Via Consolare - anno I - n. 7-8 - giugno-luglio 1940

.. jfare gli italiani Soli~arietà ~ello spirito Dietro i cannoni, cioè sulla linea del fuoco. Ma più addentro: ai servizi. Poi alla vita civile. Se non c'è lo spirito, l'acciaio non conta. Le parole di Mussolini sono la prima dL·rettrice di marcia: .impegnano. Lo spirito non era smobilitato: i «fatti» non l'hanno s01preso. Ed è venuta la vittoria, e verranno le altre. Poi verrà la vittoria sulla vittoria: lo sgancia, mento dello spirito della smobilitazione. Il popolo italiano avrà un lungo periodo di pace e di benessere: come lo sta meritando. ' Ma la nostra grandezza è nell'asdutta robustezza del castigato. Lo spirito rimarrà vigile. Per opera specialmente dei giovam: Dei nostri meravigliosi giovam; fierezza prima del Condottiero. Intanto lo spirito conduce la guerra. Con la sua segreta potenza, non concessa all'acciaio, della facoltà d'evadere dalla costrizione del tempo: non distrugge con la morte, si dilata secondo riserve che si sono accantonate in proporzione della nostra volontà. Ognuno di noi è in pr.imo piano con le sue responsabilità Nessuno è staccato. Dalla linea del fuoco, ai !{angli vita!L; ali' ultima cellula della vita nazio, nale, ogni elemento è colle!{ato, interdipendente, corresponsabile. Non c'è gerarchia di mansiom; c'è gerarchia di _valore. La mia guardia al bidone di benzina vale la prima posizione d'assalto, se in me è lo stesso spirito pronto, la stessa dedizione suprema. Nuova concezione totalitaria e trascendente del dovere. Il mio valore mi supera e s'inserisce nella prima arma della mia patria. Un arricchimento del mio spirito potenzia la nazione, un impoverimento la depaupera. Una mia rinuncia nello sprrito è un tradimento al mio popolo. La sorveglianza sui miei atti deve approfondirsi nel controllo del· movente cèntrale. Per que~m superiore sviluppo delle conseguenze. La prova ha fatto adulti' i più giovani: Una maternità guadagnata nel superamento faticoso del/' istinto. E perciò salda. Lo spirito ha necessità contrarie a quelle de.l/a carne. (Paolo di Tarso) Ogni acconsentimento ai gusti della carne - nel senso, nell'appetito, nell'ambizione - con, crasta la nascita dello spLrito. Il « vir » materialistico era l'uomo della piatta realtà, e prendeva i giovani meno scaltri. La VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì 7

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