Via Consolare - anno II - n. 1 - gennaio 1941

Compilo nostl'O è narral'c ai lettori la vita prog,.essiva allualc del uostro teatro, tuan n1ano che essa si svolge, scgulta in tulla Italia. Scopo nostl'O è di ,lare una visione appunto pa11onunica, sor.;te1Jnta però da 1111 severo e:::an1e critico, non concepito acea.dcrnicarncnle o assolutist..icamenle, ma rife,.ito invece alle sensazio1tl dei lettori, che ci auguriamo non solo di inleressare al teatro, ma anche di indirizzare ver.$O le forme più· raffir;iate e controllate di gusto cslctico. Inizia1no ]a nostra rassegna con una novi1?1 i1aJiana: (~ Avventure con Don Chisciolle » di Cesare Meano. Fjno a due anni fa solarnenlc i lettol'i riel Corriere della Sern conosceva1Jo la firma cli Meano, in calce, solitamente, ad eleganti corl'ispo1trlenze sull'Ente della Moda. Dopo « Nascita di Salomè » le azioni di Meano con1i11ciarono a salire. " ascita di Salomi.·" è opera pe1·- feuan1enle con1piuta in se stessa, nella quale tulli i sentimenti animalori ,lei tlram1na sono 0111oge1Jea1nentc arn1onizznl i in c1assica « pr0• portio >> e rne]odiea fuojonc, in cui, atlravel'SO una raffinala squisitezza «li 4"lia"logo per nuJla 1naj appesanlÌl.d da ricau10 ce-teriorc verbale, affiora prepotentemente alla fine un significato che, in tllJ cel'IO senso, è alla Lasc dell'opera teatrale del Nostro. È su questo punto che (auguran• cloci cli esSt~r nd vero) noi ponian10 l\foano sulla scia immerliata di Luigi Pirandello la c11i « filosofia 11111ana ll l'a111ore della « Nascita di Salomè" l,a ripreso, non copiandola o intelJigenle1.nenle fotografando]a con1c molti, ma trasferemlola e amplificandola in un clima lirico, fantasioso, cli sogno che per l\feano è il mezzo, non la meta, l'istrumento duttile col quale fissare quelle che egli pensa siano le verità essenziali. Il contrasto sogno-realtà; illusiolle-monclo terreno solletica il. Nostro che l'ha svolto anche in « Meliscncla per mc» e nelle « Avventure con Do,t Chisciol 1e ». Pur riconoscendo alla prima delle due commedie citate una più costruita composizione e più morbida armonia d'assieme, dohbiamo però sottolineare :la maggiore ori&,;nali1l1 scelta per la seconda. ,, Melisenda per mc)) l'ipcle, in 20 FondazioneRuffilli- Forlì un certo senso, l'al'gomcnto ,folla ,, Nascita cli Salomè ,, portato in allro mondo e sostenuto da un'altra e forse più bella leggenda; ,, Avventure con Don Ch isciotte » invece, pm· derivando (secondo una schiclla predilezione dell'Autore) eia una figura creala da un Poeta 111a viva nella storia, per le difficoltit superale cli ambientazione e per la novità di conle11uto e di soluzione, ci sembrano degne di 1naggior pregio. Meano racchiude in sè l'eleganza serena di un c1assico latino, la pie. canle vivezza della commedia del1' Arte italiana,' :l'intelligenza cli un Pirandello, non come piatte reminiscenze o calligrafie scolastiche, bensì con1e rcahà vive e contingenti, generatrici di sempre nuove rea]tà, p'lasinate da uno spirito armo1Jiosa• mente mediterraneo e permeate Ji fiducia nell'idealismo. Da Meano passiamo a Thor111on \Vilcler che è tornato s1i'lle nostre scene dopo il tl'ionfo cli « Piccola ciuà >), con tre aui unici, riuniti sollo il titolo complessivo di " Arrivi e parlenze >l. cc Felice viaggio », il primo boz• zello scenico, piì1 che teatro corn• piuto, può dirsi piuttosto una piac·evolc esercitazione pieua cli freschezza e cli naturale immediata lievità. !