Il crescere lento dei figli dlÌ fia/11 all'uomo agricolo. rinchiuso s11i C(/11!- pi. Ogni cosa che l11i vede e tasta gli si mostra sempre la medesima niente può essere diverso da ciò che lui Ila fallo: i figli salgono. volta per volta, sulle braccia della moglie. il campo si gonfia di palale sol/errale o infittisce r!1 paglie fmmenlizie. Ma ciò che lo fa durare è la legge: sentir i fusti delle l>iade levarsi dalle s11earterie fine al/e prime finestre della cascina, e insieme a q11ei /11sli salire i ragazzi vociando negli anni. Lui è contento di quest'o. e qualche ;1olta av11iandosi pei sentieri. mentre la /,!.iornata finisce immensamente dietro ie sue spalle. gli viene il pensiero che poc11i hanno qnanto Ila lui. E 11orrebbe dire la citllÌ; lui la rispett,, per tante altre cose. ma muove appena i labbri a nominarla Na il presentimento elle là dentro 11011 potrebbe alzare la sua vnce, e 1111mslico disprezzo gli suol'a dentro la cassa del petto. I giorni e gli anni li passa camminando poco sulle strade, e molle volte lo sentono bestemmiare alle acque ,e ai solleoni asciutti. Dopo asser staio giQvane e poi adulto. ora invecchia appoggiandosi a un pez::o di ramo q11alu11q11e. Ritraendosi negli anni si consola 11edendo Rico Pino e Tonio fare i conii del mercato. e ·scopargli i terreni dal!e gramigne senza pagare operai. E venuto il momento di vedere qualcosa. E intanto sente che 11011sarà tolto dai suoi posti. e di esser ben dentro nei Ire figli. I suoi occhi grinZ(lsi gi11dicano sempre i malanni delle siccità. le piogge e i campi preparati. Eppure. nell'andar degli m111i.la persuasione di vivere ancora ne/l'esistenza dei suoi, gli me/le indosso la tranquilla febbre della vecchiaia. I giovani pensano eh~ è ben vecchio, e gli dicono appena "come tremate. padre". Poi in un'ora uguale a un'allra era. lui si piega. lui /1 lascia: e certe cose eterne r,li sigillano gli occhi. Nuove ragazze-spose porteranno il peso dei suoi nipoti; e pilÌ avanti. anche questi si avvieranno pei sentieri con la stessa fatica elle alla sera calav,1 su/ 11ecchio. Questi continuerà ancora nella voce dei nrwJJi padri e dei nipoti, quindi sarà ancora lui che negli autt111ni venturi. darà l'a11vio alle bestie legate. La sua voce sarà riconosciuta a11che dalle tenere orecchie dei manzi: questi con la pelle fortificata dai foraggi. faran110 i cento passi sino in fondo al prato, ed eccitati dai pun,goli. al/ri cento per tornare indietro. I terreni aperti in due parti quieteranno la fame delle famiglie, e pilÌ lo scasso sarà fondo pi,ì il pane salirà sicuro sino alle 16 FondazioneRuffilli- Forlì loro tavole Se poi si avrà risparmiata la semina dello scorso anno, le donne avranno il viso pilÌ colorito e l'ranquillo. Ma qualora l'acqua faccia laghi SUL campi d'estate. e il vento e i ghiacci inaspe'/fafi dal calendario, maltrattino le spighe, oliera il vecchio riappare dappertutto. ed è S11O il grido! SUOI gli ettari. le famiglie, le case. suoi gli ql-· /rezzi, le sementi, tutto! Quar.do invece l'abbondanza riempie i carri e l'anima di certezze. nè lui si mostra. nè nessuno lo conosce. <;i vedono gli anziani seguire i figli giovinaslri. Questi non san nulla del vecchio. dtmenticano brocche e rastrelli e aprono due rossi polmoni come libere fisarmonit;l1e. I cavalli p1111/a11l0e ungllie fino alle stalle. e i cascinali ,111' entratu di quei carri si aprono fel!ci come dalla terra al cieln entrasse la Pasqu~. ❖ Qui il discorso si chi11de. ma niente è pitì giusto di quella contentezza. perchè il bene è l'addizione finale di tutte le faliclle. Il sudore vien dopo. calando dal piede, eccita i fusti vegetali. Invece la privazione l' /'alfabeto che perpetua i poderi e le famiglie. Fatiche e riposi sono il dare e l'avere che ognuno scalda l'altro; e tutte queste cose ve11gono dalla considerazione divina che governa apertamente. dalla giustizia d11nq11c.dal non plusul/ra del mistero. GIULIO TRASANNA Il METODI SPICCIATIVI. - In una nota [" Leggere libri " in Meridiano di Roma 29-12-XIXJ O. Z. dice cose esatte intorno allo sforzo d 