Cos' è un Fascista Vita e morte del volatore ITALO BALBO Quando la Radio scandl severa l'annuncio della morte in un rogo sublime di un manipolo di aiudacl i'taJiani guidati da Ba>lbo, sentimmo che Albione avara del suo s,angue, avara dei suol ministri e dei suoi generali, poteva abbandonare ogni vagante ,spera,nza di trionfo; i.I rogo di Tobruk aveva piegato il destino cosi come il &aeriflc10 del console antico av·eva piegato al proprio popolo la profezia del Nume. Balbo, .tutti lo conoscevano. Da noi molti lo ricordaino di persona, esile ma trasfigurato dalla chioma del r1voluzionario e del poeta, e dad-la barba ferrigna. Noi g10vanissimi lo abbiamo presente perché per lui abbandonammo Salgari - al tempo delle· sue imprese avia,torie eravamo al ginnasio ~ paghi finalmente di avere trovato l'eroe concreto che .soddisfacesse la nostra brama di -avventure e di conquista. Se noi ora lo rievochiamo è soltanto perché sa,ppi<amo che v!r,tù esemp,lare posseggono le gesta degll uomini grandi e perché riconosciamo in Italo Balbo quel.Ja tempra di uomo che dovremo riprodurre in milioni di esemplari se vorremmo essere veramente popolo fascista, italiani degni di impero. illnfatti nella civil<tà umana che é specchio delle opere degli uomini, si• può dire che ogni secolo possegga uno speciale t:po di uomo e che ne serbi gelosamente il modellato. E' cosi che, in sintesi, la storia ci appare come una ser .e di uomini, simbolizzan.ti imprese, ansie umane, s,acriflci e idea,Ji di intere generazioni: Pericle, P!a,tone, Alessandro, Augusto, S. P.aolo, Carlo Magno, Dante, Lorenzo de' Medici, Leone, Leonardo, Gali,leo, Garibaldi..... E anche noi, con forza di spontaneo plebiscito, ci siamo già scelto un volto quadrato a rappresenta.rei nel pensiero del 11osteri: Mussolini. Ebbene, non sarebbe giusto pens,are a questi uomini come a del titani isolati; violenteremmo il senso della storia e la mera viglia VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì di o4.1i.m.a.11.dc, 1!.a.v.a.t;R.ic,R.i deHe rigogliose fioriture individuali. Per chi crede nella spiritualità corale dei popoli, gli uomini simbolici sono l' espressione vertiginosa di caratteristiche latenti, più o meno presenti nella massa perché frutto del!' influenza di tempo e luogo e nello stesso tempo della intima aspirazione delle intelligenze. Essi, g.Ji uomini simbolo, hanno saputo au- •reokre in una perfetta armonia il vecchio uomo con le virtù nuove, hanno saputo precorrere gli altri nel fare di aspirazioni delle realtà determinate e giustamente restano quindi nella storia come un capolavoro di umanità. Per gli altri é una lunga vicenda generosa di sforzi e di alternative per giungere a quel vertice. E' la grande massa che fa la storia. Ita·lo Balbo ci appare come un tipico esponente della civiltà umana del F.ascllsmo poiché 11 Fascismo concepisce la vita come azione, ma la concepisce anche come realizzazione di un proprio ideale, dipanando l' esistenza fra i due poli, quello della concretezza e que'llo della supernatura, dove una volta aleggiavano i sogni e dove noi ora collochiamo la sfera delle immagini, previsioni del- ,La realtà che sarà. Questo nostro profilo dirà che Balbo fu un poeta e fu un costruttore. Fuggiasco dalla propria casa a quattordici anni, nel 1910, quando Ricciott! Garibarldi organizzava una spedizione in Alba,nla, a favore degli Sch!petari in lotta contro hl Turco, H giovinetto seguiva tutta 1a corrente utopistica, che fu per tanta par,te romag,n.ola, dell' .aiuto al fratello oppresso, qualsiasi nome esso avesse. Fin da ·ragazzo eg•li possiede una radicatissima convinzione politica, tratta dal sentito dire dei vecchi, ma anche da meditazioni su Mazzini e gli scrittori socialisti. La sua convinzione polttica é ali' italiana e cioè non un va,gheggiamento di forme perfette, irreali, astratte, matema,tiche e neanche pensiero di un fllibustierismo arraffatore, -rna come missione sociale a servizio del popolo. H suo socialismo era quindi la espressione di un' anima generosa, convinta di dover strappare I.a massa alla tracotanre di un incipiente capitalismo. Cosi non conosce la f.acile adolescenm; il suo entusiasmo é presto sposato ad una fdea, il suo sorriso cti,viene presto magnetismo di Ga,po, • la . sua genialità strumento della sua visione socla,le. Non termini di alti s,alari, non dialettica di scioperi e di serrate, non meccanismi di le·ghe e di cooperative occupano la sua visione soci.a,le, ma piuttosto una idea ancora imprecisa, che prenderà forma in seguito, ma che intanto si chiama rischio, desiderio della bella a,vventura, sprezzo IClel iiericolo, atteggiamento d'audacia. Trento e Trieste sono la prima squilla per le masse più sveglie. Ba,lbo balza alia testa. Scrive sul giornale del Duce, va a Milano per partecirpare al comizi interventisti e.on Corridoru. Finalmente, dopo la clausura della scuola allievi ufflciaili, è al fronte fra i « vecchi alpini>. La guerra era soltanto un inizio e Balbo, come tutte le anime che posseggono una invisibile antenna che capta le onde del!' avvenire, avver.tiva che tempi nuovi si preparavano, che una lotta ad olitr.anza si doveva ingag,giare contro quel mondo bor,ghese che, invece di risolvere i duri problemi deH' Italia unita, era rimasto per decenni in ammirazione del cosidetto ordine instaurato da Parigi col trionfo dello sfruttato tri3
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