\folto pii, complesso il secondo << Lungo pranZo di Nahdc », ant• bic11lalo in una casella arnericaua, jn cui. allraverso una rilmica sue• ccssio_1{c di accennati nrn suggcslivi pranzi JJatalizi, assisihuuo al volgere del Tempo, neH'alito eterno del qna- ]f' nascita e 1norte sì susseguono ci• elica meni e, alleggerite ormai del la sonuna irnportanza che ognuno Ji 11oi attribuisce loro, ma viste cornc infinitesimali funzioni cli quell'univcrsa]e organisrno che è il Ternpo, fonte rii tutto. Qualtro generazioni si alternano nel « Lungo pranzo di Natale ", fissate jn ac111iss·inia sintesi l'ealizzata con te<-nica ardita e con risultati di avvinet•nte dranunaticjtil. Questo allo è, malgrado le apparenze, ir.11preg1:ia10 di profonda lii.Ila. nità, mentre il terzo "Vettura lctlo » inserisce tra dati urnani anch~ motivi di vivida intelligenza. È il viaggio cli un t1·eno, una se• zione del quale, una carrozza le:to, è presa in analisi claU'autore. Dal punto di vista uma1Jo ricord.ian10 H j)crsonaggio di una giova• ne moglie che muore e che dà l'addio a tulle le piccole cose delle quali avverte l'iutima poesia e l'esile ma pur esistente significato ( vedi «< Pie~ cola cillà >1), nonchè i personaggi di cinque viaggiato1·i lJ•aUeggiaLi Hei loro tli/Tcrent.i caratteri. Al cli soprn cli <ruesli c'è una figura cli clemente, descritta con alluciJJata vc1·iti1 e polente c/Tcuo drammatico. Nel campo esdusivame111e iate!- lelluale o (come <licono gii alilatOri di Niccoclemi et sìmilia) letternrio, Lroviarno nn viaggiatore t·la11clcstino che par·1a un Hu.guaggio squisiLH· mente metafisico, i particolari delle ore, forse non bene tracloui, la po- ~izione ~cografì.ca, astronorni,·a: teo• logica che ci trascinano it) pieno sunealismo con « punte " di astrale jntelligcnza. Ancora una volta in Wilder sentiamo gli echi di Pirandello e Molnar, passali allraverso Claudel e su• turati rln tpta pro{oocla conoscenza dell'Arte contemporanea. Più co111posizione però von:emmo in Thornton Wilcler: desidereremmo che egli fosse pii; sorvegliato continuan1e11te, che, accanto a signi .. ficati acldiritlura universali, non si lascias~e sfuggi re delle scialle banalità, che desse insomma alle sue ope• re una pii1 nrrnonica Qrga1Jicità d'insie111e. .Alessandro Brissoni, regista dello spettacolo, valendosi dello sq11isit'l gusto che gli è proprio, addomesticò lo scheletrico linguaggio e la brutale verità cli Wilcler in fom,c sceniche e recilalive pii1 111nane e cord'ialj: si giovò cli parti.co]ari scenografie~ raffinatissirni e di indovinali giuocl11 di luce, appoggiando la perfella re• citazione di tutta la Compagnia dell'Accaclemia. 'Tuue le a1trc 1Jovità, italiane o straniere, rappresentale quest'anno appartengono alla più piat.ta e corrente banalità, merce al minuto per palati che mangiano di tutto. Degne di notevole interesse invece alcune riprese. Con1incia1no con « La co1nn1eclia clell'amore" di Ibscn. I critici che (< fanno l'avanguar• dia ,, per spirilo snohista e autoelogiativo hanno elc,·ato jnni osannanli Hll'jndjrizzo de] dran1nu1turgo nor• vcgese, c·Jassificnndo c1ucsla sua op~- ra, da un quara1Jte1u1io non rappresentata, tra i capolavori. In verità « La commedia dcli\,. 1norc n è g:iustamcutc tra le cose nti: norj cli Ihsen, pur avvantaggia11doz1 di un dialogo val'iopinto, esuberanle in sfumature, sfaccettature, che però rimane più uno sfoggio genia]e di inve1Jtiva clialcllica, che 11011 mcdiLata sostanza uruana. Ottin1a e piena di premurose ollcnzion.i la regìa cli VIA CONSOLARE

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