Ricordi del passato Càssala: ora è pooo l' abbiamw rioordata. (E Vombra eroica del romagr,.ow oapita,w CarchiJJ.io balzava alla memoria). Ancne prima la ricordevamo talVOlta. Ma ora è statlo un ben diverso rtcordO. Così come avviene di camminare, e poi di VOigersi ad. osseroore - chè ai forti l'occhio non si appanna, Cli1lChe se il respiro Si fa grooro talora - la strada percorsa. E anch,e se tanti han,w pri1na camminai<>, ci sembra - superbamente - di essere i primi: gli uomini per una parola nuova ne ripetqno mille. Anzi, senza dubbio, più di mille. Ma oapita 0/11/,i tainto che la parola - o l'azione - ,wn è nuova e non è neppure una ripetizione. Perchè è una parola che altri V<>leva1W dire, è un' azio11e che altri volevamo fare. Vi sono stati dei precu.rSOri cne to1,- gon,o il vanto della proprietà assoluta della scaperta. Ma, per contro, danni-O un orgoglio. Ecco: rioordiamo Càssa/a, Si è detto, e Adua, e Macad,è, e Amba Alagi, e Valona, e... altri nomi ancora. Orgoglio di essere giunti dx>ve gli altri non potero,w giungere. O 11-0n vollero: chè in fondo è la stessa cosa. E non per rimproverarli: certo. Ma perché ci accorgiamo cne la buona eredità non è stata senza frutto. E il campo che - come ammoniva il vecchi-O agricoltore ai giovani figli - nascondeva un tesoro, ha dovuto rivelarw. A costo di sudore, a costo di sangue, ad ogni costx>. Qualcu,w un gior,w noo è riuscito a far di più che indioare: l'indice additava punti lontaini, tanto wntani che i contemporanei non riuscivano nemmeno A vederli. E po; forse Si è andati ancora più oltre. Noo orgoglio tuttavia, ma gioia. Un grande Signifioatx>, una grande aDer111.azione è in queste relazioni del passato incompiuto col presente avverato, deJJe orme non anoora calpestate, ora segnate = rudi soarponi di alpine. Dwnque, i nostri avi Si trovarooo di froote ad un ostacolo. E non lo superarono. E qu.alcu,w credeva - e di quelli di fuori e di quelli dì dentro - chè l' Italia fosse mancata a sè stessa, che l' Italia avesse compiuto inutilmente il suo Risorgimento o che, se non altro questa fosse un'impresa del tutto romantica, grande nel campo della poesia e della leggenda, ma di poca importanza in quello della storta. E chi credeva con gwia e chi can. dowre. E invece anclie se i nostri avi non superarooo queJJ-0 ostacolo, quegli ostacoli, noi - pur doPo tanti anni - siamo giunti anoora tn tempo, abbiamo potuto sostituirU. (E nel frattempo abbiamo lavorato ugualmente: mentre gli altri conquistavano fuori, noi diScutevamo denFondazioneRuffilli- Forlì tro. E non tutte le discuss;.omi, anche se purtroppo piene spesso di parole, sono inutilt). E questo vuoi dire che l' Italia può attendere, non ha timore di attendere. Noo conta gli anni, nè i deeenni. Anche se gli itaJiani possooo rimanere dubbi-Osi, l'Italia è una certezza. Anche se gli italiani sbaglia,w, t' Italia non sbaglia. Come la luna sul lago: corre nel Cielo fra le nuvole e le steUe e il suo riflesso vaga qua e là, senza poter illumi1wre tutte le acque. Ma essa n,on s'arresta, ma essa non si spegne. E oontinua sempre Ed ora mi vedo davanti al sorriso ironioo di Voltaire. Irooico però - e sembrerà stra,w - verro sè stesso, iO credo. Perchè oon vazgo,w più - e da 111-0ltotempo, da molti decenni - le parole che egli ci faceva pronunciare davanti alle rovine ed alle bellezze della nostra Roma pagana e cristiana: •··· disprezziamo il resto del nrondO perchè conserviamo queste rerità. Siamo una specie di rigatttieri che deriviamo la nostra gloria dai veochi abiti che rimangono nei nostri magazzini». Certo abbiamo dei vecchi abiti, blasoni antichissimi. E ne possiamo trarre vanto. Ma nuovi abiti abbiamo, anche se non se l'aspettava il buon Voltaire. Possiamo mancare noi, possiamo taoere noi? L'Italia no,, può 111.anoarel,'I· talia non può taoere. E allora perchè quelli che verran,w doPo di noi vada• no più innanzi camm~niamo senza timore, fatichiilnn<> senza stanchezm, osiamo senza sosta, c. B. Arrangiarsi Arrangiarsi: eooo una parola che deve essere eliminata daJ.l'a1nbiente militare. Al fante 111.ancala gavetta, o le muttmde sooo strette, se chiede ad un superiore, Si sente rtspondere: am,ngiati; se il fante non riesce a consumare il rancio per una ragione qualsiasi, oppure ha bisogno di 1nuoversi dal reparto per una sopravvenuta rag;,one imprevedibile, se si rivolge al superiore questi gli rispOnde quasi sempre: arràngiati. Ecco un luogo co,nune che fa oomm.ettere una som,na cooSiderevole di errori, non sempre esclusiva1nente psicologici. Ocoorre invece che il graduato o l'u/ ficiale si interessi sempre deUe richieste del fante, anche nelle questwni 1ninime, semplici, l'ufficiale deve intervenire per appiam.are ze di/· fùx>l,tà; si capisce che in rapporto all'entità della cosa questa sarà curata dall'uf /iciale o dal sergente. Al verbo arrangiarsi occorre invece sostiùdre la. affabilità e la buona volontà di tutti. IL LEGIONARIO (da « Libro e Moschetto»). Ho bevuto un bicchiere, capitano, e sia salute a tutto il reggimento, adesso parto col cuore contento e non m'importa d'andare lontano. Sapete, è stata un po' di nostalgia che m'ha messo unagran voglia di bere,
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