stringe inspiegabilmente il cuore. E pensate -2 qnel/i che abitano in quelle case, che vivono in quei quartieri con le strade ancora campagnole, senza negozi e appena u.na bello/a fumosa, che non hanno luci nelle strade. Sono i quartieri eccenfrici, i quartieri nei quali, rari, TI/a ci capitano anche episodi terrificanti. Periferia. E la campagna che si accosta o la città che avanza? Sono gli uomini dei campi che si avvicinano al loro lungo miraggio o quelli della metropoli che feniano di evadere dal lungo tormento del lavoro ansioso, del carovita, del pensiero terribile di una anonima morte che può sorprenderti in un caseggiato dai cinquanta inquilini e nessuno penserà a te st'eso e stecchito? Non mi piace di rispondermi, ma 1111/'oggi, lo so già. mugugnerò dentro di me questo pensiero, queste frasi; mi rip_eterà a/l'infinito. fino al punto di addormentarmi questa domanda e il perchè delle ci/là. L'O,'i\INO DEI J'UOCH! Direi/ore re.sponsabil,,, BRUNO MASOTTI Tipoi::rafìa E"ttl('O Lrn1mN1- i\filano, Via Carlo Pocrio, 13 . Telefo11n 22.235 ~2 VIA CONSOLARlì FondazioneRuffilli- Forlì
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