biografica prepoota al volume <L'amore•· Soprattutto in « Giovani• vi ,sono alcuni racconti bellissimi, ottl.ma:mente costruiti. densi di dramma contenu'to. a voHe foschi e tovbidi, e a volte stranamente limpidi. E' difficile trovare pr,ecedent!, modelli o accostamenti a Tozzi. Probabilmente non ne ebbe. Degli scrittori italiani. ho già detto; ma da tutti Jontano, distaccasto. Dei modevni Jo si potrebbe accostare al Joyce del primi racconti. a'l cruale somigli.a per certa fissità d' uominJ, La cui vita pare non debba avere nè un pri.'lclpio nè una fine, e di cui l'attimo ra;ppresentato è fine a se stesso. SI è molto parla•to dei Russi. In elTetto egli è molto vicino ad alcuni di essi: ma piuttosto casuaimen te. senza averne coscienza. ,Forse non li conobbe che in maniera superf,clale. Il s-uo atteggiamento di fronte alla vita, del resto, non giustifica tale accostamento, nè una possibile derivazione: anziché qua4cosa di assimilato, ii mondo ai Tozzi è l:l suo stesso mondo. :,dd!iritturo se.nza possibilità di ~vasione. E tutto ciò che v· è di doloroso, di triste, di d1sperato nei suoi pers'.)r.aggi e nelle sue immagini, non è nulla di estmneo, iCI! soggetti.vo, ma appartiiene alla vita .stessa, è ne!J.a vita di tutti i tempi e di tutti i popoli. Ma il problema vero di Tozzi non è di natura artistica, bensì etica; o meglio, l' una si riflette ne1l' altra, e nelil' a~tra ha radic' ed effetti. In questo senso ancora molto c' è da scoprire in Tozzi: si può dare alla sua opera un significato o una giustificazione impensati. ma più veri. Il suo mondo morale è tuttora non conosciuto, qualcosa di sigil1ato, senza aJppigli: come sempre, averne la chiave ,può permettere la più vicina comprensione de.Jl'artista. Il problema di IF'ederlgo Tozzi è essenzialmente morade. A leggere le sue opere stupisce una certa uniformità grig•i:a, che le avvolge; ma sopra tutto si avverte un senso in'deftnlbile di incompiutezza, che noi ,giusti:flchiamo col non aver l'autore saputo o potuto es.prlmere compiutamente la sua sfera Urica. Invece, forse, si _trat>t.ad'altro. L' incompiutezz;a rpuò essere li risultato di tutto un modo di vedere e di sentire, di una l])llrtlcolare situazione spirituale dell' .autore stesso, che si riflette nel suo mondo rappresentato. Può essere Insomma la forma estema di una insufflcienZJa intima, nascosta, di cui l'artista ha coscienza, ma insieme sa di non rpdtersene 'liberare. Jnsuff!ctenza ettca, diremo rper definirla, dan'do al concetj;o <Un signiflcato ,ampio, comprendente le più rprofonde attitudini e facoltà dello spivito. Essa si manifesta In modi diversi, e di diversa natura. Prima di tutto nel personaggi: uomini senza volontà, che non combattono, non ,gioiscono, ma semplicemente solTrono, spesso inerti, passivi. Passioni torbide, senza sfogo. Sentimenti foschi, tortuosi. E tutto, badate bene, mera vigliosam~nte 11.'aiprpresentato, perfeùtamente realizzato dal punto di vista artistico: soltanto che non convince, perché si vorrebbe qualcosa di più, che si dntuisce vicino, che si vorrebbe presente. Ouinto Ghermandi: La Gioventù co~tinua la Rivoluzione (particolare) come per <Una redenzione nostra e dell'autore. Forse ,non si tratta che dell'eterno problema, del bisogno di volgersi alila poesia quale mezzo di ele,vazione, di llberozione, di ,purezza. Ora dn Tozzi tutto questo non esis,te che .in minima parte: non so se si IJ)ossa definire pessissimo; certo è qualcosa che non cl eleva, non cl migliora; non scopre la ~rte migliore di noi stessi, nè la persuade, nè le aggiunge ;nulla. A volte si ha la sensazione che guasti la povertà del soggetto; invece si tratta della povertà delle intenzioni, rpovertà ,n,abiva, di natura morale. In essa è il nodo del1' insufflcenza di Toz2ii. La tecnica stessa del racconto, che pure dovrebbe esser,e qualcosa di esteriore, conferma il sospetto: ,pare che Toz2ii ,si aggrappi alle cose, •tanto è forte l' .aderenza ,e la diSIJ)erazione della sua mallliera di descrivere; come per un estremo tentativo di credere in esse, ultimo e consarpevolmente inutile a.pplgllo, ,per non lasciarsi trascinare via verso l!l nulla. C'è infine nascosta tra le parole un'angoscia impietrita senza sfogo, che fa paura. L' <Uomo si rinchiude nel suo dolore, che è affanno, dlisperazione oscura. Le figure son rigide per troppo dolor,e; nulla è risolto, nè rpuò essere risolto. Grava sul personaggi una disperata inerzia che li ap- ,pesantisce. Si avverte ovunque ,1a rpresenza di uno spirito Immensamente puro che non ,è riuscito a libemrsi da una specie di spoglia terrena, che lo nasconde, lo sporca. Stupisce e addolora la presenza cosi f.requente di creature senza ,gioia, che non sanno ridere. Mentre a volte si i.ncontrano ,paesaggi e figure 'd,i una purezza chiara, ,pulita, cristallina. Ma quasi ov-unq'lle tristezza e dis,faclmento. Poi note uniche, lunghe fino al singhiozzo; e una al di sopra di tutto: sfortuna. E in più la cosclenro di non sapersene ,iberare, ;per una specie di colpevole fatalismo. Impossibilità pensata di rea2ione. Ma alla fine Tozzi si sarebbe risollevato; .alla base della sua esperienza lirica avrebbe certamente saputo portare la sua retta, operosa., eiCI anche chiara maturità; avrebbe saputo innalzare li respiro della sua arte, come innalzato si ero il respiTo della sua vita, pur abtraverso le privazioni di ogni giorno. Quando mori si perdette un'anima pura, intatta, nobilissima; e certamente un grande artista. VIA. CONSOLARE
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