iLa sera del 29 otltobre i quadr.umviri, a Perugia nella piaz7lll dei Signori da vano al popolo l'annuncio della conquista fascista dello Stato. La M0.reia su Roma era stata però so1tan to una linea di divisione fra due mondi, un filtro per vagliare idee e uomini. Ma là rivoluzia.ne vera cominciava allora. Poiché più che distruggere si trattava di costruire e il Fascismo è tutto sete di costruzione, costruzioni morali e giuridiche, ma anche e soprattutto costruzioni fisiche, concrete, quelle che dànno I.a gioia di v,edere la pH.a dei mattoni salire al cielo e segnare l'orma di un popolo che ha camminato su questa terra. Be.l,bo è sempre al Ja,voro. E' arrivato il momento di attuare.la riforma socia.le per la quale aveva Imparato ad amare la politica; occorreva la.vorare molto, assicurare ,prestligio e 'l)otenza al:l' Italia, affinché essa potesse dedicarsi con un certo respiro a.Jia sua· riforma interiore e soprattutto perché le nuove forze fasciste potessero fino in fondo compiere que,1la rivoluzione morale che si !mponeva fin dal Risorgimento: distruggere 11 borghese e fare l' italiano. A ca'l)o della Milizia e poi nel1' Economia nazionale, flnchè col •lampo del genio Mussolini scorge in iui l' uomo che potrà dare a1la • Nazione una flotta del Cielo .gareg,glante con Quella del ffiQre; reorge in lui l'uomo adatto all'un.- presa che è tanto questione di cuore, quanto problema di massa, nella quale non \Sarà conquistata la vittoria vera flnchè il vertigilno5-0 valore del singolo• non sarà moLti'l)licato nella cadenza di ii11numeri motori rombanti. Nasce l'ala. d'Italia. E .tutto il nostro popolo generoso, il nostro che è popolo di fantasiosi, di •trasmlgratori, di tpuri, e1eva lo sg.uar: do al cielo, ammira le ali d' argento, le canta con D'Annunzio, si assoggetta ad ogni s,trettezza economica, purché l' ]ta,lia abbia la sua Aeronautica, purehè un giorno si possa combattere ali' ombra, sotto un nembo vibrante di più pesanti dell'aria, sorretti dal ·miracolo deHo spirito. E' l'epoca eroica che noi tutti ricordiallllo; 1' ora . che ha inciso come nessun' aura ne.Ila coscienza italiana e ha provoca,to l'ampliamento della nostra visuale, ,ha a,l- • targato i nostri orizzonti, ci ha dato il senso delle nostre 'l)osslbUità, non secontie a quèlile di nessun altro popolo e cl ha perfettamente schiarito la possibilità dell'Impero d'Italia nel mondo. VIA CONSOLARE Fonda~ioneRuffilli- Forlì Ferrarin, Del Prete, Maddalena, Cecioni, Cagna, le imprese del Polo, Dal Molin, Agello, Dona,t,1: sono nomi e sono tappe del progresso della nostra a;Ja affeiimantesi in virtù delle doti del vecchio .ceppo italico. Ma altri nomi -ci sono: Flat, Breda, Marchetti, Piaggio, Mazzotti, Caproni; è questa la schiera degli ideatori e dei costruttori delle nostre flottiglie. Balbo agisce su questo duplice materiale; la tecnica e lo spirito; ,i' industriale e il volatore; la materia e la poesia, ma non sapresti dire dove f!Jnlsca l' una e dove cominci l'altra. Il problema organizzativo sarà sempre il più arouo in ,r,t,alia; quéllo la cui soluzione ci darà la laurea di Nazione completamen,te matura. Occorre che il desiderio del primato, lo spirito di emulazione, l' orgoglio della propria personalità, non ti facciano dimenticare l'uomo che hai a stretto contatto di gomito; egli è per J;e, tutti gli altri, egli è la Nazione; non devi perderlo di vista. Balbo organiz~tore, Balbo, soldato di temperamento, sente questo. Eccolo quindi a. risolvere il problema de1le scuole che diano masse di aquilotti, eccolo ad offrire banchi d'i prova superbi per le virtù d'assieme della nostra Aviazione: le Crociere. E per prima