Via Consolare - anno I - n. 7-8 - giugno-luglio 1940

lii - SUPPLEMENTO GRIGIOVERDE f ~-· al numero8 - I del luglioXVIII ~-- ' I L [ a cura del Guf di Forlì ANNfTfAR[ l' INGUHRll RA la dei ricchi predoni ha sempre creduto di avere nell'Ita:lla una colonia sia pure un poco irrequieta, ma tutta.via fiactle a dominare al momento opportuno. Nel 1935 l'egoismo britannico tentò di stroncare ogni nostra e velleità espansionistica > con le sanzioni decretate dalla Società delle Nazioni, infezmale e vana macchina politica creata per servire il capitalismo inglese. Ormai la situazione dell'Impero piratesco degli illlglesi è chiara e laanrpa,nte: la d:Struzione inevitabile e completa lo aspetta ed i suoi cittadini, un tempo ricchi sfruttatori delle ricchezze e del sudore del popoli soggiogati con la violenza e con la barbarie, ritorneranno di nuovo ad essere, come cinquecento annl fa, miseri pescatori di u'll.a terra sterile e quasi disabitata. Un piccolo popolo di pescatori e nient'aLtro: ecco la funzione storica e vera che Dio ha riservato ai Britanni. E' stata proprio l'Inghilterra a segnare il propruo immutabile destino, rispondendo, per mezzo del suoi govt>rnanti deliranti di superbia, negativamente alle generose proposte deljl' AISse, strumento esecutore delta volontà clvilizmtrice di Roma latina. I capi della Gran Bretagna, incuranti dell'avvenire e del benessere del proprio popOlo, miranti solame-nte ad un personale egoistico in te resse, con l' orgoglioso e stupido r!ftuto, si sono scavati, è proprio il caso di dirlo, la f06Sa con le proprie mainL La politica umana e realistica di Roma contro le plutocrazie usurpatrici def diritti e della libertà dell' uomo, è venuta necessariamente a scontrarsi con quella inumana ed antistorloo dell' Inghilterra. Il risultato dello scontro non poteva essere che questo: la distruzione integrale della razza britannica, distruzione che non dovrà permettere che nemmeno FondazioneRuffilli- Forlì un Inglese possa salvarsi e che sconvolgerà e <troncherà tutte le mire ambiziose di coloro che, pretellldendo di cUfendere una presunta civiltà, non si fanno scrupolo di assassinare i propri amici ed I propri alleati. L' llhlghilterra dimostrò Il suo odio contro Roma fin dal lontano 1919, quando alla conferenza della pace ricompensò l'alleata che aveva vinto la guerra, frodallldola di tutte le sue giuste e naturali aspirazioni. Da'1 1919 al 1935 l' lsoVl<ttorlosa di 52 stati, di molte guerre, l' Italia, dichiarando la ~e!'ra il 10 giugno ha decisamente iniziato la sua vita di nazione e di impero. Per l' Inghilterra non e' è pili scampo. Le armi di Roma distruggeranno :fl.rnl' ultimo inglese. Inghilterra esecranda • Maledetta! Dovunque sospira Gente ignuda, gente esule e schiava lvi un grido bestemmia la prava Che il mercato impudente non fè. Mentreostenta che il negrosi assolva, In Europa ella insulta i fratelli, E qual prema, qual popol dissolva Sta librando con empio saver. Sperdi, o cruda, calpesta Kli imbelli! Pia per poco. La nostra vendetta La fa il tempo e quel Dio che l'affretta Che in Europa avvalora il pensier... •. w: R. (Da , I Profughi di Parga , di GIOVANNI BERCHET)

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