Anno Il GENNAIO 1941-XIX Numero 1 --------------------------- VIA CONSOLARE Din·lla da PAOLO S1LL111BANI ,. AHMANllO HAVACLIOLI In ,111.e.'ìto llflmflru scritti ,li: A.rn1,111,lo Ravuglioli . Auguslo ferro • Ale,.f:amlr,, Poll1'i 1H1:,..(l·o - Guido Hcr;--elJini - l!i;'> l3crri - F.zio Colombo - .Piero G,ulcl.i-Conti- Enrico Aforoviclt - Lit.ero Oigiarelli - Bcp,le Co~la - Giulio Tra:-.unna - R:iff,1clc Oc Gr.1,la - P:wlo Cras~i • Cc:-:arc Me:1110- :Mario Fan,di Giuiio Pat.·U\'Ìo • Rcmw Henzi~ c,•f•. Poc.;;ic,li \ìi11orio Bnni,·elli . M:WrinOr10!:tni • G. Ro.,a Murri . Siro An~eli . Giorgio Caproni . Fr:11w(1Lup:,ri;.1. J\111,richc ,li le11era1ura, 1c:Hro, t·i11c111.1. Ha:-i::egna elci IC;.tlri Gù1'"". Cop('rlina e di:-cgni ,li Dttdi Or:--Ì. Direzione-Amministrazione FORLI' • Palazzo Littorio C/C poslalc 8;6395 MILANO - Via 1\fo111evcrdi, 9 fltlMA - Vin OrazÌ1}, 25 Abbonamento annuo Sostenitore e per Enti Benemerito L. 20 L. 30 L. 100 6UF GRUPPI FA~CISTI UNIVERITARI __ DI FORLI E DI RAVENNA VIA CONS()/,ARE FondazioneRuffilli- Forlì PAROLE lo credo che sotto il mito del pomo del bene e del male i testi antichi abbiano voluto lasciare memoria della comparsa della parola sulla terra. Allorché, nelle primigenie fofeste rintronate dai barriti approssimativi dei mammut, dallo scroscio senza senso dei torrenti tumultuanti, ticche-- taggiate dall'usignolo che imparava a riempire i silenzi di melodie gaieotte, Adamo gridò, nella stretta del dolore o nell'ansimo dell'amore, tutto che era animato sulla terra dovette arrestarsi nell'incubo del proprio fato. Quella voce era segno di una volontà, era strumento per moltiplicarne lontano, per anticiparne vicino, gli effetti. La beata incoscienza della vita del globo fu uccisa e, sorto il protagonista cosciente e volontario, la vicenda del mondo ebbe inizio. Con la parola il pensiero ebbe virtù di agire rapprendendosi e tramandandosi m giri di frasi; nacque la logica che concluce la intuizione prima alle 1cmote conseguenze; cominciò il difficile cammino sull'orlo allucinante del dubbio, la terribile marcia sul terreno minato dei conflitti essenziali · Ira senso e ragione, fra piacere e onestà. L'uomo ormai era, con tutte le sue forze e le sue conseguenze. Ogni caratteristica umana subi sfregi ùal tempo; cosi, dicono, la nativa forza, oggi umiliata, cosi la memoria delle cose passate e sopraterrene, cosi la tantasia e la stessa fecondità. Soltanto l'eloquio, col passare del tempo, si perfezionò. Dal primo muglio nacquero lingue e gruppi di linguo, dialetti e tutto ciò che i glottologi san meglio di me. In qualche tempo gli uomini preferirono essere feroci e dimenticarono la pietà e i moti gentili del cuore; altra volta, per affari di cuore, vendettero invece, con la propria chioma, la vita; certi secoli furono ribelli alle leggi di Dio e il Dio irato. abbandonò gli uomini nel trogolo porcino; altre epoche vennero che trascinarono salmodianti fratrie per le strade e il pungolo severo affrettò gli slanci misti.ci. Tutto che era umano sobbalzò in una continua vicenda sdipanandosi tra la polvere e l'altare; soltanto la parola nòn perdette mai il s_µo dominio, pari in questo alle funzior,i tondamentali della vita vegetativa e riproduttiva. Il togliersi la parola si assomigliò all'eviramento e cosi le storie narrano spaurite di antichi mutilatori di se stessi, come di cenobiti che vissero aecenni di silenzio. A dono si grande e tanto necessario alla vita mortale non poteva mancare un culto. E infatti, ad ogni stagione germinatrice di nuova storia, rinacquero le famiglie dei sommi sacerdoti, dei flabellari e dei sagrestani del tempio della parola. Vanità di corti, religioso rispetto· degli astanti, stupidità di volgo donarono diversi atteggiamenti e diverso costrutto e fecero si che un abate Casti potesse occupare vivente il concetto ch'era forse toccato all'Alighieri, in vita. E quale più, quale meno, tutte le epoche conobbero la genia dei professionisti della parola, dai so.llsti, moventL<;i secondo un principio logico, agli improvvisati venditori di fumo, da.JJ'Arcadia pargoleggiante ai cruscheggianti invecchiati. Per tutti costoro, un giorno, Aristofane inventò le ,, Nuvole 11. È forse di dubbio gusto parlarne in testa a una rivista, come il discorrere di 1
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