Via Consolare - anno II - n. 1 - gennaio 1941

ciechi in ascolto So,w bianchi di viso, co11,torti com.e pia11te cresci11te nell' ombrci: unn srdvn di uisi senz' occhi, olivi se11za fronda. Se, r,( di là della tenebra, lei voce s'alza di uno .<trum.ento, si libem l'ansia dei volti, ,na cont<J in un cosciente sniarrimento. Qmuulo tace, le pa.llicle membra riappaiono a terra legale: fronti basse o gole rit'ersc, fermi i cigli e le mani turba.te. S01w ancore• ww spoglio filare cl'aninic in catl!na, nu,, l<i musicai in esse ha, dipinto inirne.,zse vetra.te da chiesa. GIANNA ROSA MURRI mattino l,e gioconde colline illumimtle da un semine chiaro d'11li1;i .,i destarono nel ma1ti110. Sc«lzi fanciuUi dai rossi C(tpelli, i miei sogni corsero sulla n1,ari11a, rnondi di voci not.turne. Il cido s' ciprì come conci, iglia; si ridestò nel ~-olc, trcnuu,do, la nuit1uti1u1, gioi-n di fresche ore ge'llerat,e dcil 111,are. VITTORIO BONICBLLI canto per la sposa lJ.o,lrti i giorni innoccn ti, al sogno nierùliano uscivi, conte u,n fresco grillo, 1nna. Chinavano il gesto sereno (Il tuo passo gli spazi illimitati. Te non currwrt i.l t1amo11to /r,.<intdiiero. Non mutavi il viso, ignarti incontro al s110110 delle selve. Poi ti f11ro,w ru;ca,1t", affiorata nei folto brulichio esile come oblirtta spiga, gli inesperti miei wirfi. Le vene rigonfie ti rapirono; /rugarotw le carni tue i111111acolllte. Qua.$i in una cahna offerta simi/.c, v<•nisti ni n1it!i occhi coprendoti il seno. O giovi,ie::;za della S/JO,<a ! Colata nel mio corpo, respiravi. Non ti fecero altra. che il mio divino <tlito. Dietro l(l,1nbi·n1no, cume 01ulc, le tue sere fanciulle, i t1wi giochi, app<tnnate voci delln memo,ici. DistllCcrtL<dt a esse, le guardavi nel 1110 breve giardino di giovinezz<t crescere, conte te r,nct volta. MARIO ORTOLANI VIA CONSOLARE Fondazione Ruffilli - Forlì GALLERIA INEDITDAEL8L0'0 SEQANTINI Abbiamo intenzione <li wuu,re u.r,a leggera ricognizione sullu pittura no~tra del secolo scorso. No11 vogliamo maturare i ,wstri giudizi, 1,oichè 1radizioni e iflusioni ve 11f> son per tu.lii; comwu1u.e crediamo che questi <tJ}JJWHi di online domestico J>OSStmo tener ,,;veglffl la memoria, a mot/o di esercizio. Snppiamo com.? le teste facili nbbo,ufino in 1Ju.C1lw1que ordirre e in qual,mque ramf}o, Sf}ecie nella cultura, e pnrtfr:olarmelllc nella poesia e 11ellc arti. age,ulo da !.. rami,wcee dove noi vorremmo {,ori aperti, pap<l• r:eri magari, ma autelllici, se11z,1 falsi imralci e brutte i1u1uiuaz!oni. Ci è venuto sottomano questo ,,iccolo studio di Segantini; ne riprodurremo tle,z!i altri, inediti semmai. e di nu.tori diversi, /Jltr tli giovnrc nlla nostro libero edurazionc ( tJOlemica). 1<11110 JJCY fo. r~:;é.c;ci. Questu piccola tela ra11presenta u.uo sttulio del pi11ore lom• bardo per Ul s,~a Alpe <li il'laggio. l.a 11e1111clfota è vivuce, priva di miuu:i•.: tlescrittive, divisioniste. L'impastazio11c è <lu.1tile, 11i1torico, impressionista. La 11Mll· tagna fa mole co11 UI Lu.ce del bi.<mco. I prati son detersi di vercli (11011 verdi di tubetto, pseudo-lirici, ìacili ai diletllmti d'oggi), verdi sporc<tti e sug!(cstionati do una Cflpacitù visiva "interna" (oppunto non solo i/al tubetto}; vi sono persino chiazze rosa, e u:zurre inaspettate, spregilulicatezze che dw1 piglio fllla. tlescri• ;;ione somtmlria, e provoccmn una mmos/era pittoricn e poetica non rn[!giungibile al primo che C<rJ)ilCiLn pillura. Pnichè l'operct cl'arte si disti11g1w sempre cfo un suo certo J>etrne/Uo (euritmico), un suo fervore crrlimrtivo, dor:P la mn<lula:ione del polso si fu ·luce e stile qrwsi u rivalsa dell'ist.into davcmti al mo,ulo collocato, alle cose SJ>azfote, e cromat.ic!te. È questo agire istintivo che n uoi interessa, dopo che l<t scol.astica moderna ( cubi,rn1u e astrai.• tismo) hn 11egaln fo "natura/ 1 , impone,uln mm razio11alitù chiusa da cui i giovani d'oggi più acuti vogliono lil)<'rar.~i. Per esf}erimento abbiwuo pubblicato r1u.esto cliché, efficace seppure modestr'.ssimo. Per gli inquieti abbiamo .f!.crille <1uestc righe. G. T. 15

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==