'alcuni editori di rimetter sott'occhio in veste nuova libri, se non fondamentali, certo assai giovevoli alla conoscenza della storia e delle cultura d'Italia. E se è giusto il riconoscimento all'editore Laterza di Bari, va notato inoltre il contributo di altre case editrici italiane. Si può dire che tutti i più attenti editori dedichino cure al patrimonio culturale del nostro passato, per ripresentarlo su larga scala al pubblico d'oggidì. Mondadori e Rizzo/i hanno collane degnissime ; Zanichelli è infaticabile nel rispolverare peosia dell"antica Roma ; proprio in questi giorni Garzanti presenta una nuova collezione di classici (70 volumi circa) intesa a render familiari a tutti I 'opere del nostro passato. Quel che però nella nota di O. Z. non si capisce è il sistema suggerito per diffondere ì libri fra i let1ori : " Visto che non s'è ancora trovato altro mezzo efjicace per istruire il pubblico, vorremmo che i libri circolassero, servissero, diventassero in un parola indispensabili. E per risolvere la crisi (se c"è) del libro non c'è che chiedere e volere gente sempre più pre• parata, coltivata, educata "· Gran belle parole, ma - di grazia - O. Z., tanto efficace consigliere, saprebbe suggerire, risolta la crisi del libro, il metodo per cc chiedere e volere gente sempre pili preparata ecc. >>? ■ EDIZIONI DI CORRENTE. - A una lunga serie di libri daranno vita le Edizioni di Corrénte nel 1941 : "Lirici spagnoli e sud-americani II a cura di Carlo Bo, u Poesie n di Vittorio Sereni. u Il figlio del farmacista " racconti di Mario Tobino, u L'odore della città u racconti di Elio Vittorini, « L'Arlecchino errante II di Enrico Fulchignoni, u Giornata nel tempo )) di Ernesto Treccani, u Storia e poesia)) di Giansiro Ferrata. " Quaderno di fotografia" di Alberto Lattuada. Il programma si commenta da sè : è una testimonianza di coraggiosa fiducia nella vitalità artistica del nostro avvenire. S tintende : qualora sia mantenuto, chè un 'altra casa editrice, pur seria e benemerita nella leueratura nostra, ha - t"anno ora appena passato - lusingato e deluso l'aspettativa di chi s·era letto e riletto il programma delle pubblicazioni. ■ PROMESSE. - Il discorso vale proprio per Va/lecchi. In un volantino gialliccio s'era avuta notizia la primavera scors1 d'una infornata di volumi ricercati invano poi nelle vetrine dei librai. Eccoli : " La sposa bambina » dì Alfonso Gatto. " Misteri della città » di Ar~igo Benedetti, u Cronache di poveri amanti u di Vasco Pratolini, u La ventura delle riviste II di Augusto Hermet, u Motivi del tempo n di Arrigo Ghiara, 1< Povere donne 1) di Armando Meoni. u Esemplari 1) di Oreste Macri. Ritardi o rinunzie definitive? Se le lagnanze degli editori nei confronti del pubblico sono spesso giustificate, sia lecito a questo. una volta tanto. di rammemorare a quelli l'antico proverbio : che ogni promessa è debito. ■ RIVOLUZIONE. - A dimostrare che la nostra cultura in questo momento di particolare importanza storica non s'è ritratta intimidita. ma al contrario coraggiosa e vitale resta in prima linea. contribuisce assai (( Rivoluzione n, foglio letterario dei più sanguigni oggidì. Ha preso l'iniziativa di affiancare al giornale la pubblicazione d'una serie di volumi di alcuni fra i giovani più preparati e convincenti della letteratura contemporanea. E' già uscito il racconto di Antonio Delfini : " Il fanalino della Battimonda "· Seguiranno : " La poesia con Juan Ramon H saggio critico di Carlo Bo, ci Un uomo solitario >) racconti di Giuseppe Mesirca, (( La siccità» racconti di Romano Bilenchi. u Marco )) racconto di Piero Santi, 1< Voci della Germania d'oggi 11 saggi critici di Rodolfo Paoli. ■ DEL RACCONTO. - Coll'aria di dir cose divagate e scherzose G. B. Angioletti in (( Come non si scrive un racconto» (u Oggi» 4-1-XIX) mette a bersaglio certe punture che potrebbero far rinsavire qualche scrittore. Non s'allude a ~iovani [fin troppo stringati e " in forma nl, piuttosto a quei pennaioli di mezz"età che VIA CONSOLANE
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