del film e sono un po' il aeus ex machina dell'azione. Il manichino di Lauretta, la commessa, è una perfetta riproduzione del sori:iso smagliante di De Sica, cioè Bruno; ~ manichino col suo vestito di sciatore ispira e conclude la prima parte della storia d' amor-e di Laiuretta e Bruno (gita in montagna); è ancora il manichino, col suo fi:ak nuziale, che fa desistere Laura dal folle tentativo di gettarsi nella tromba dell'ascensore, e fa prevedete come necessariamente la storia di Bruno e Laura dovrà finire ,come tutti i film di Camerini, con la punizione dei cattivi e il trionfo, con nozze, dei protagonisti. Macario, dopo il precedetllte insuccesso (1933) di «Aria di Paese » è tornato trionfalmente allo schermo, guidato da Mattali. Ma oltre al regista il successo è dovuto in parte grandissima agli sceneggiatori Metz e Stenc. L' umorismo di Macario è un umorismo trascendentale (ìl cavano che par.a in « Imputato, alzatevi»; il dialcgo tra l' immagine dello zio morto e Macario in « Lo vedi come sei?»), basato sul!la scemenza detta meccanicamente, con convinzione e serietà; non è cecto un umorismo facile, ma piuttosto cerebrale. In « Imputato, alzatevi» vi sono dei momenti di pura cinematografia: la rissa nel ritrovo notturno «Mariette » ricca di un brio e di una spigliatezza che non ha nulla da invidiare alle mig,ìiori pellicole del genere. I gicvani quest• anno si sono fatti onore e si sono giustamente affermati. Primo fra tutti ricordiamo Piero Ballerini rivelatosi con « Piccolo Ho- •tel » alla mostra di Venezia, e che ha Poi conformato le sue ottime doti con « E' sbarcato un marinaio•· Ballerini, vede le cose da un punto di vista umano e reale che commuove. Egli inoltre ha saputo lanciare in questo suo film degli atitorl giovandssimi che si sono rivelati molto promettenti. Corrado d'Errico si è molto coraggiosamente accostato a Soc,:ate nell' interpretazione di Zacconi; ne è uscito del teatro filmato, che se non altro Anno I V I A. e MENSlLE DI POLITICA E cl servirà per ricordare la grande interpretazione teatrale di Zaccom. .Messandrini col suo « Abuna Messias » ha dimostrato le sue buone doti; ma il film, o!tre a tutto, è appesantito da un monitaggio sbagliato. Neufeld ha fwtto sempre del mestiere, del cattivo mestiere, anche in « Assenza Ingiustificata» che ha ottenuto grande successo presso il pubbl:co. Gatllone ci ha dato diversi film «cantati» e solo con « Manon Lescaut » sì è sal,vato dalla mediocrità. Per conclude,:e vogliamo ricordare come anche quest' anno numerosissimi siano stati gli attori della scena ad interpretare le più sva,:iate vicende cinematografiche. Troppo lungo sarebbe parlare del loro apporto, quasi sempre negativo, al cinematrografo. Solamente consigliamo ai De Filippo, che hanno voluto gira.re un film tutto per loro, di ritornare al teat,:o, come del resto hanno fatto, dove possono svolgere un'attività più adere111teai loro mezzi artistici. Oh, no; mia cara lettrice, non dovete prendere troppo a,lla lettera quella espressione che mi rinfacciate e che io ho avuto la disattenzione di lasciarmi sfuggire in uno degli scorsi numeri. No, no; non sono poi vecchio come Matusalemme. Potrei aIJ1Zidire - se mi piacessero i i,.; paragoni fioriti - di avere ancora un sel'to di giovinezza esubera111te la quale non sfigurerebbe affatto accanto alla grazia puntigliosa che si annuncia nella vostra lettera. Delle volte, a noi che scriviamo, vien fa~to di sentirci improvvisamente tanto più vecchi dei nostri coetanei; infatti, pensate. Quando 10 AGOSTO o N s o D'ARTE A CURA DEL GRUPPO FASCISTI scrivevo il «pezzetto» illlcriminato, gli amici lo sapevo - erano partiti per la spiaggia. Con quel caldo un cevto refrigerio fisico e uno smorzamento di pressione morale non sarebbe andato male. Invece, l'Omino dei fuochi, fedele alla voce del dovere, doveva rimanere sulla breccia perché questo era il compito d'un rubrichista di rivista. Cosi, dovete perdonare se il povero individuo si è sentito d'un tratto una cosa diversa dagli altri, ha creduto di leggere più a fondo nello spirito delle cose ed ha assunto un atteggiame111to decadente. Ma la sostanza, credetemelo, la sostanza dello scritto rimaneva quella: e. dopo questa spiegazione, certo anche voi lo comprendete meglio. I rapporti fra i giovani e le ragazze, li conosco. Oh, se li conosco ! . .. Quando un treno lumaca ci abbandona sulla banchina di una piccola stazione ferroviaria, noi ci sentiamo più spaesati, meno tranquHll che quando un «rapido» ci sbalestra nell' andiri'Vieni della Centrale di una metropoli. E facciamo allora delle strame considerazioni. Questa gente che ci guarda interessata, pe:isiamo. conduce una vita cosi diversa dalla nostra. Di politica, che sa ? Di movimenti culturali, che si interessa ? SOitanto, un certo giorno, vede i figli partire per la guerra o dedica una strada fra i campi ad un illustre poeta sconosciuto. Sono a,tti riflessi, non spontanei. Ma di suo, che fa? IDI suo fa una cosa semplicissima: vive. Cosi nelle nostre case, dove c' è qualcuno che vive soltanto di noi e che si mantiene in vita solo per poterci dire: sei stato bra,vo, sei stato buono, senza farsi tanti perché. Di notte la città diventa improvvisamente nostra. Tolta dal mezzo tutta la luce del giorno che allontana le cose, eliminato il traffico scorusacratore, ridotti a pochissimi i passant~ le vie sono per noi. Possia,mo restare al centro della carreggiata, infischiarcene dei semafori dormicchianti, possiamo fischiare e cantare ccme dei pazzi o dei maleducati. Perché tanto, allora, la strada è I& ruostra e delle stelle. L'OMINO DEI FUOCHI Num. 9 L A. R E UNIVERSITARI DI .-ORLI Direuore: PAOLO SILJMBANl - CBndiretMre: ARMANDO RA VAGLI OLI - Responsabile: BRUNO MASOTTI Direzione, Redazione, Amministrazione: Forlì - Palazzo Littorio - Telefoni: 65-67 (Direzion11) - 64-35 (Amm.ne) - C.C. Postale 8-7260 Per !,, i11.rerzin11i: Ufficio Centrale di Pubblicità e Propaganda - Bologna, Via Roma, 6 - Tclefono 24910 TIPOGRAFIA DEL LITTORIO - FORLI. CORSO DIAZ 5 - TELEFONO 64-03 VIA CONSOLARE 27 FondazioneRuffilli- Forlì
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