la Crociera del Levante fornisce la prova della preparazione degli uomini e dà per affermata la tipica virtù della nuova arma: •la <llscipJ.ina. C' era un' impresa ali' ordine del giorno di tutti i piloti del mondo; la traversata atlantica; l' immensa distesa delle acque, i due poli della civiltà moderna, terre ricche, popolazioni per tanti vincoli legate al continente europeo; moi.ti erano i coefficienti che spingevano al grande balzo. Oggi, che linee regolari collegano l' Europa ali' America, molto ha perso del suo fascino l' i!ll'Presa degli isolati pionieri. Ma ciò che Balbo, e con lui l'Aviazione italiana, fece, possiede ancora oggi µn pieno e non superato risalto. Due flottiglie aeree tra versano il mare, prima da Bolama a Natal e a Rio, poi dall' Isianda al Labrador e agli Stati Uniti, e nel ritorno, alle Azzorre. C'è, se v-0gliamo, un pò di ingenua ammirazione in Balbo per i paesi americani. La grandiosità degli impianti inid,ustriali, il bea'lessere largamente diffuso iil1 quelle masse, come si credeva, facevano ongoglioso il Ministro dell'ala fascista di ottenere per la sua creatura la consacrazione di quel popoli. Ed è in fondo giustificabile, nell' Itaàia ,giovanissima, ansiosa di progresso meccainico, l' essersi ad un certo punto fabbricato il mito americano. Che esso abbia dovuto illl seguito crollare, non è poi colpa nos,tra ..... Ma nell'intento di Balbo c'ero anche il desilderlo di portare una nuova ondata di fede alle collettività italiane vlveruti all'estero. Poiché tra i ver,bi del Fasclsmo, accanto al cos_truire c'è lil. camminare, l'espandersi, non si pote'Va restare ifidi1Ierenti nei conJron,ti del naturale moto migratorio che, umiliata la Patria delle vicende politiche, preclusa -0gnl altra via per la conql¼,lsta, del mondo, ave~a disseminaito gli italiani ne,l globo come valorizza,tori d~ tutti i suoli. Se ci si poneva il problema del1' espansionismo italiano, si doveva cominciare con non rinnegare lo spontaneo espansionlsmo della nostra gente che era divenuta lievito il.atino in mezzo alle folle di ogni cultura e di ogni colore. Fu un coro di entusiasmo in tutto il mondo, in tutti gli ijalia,nl del mondo. Dei dieci milioni di con111azionali sparsi per il globo, almeno guattro poterono salutare i tricolori delle nostre sqll0idriglie; al canto di • Giov~ > e del • Piave >, le collettività degli italiani all' EsJ;ero accolsero l' a,mbasceria di pace - come l'aveva defl-nita Pio XI - e rinsaldarono I loro vincoli con la Patria in ascesa. Ma c'era qualcuno che cominciava ad essere meno· tranqufilo nel mondo. Erano le famose Isole, tabù del magniflco Isolamento, che cominciavano a trepidare per la loro intoccabilità. Balbo si era incaricato di dare una lezione di strategia, rovesciando il luogo comune della impunibilità dei pir'ati a.sseragliati nelle roccheforti marittune. Il cielo aveva ormai· approntato i suoi fulmini anche per loro! Al ritomo dalla Crociera del Decennale un trionfo accoglieva ,gli atlantici e il loro Capo veniva acclamato primo Maresciallo del1' Aria. Espansione: èolui che, giovinetto, aveva desiderato di partire per l'Albania,. colui che, nell'immediato dO'l)Oguerra, aveva sognato di trovare a Smirne nuova terra per le fanterie italiane del lavoro e che aveva richiamato ab la Pa,tria le menti dei figli sparsi per il mondo, doveva coniugare concretamente il verbo dell' espansione. C'era una colonia, la Libia, risor,ta pei: volere del Fascismo, .nella quale occorreva non solo difendersi dail' incalzare del deserto, ma riprendere l'offensiva con- ~ro la sa,bbia e i ciottoli e l' arsu5
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